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Giornata contro il bullismo e cyberbullismo: “6 ragazzi su 10 non si sentono al sicuro online”


“I nostri ragazzi sono nativi digitali, nascono cioè in un mondo dove tutto funziona attraverso la tecnologia, ed essi ne apprendono molto precocemente l’uso, mostrandosi da subito superiori in dimestichezza rispetto a noi adulti. Questa condizione ci fa pensare che i nostri ragazzi siano anche capaci di gestire senza alcun problema le loro relazioni e reazioni. Purtroppo non è così. Infatti sei ragazzi su dieci dichiarano di non sentirsi sicuri quando navigano on line, in particolare le ragazze (61.3%). E’ quanto emerso dai dati raccolti da Terre des Hommes in collaborazione con il portale ScolaZoo”. A dichiararlo è il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, Vincenzo Giuliano.

Giuliano commenta i dati confrontandoli con quelli di una sua ricerca del 2019, prima della pandemia, fatta in collaborazione con il Miur, le scuole di Basilicata, l’Asp di Potenza e il Ser.D di Potenza: “Il fenomeno del bullismo nella nostra Regione era molto più contenuto che a livello nazionale. In Basilicata il 74,3% degli studenti del campione, compresi nella fascia d’età 11 – 17 anni, affermava di non esserne mai stato vittima a fronte del 47,3% a livello nazionale (dati Istat 2017). Il cyber-bullismo risultava essere un fenomeno meno diffuso del bullismo, sia a livello nazionale che regionale, anche se da noi gli studenti del campione che affermavano di esserne stati vittime, compresi nella fascia d’età 9 – 17 anni, erano il 10% rispetto al 6% del dato nazionale (dati MIUR 2017)”.

“Il bullismo e il cyberbullismo, dopo le droghe e violenza sessuale – prosegue Giuliano – costituiscono invece in questa ultima ricerca, le preoccupazioni maggiori dei nostri adolescenti. Il 68% dei giovani intervistati ha dichiarato di aver assistito a episodi di bullismo o di cyberbullismo. Il 61% ne è stato vittima.  Il 93% degli adolescenti afferma di sentirsi solo (spesso il 48%). E la pandemia del Covid-19 ha certamente esasperato tutti i problemi già esistenti. L’isolamento fisico e relazionale dai contatti umani, la didattica a distanza usata in modo massiccio e per un periodo troppo lungo, hanno certamente influito negativamente sulla psiche dei nostri ragazzi. Ma non è pensabile di poter fare un passo indietro, sebbene gli studi sulle tecnologie abbiano evidenziato così tanti pericoli e problemi. Piuttosto – conclude il Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza – bisogna lavorare per rendere più sicure, maggiormente fruibili ed inclusive le tecnologie che già utilizziamo puntando molto su una formazione più appropriata di competenze digitali. In questa emergenza i giovani sono stati dimenticati, quasi lasciati soli. Devono invece essere rimessi al centro dell’attenzione del mondo, politico e non, perché ci stanno chiedendo aiuto”.

 

Sulla giornata contro il bullismo e cyberbullismo arriva il commento del vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva:

“Il bullismo e il cyberbullismo vanno combattuti sempre e non solo con un post sui social un giorno all’anno. Oggi ricorre la Quarta giornata nazionale contro il bullismo e questo dovrebbe farci riflettere su quello che non è stato fatto per tutelare i bambini da un fenomeno drammatico in costante aumento”. Prosegue Polese: “Al netto delle buone intenzioni e dei puntuali messaggi di allarme che vengono lanciati ogni volta che la cronaca ci consegna episodi da prima pagina credo che non si stia facendo tutto quello che potremmo e dovremmo. Ricordo che la Regione Basilicata approvò una legge specifica il 17 novembre 2018 (di cui sono stato tra i primi firmatari), che non è stata adeguatamente supportata e messa a regime”. “Anzi, a due anni dall’introduzione della legge – prosegue Polese – che andava a riempire un vuoto normativo promuovendo azioni concrete a favore dell’individuazione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, per contrastarli con interventi mirati, abbiamo solo registrato passi indietro da parte della Regione Basilicata. La soppressione della figura del Garante dell’Infanzia e dell’Adoloscenza, effettuata a maggioranza nel Consiglio regionale dello scorso 15 gennaio, ne è la dimostrazione. Come Italia Viva abbiamo già presentato una Pdl per il ripristino della Figura unica del Garante dell’infanzia che come previsto dalla legge del 2018 contro il bullismo è presidio fondamentale anche per la lotta a tali fenomeni”. E ancora spiega il vicepresidente del Consiglio regionale: “In ogni caso è fondamentale che a due anni dalla sua approvazione la legge regionale venga messa in pratica e finanziata così come previsto nei suoi articoli. Ulteriori sottovalutazioni del fenomeno e ritardi nell’applicazione di provvedimenti tesi a contrastare questo drammatico fenomeno, che mette a rischio la sicurezza fisica e psicologica dei ‘nostri’ bambini, non sono più ammessi. Tanto più che nell’ultimo anno a causa della pandemia da Covid i giovani di tutto il mondo hanno trascorso online un numero sempre maggiore di ore per studiare e socializzare”. “In tal senso nelle prossime ore invierò al presidente della Giunta regionale della Basilicata una nota dettagliata con tutte le azioni da mettere in campo nel più breve tempo possibile per l’applicazione di tutte le azioni specifiche di contrasto al bullismo così come indicato dalla legge regionale numero 43 del 2018. Non è più il tempo dei rinvii”, conclude l’esponente di IV Basilicata. 

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