Il ritorno in aula in Basilicata, sia pure al 50 per cento, degli studenti delle scuole superiori prevista da ordinanza del Presidente Bardi per il prossimo 1 febbraio pone una serie di problemi che richiedono la massima attenzione e che non si possono limitare al servizio di trasporto che comunque ha una sua rilevanza. Ad evidenziarlo Uil Scuola e Uil Basilicata, in una nota congiunta a firma dei segretari regionali Luigi Veltri e Vincenzo Tortorelli a sostegno della scuola in presenza e in sicurezza.
L’argomento trasporti – sottolinea in particolare Veltri – è stato discusso in occasione della riunione con la giunta regionale per la riapertura delle scuole. In quell’occasione ho messo subito in evidenza che l‘operazione per abbassare la percentuale degli studenti trasportati veniva fatta sul numero previsto dalla carta di circolazione e non sui posti a sedere , questo significa non avere il distanziamento assicurato. La carta di circolazione prevede 54 posti a sedere più 30 posti in piedi, questo equivale al fatto che i pullman saranno comunque pieni del 50% dei posti previsti dalla carta di circolazione e non dei posti a sedere, e quindi occupare quasi completamente i posti a sedere.
Uil Scuola e Uil rivendicano: interventi a favore dell’apertura in presenza e in sicurezza delle scuole; screening costanti in tutte le scuole superiori sul modello della Regione Toscana; un accesso rapido ai tamponi per tutta la popolazione scolastica e un tracciamento efficace all’interno delle scuole; l’inserimento del personale scolastico ad alto rischio come prioritario nella fase 1 dell’agenda vaccinale; l’adeguamento delle strutture scolastiche con presidi sanitari che ne diano garanzia; la riduzione di alunni per classe; costituzione di organici triennali su cui operare immediate immissioni in ruolo del personale precario; introduzione di contratti a tempo determinato triennali.
Di tutti gli interventi annunciati a livello ministeriale, non si è parlato mai, né avviate misure per predisporre quello più urgente: la riduzione del numero degli alunni per classe. Un investimento che, insieme ad organici triennali, può essere realizzato utilizzando le risorse del Recovery Fund in particolare per l’edilizia scolastica. Le proteste di lunedì in alcune città hanno avuto il significato di dare voce alla scuola, per il rientro in sicurezza di migliaia di ragazzi e di docenti, per avere aule adeguate, continuità e qualità della didattica, insegnanti stabili. Serve un’azione sinergica di sindacati, associazioni e società civile, che rivendichi politiche di investimento e di tutela della scuola intesa come sistema nazionale statale di istruzione laica e libera.
Inoltre, a pochi giorni dalla chiusura delle nuove iscrizioni degli studenti – è scritto nella nota – appare quanto mai necessario affrontare le misure di intervento per il nuovo anno scolastico, al quale abbiamo il dovere di pensare fin da ora a garanzia della sicurezza degli studenti e di tutto il personale scolastico.