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Gli imprenditori Italiani all’estero resistono e mostrano ottimismo pur essendo molto preoccupati.


Le aspettative di tutti, nei giorni a venire, è che la vita riprenda con gradata enfasi per riassestarsi allo stato quo ante COVID-19.  Riprenderci e riprendere tutto ciò che abbiamo repentinamente lasciato agli inizi di Marzo, quando tra decreti, paura ed ordinanze siamo rimasti bloccati nelle nostre case.  Tra lockdown e prudenza alcune attività hanno dovuto fare i conti con la mancanza di entrate perché sono praticamente spariti i clienti.  Il periodo è stato costellato di preoccupazioni per la salute e per gli aspetti socioeconomici del mondo intero.

Dopo qualche estemporanea presa di posizione da parte di alcuni stati dell’Unione Europea, i quali hanno dovuto sperimentare che il Virus non guarda alla potenza degli stati, ci siamo tutti convinti che bisognava stare segregati in casa e ridurre i contatti allo stretto necessario. Ora siamo alla Fase due ovvero al periodo dove i contagi sono quasi azzerati. I degenti nelle terapie intensive sono ritornati a numeri ordinari e conosciamo qualcosa in più per poterci proteggere. Resta tuttavia lo stato di psicosi che ci condiziona e ci impone prudenza nel divenire delle nostre giornate.

La situazione dei nostri imprenditori, eccezion fatta per chi ha operato nell’ambito delle necessità primarie legate al periodo di congiuntura, è delicata se non disperata, ma occorre essere fiduciosi e sforzarsi di ripartire, facendo un po’ di riscaldamento.  In Italia sappiamo come sta andando ma vi sono tanti Italiani che dall’estero ci osservano ed hanno gli stessi problemi che devono affrontare con occhio e metodo diverso.  Ne abbiamo scovati tre in una località turistica della Repubblica Ceca. Contattati uno per uno ci hanno raccontato in breve la loro storia e di come hanno vissuto il periodo di lockdown e come vedono la ripresa della stagione.

Andrea Massaro e Piero Gelsomino, Lucani di Guardia Perticara, approdano in Repubblica Ceca, a Cesky Krumlov, agli inizi degli anni novanta avviando una Gelateria Italiana. La gelateria, ci dice Andrea, rappresentava un’assoluta novità per la zona ed incontrava il favore dei turisti che incominciavano ad arrivare a frotte a seguito dell’apertura dei confini dopo la sconfitta del regime comunista e l’avvento di un ordinamento dello stato che l’ha reso una repubblica parlamentare e multipartitica. L’apertura dell’attività commerciale fu rapida e semplice; c’era poco freno da parte della burocrazia.

Entrambi cambiano attività verso la metà degli anni novanta. Piero svolge attività di interprete per industrie che approdavano in Repubblica Ceca per investire e poi come commesso nei supermercati. In seguito apre un negozio di articoli per bambini e poi ritorna nel settore gastronomico legato alle tipicità Italiane. Il Caffè, la pasta, le arti culinarie Italiane.

Andrea, nell’anno 1996, apre una pizzeria e si afferma fino a fare accoglienza con un discreto numero di camere.

Il nostro terzo imprenditore che a Cescky Krumlov ha messo le radici imprenditoriali in realtà è una società a carattere familiare: Francesco e Antonio Massaro, titolari di una gelateria che porta il nome molto Italiano: Gelateria Monnalisa. Approdati in Repubblica Ceca da un decennio, dopo aver fatto un viaggio per salutare il cugino Andrea, hanno colto la possibilità di non restare disoccupati in Italia e, armi e bagagli pronti, si sono trasferiti a Cescy Krumlov, hanno depositato in bacheca la Loro Laurea in Scienza delle Comunicazioni e Scienze Politiche ed hanno avviato un’attività che, come si vede dall’ingresso, fa dell’Italianità il proprio vanto commerciale.

Dunque anche a Cescky Krumlov, a causa dei contagi da Covid-19,  hanno dovuto tenere chiuso le attività commerciali ed il Governo ha dato un aiuto tradottosi in cica 900 euro per la prima trance ed in circa 700 euro per la seconda; con una semplice autocertificazione i soldi venivano accreditati sul conto bancario dopo tre giorni, ci dice Piero.

Cesky Krumlov vede circa due milioni di turisti all’anno, ha circa 5000 posti letto ed oltre 130 attività enogastronomniche. Ha una popolazione di 15.000 abitanti ed è retta da un’economia che vive quasi esclusivamente di turismo.

Ora poniamo ai titolari delle tre attività commerciali la stessa domanda:

Quanta preoccupazione per le vostre attività vi ha tormentato in queste ultime settimane e come vedete il futuro, dal momento che la stagione turistica è già nel periodo in cui si registrava il pienone?  

 

Piero, titolare di una caffetteria che accoglie i clienti sotto l’insegna: Non solo Caffè

Purtroppo vedo un futuro incerto, qui a Cescky sono state cancellate tutte le manifestazioni in programma per la stagione, manifestazioni che attirano tantissimi turisti. Se pensiamo che solo la festa delle cinque rose a Giugno in due giorni fa registrare presenze che vanno fino a circa trentamila persone, si capisce la situazione di incertezza. Tuttavia di positivo c’è che con le frontiere chiuse le presenze di turisti Cechi fanno ben sperare, almeno per salvare il salvabile. Va anche detto che il Governo oltre al ristoro economico ha disposto la sospensione di tutte le tasse e gabelle fino al prossimo trenta settembre ed ha concesso deroga all’uso del registratore di cassa fino alla fine dell’anno.

Andrea, titolare della Pizzeria che accoglie i clienti sotto l’insegna: Nonna Gina (come si chiamava la mamma di Andrea):

La situazione è stata difficile. Ci sono stati alcuni casi di positività ai tamponi in una casa per anziani, prontamente isolata. Anche al locale ufficio Postale vi sono stati casi di positività, ma isolati i soggetti e fatta la sanificazione dell’ambiente, subito sono riprese le attività. Per tutti gli imprenditori lo stato ha stanziato circa novecento euro riconoscendo e versando anche l’80% dello stipendio ai dipendenti. In generale c’è un sentimento di ottimismo. Vi sono tuttavia situazioni molto delicate, di amici e colleghi, che sono in serie difficoltà e non credo avranno la forza economica per ripartire.  Da domani, undici maggio, potranno riaprire le terrazze, mentre dal venticinque maggio anche i posti a sedere dentro i locali, ma con gli accorgimenti di mantenere le distanze di sicurezza e di indossare mascherine protettive. La stagione sarebbe già iniziata ma si spera di poter recuperare in parte. Nei giorni scorsi ho curato la mia clientela con l’asporto ed è stato commovente sentire le loro parole per incitarci ad andare avanti ed a resistere.

Francesco, titolare insieme al fratello Antonio, della gelateria che accoglie i clienti sotto l’insegna, Monna Lisa:

Francamente per questa stagione non mi aspetto grandi numeri. Mi basta recuperare le spese vive: affitto, utenze… sperando di riuscire a mettere da parte qualcosina per l’inverno. Sono comunque ottimista. Se verrà gente lavoreremo con l’entusiasmo che ci contraddistingue. Se non verrà avrò più tempo per i miei Hobby.

Tre risposte diverse alla stessa domanda. Storie che contraddistinguono gli Italiani che esportano capacità imprenditoriale e resilienza.

Gianfranco Massaro – Agos

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