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Il potere della musica per aiutare i piccoli pazienti: da una equipe diretta dal Prof. Antonio Ruggiero di Sant’Angelo Le Fratte


Un palco speciale quello che è stato allestito  nella Hall della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS dall’Associazione OfficineBuone in collaborazione con l’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica, realizzato da artisti e volontari per i degenti, soprattutto i piccoli, in occasione della Festa della Musica.

Dal 2016 è viva la collaborazione tra il reparto di Oncologia Pediatrica della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS e l’Associazione Officine Buone, in particolare con il Progetto “SpecialStage”, la prima rassegna musicale che coinvolge giovani musicisti, cantanti e band che valorizzano il proprio talento all’interno dei reparti ospedalieri. Le performance degli artisti si realizzano la domenicapomeriggio in reparto, con cadenza quindicinale, anche con la partecipazione di importanti artisti della musica italiana e dello spettacolo (Brunori Sas, Paolo Briguglia, Claudio Santamaria, Eleonora Lipuma, Caterina Caselli, Eleonora Giovanardi e tanti altri).

L’Unità Operativa di Oncologia pediatrica da anni collabora con una rete di Associazioni con le quali il servizio psicologico ha messo a punto un progetto di sostegno e di promozione della qualità di vita rivolto ai piccoli pazienti ricoverati ed alle loro famiglie.
Lo scopo è quello di individuare quali possono essere le risorse da attivare durante il percorso terapeutico e l’ospedalizzazione per favorire i fattori di resilienza, promuovere interventi di prevenzione e di umanizzazione dell’assistenza all’interno della struttura ospedaliera.
“La malattia oncologica rappresenta un evento potenzialmente traumatico che comporta una improvvisa interruzione della vita quotidiana a livello emozionale, cognitivo, sociale – spiega la dottoressa Antonella Guido, psico-oncologa dell’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica – Portare all’interno dell’ospedale gli elementi della vita normale come scuola, gioco, sport, musica significa portare in ospedale aspetti di vita che limitano i livelli di stress e attivano importanti risorse terapeutiche che ammortizzano l’impatto di un evento così traumatico”.

Giulia Giarletta

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