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“Generazione lucana”: quando i giovani piantano i semi del proprio futuro


A circa due anni dalla fondazione dell’Associazione “Generazione lucana” ci chiediamo quali siano i risultati dell’impegno profuso da un gruppo di lucani riunitisi al fine di rinnovare le politiche giovanili in Basilicata.

Nata come “un percorso indipendente di attivisti lucani che amano la partecipazione civica”, la neonata e promettente Associazione lucana si era fatta conoscere lo scorso anno inaugurando il tour dal nome “Prendiamoci un caffè e parliamone insieme”. L’obiettivo principale dell’iniziativa, che ha toccato numerosi paesi della Basilicata e diverse città italiane (dando voce anche ai “fuori sede”),  è stato quello di ascoltare i giovani, di comprenderne perplessità, esigenze e insicurezze riguardanti se stessi ma soprattutto circa il destino del mondo giovanile nella Lucania.

L’interrogativo più ricorrente è stato il seguente: la Basilicata è una regione per giovani?

Nonostante non esista una risposta univoca a tale quesito, considerando i dati relativi alla cosiddetta human capital flight (la “fuga dei cervelli”), risulta evidente il fatto che i ragazzi, nella maggior parte dei casi, siano costretti a lasciare la propria regione per mancanza di opportunità di lavoro, crescita e confronto.

L’emigrazione dei giovani talenti lucani si verifica, secondo Generazione lucana, proprio a causa dell’assenza di politiche giovanili che garantiscano le condizioni necessarie per dare loro un futuro in Basilicata.

Al fine di sovvertire schemi e politiche vigenti, il team di Generazione lucana, col supporto di una serie di esperti e facilitatori, ha devoluto il suo tempo alla stesura di un Dossier sulle politiche giovanili in Basilicata, una sorta di raccolta di idee e fabbisogni espressi dai ragazzi, unito ad alcune proposte sulle politiche giovanili da attuare nei prossimi anni in Basilicata.

Il fine ultimo del documento è proprio quello di proporre il supporto dei giovani lucani nella formazione e nella crescita professionale entro il perimetro della propria terra d’origine. Frutto di una laboriosa collaborazione e di una moltitudine di contributi rilevanti, il Dossier riassume in maniera efficace e brillante quali siano le problematiche, le emergenze e le esigenze del mondo giovanile in Basilicata, offrendo al contempo delle proposte concrete di controtendenza.

Anti-meritocrazia, spopolamento, invecchiamento della popolazione, assenza di stimoli e opportunità ed esodo dei laureati sono solo alcune delle urgenze più sentite dai giovani, stranieri in terra d’origine.  Senza contare la complessa questione dei “Neet” (Not Engaged in Education, Employment or Training), ossia quei giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non cercano un impiego, completamente  e consapevolmente abbandonati a una realtà priva di stimoli. Si tratta di un fenomeno diffuso in tutta Italia, in cui la Basilicata primeggia con il più alto tasso di giovani inoccupati.

Tra gli impegni più concreti manifestati nel Dossier figurano: la creazione di una rete di Raduni, incontri e corsi di formazione destinati ai giovani, la rinascita del Forum Regionale dei Giovani, la modernizzazione del sistema scolastico lucano (per una scuola 3.0) e la creazione di una Z.EG. (zona economica giovanile).

Il Dossier, innovativo e ricco di suggerimenti in linea con le direttive della Commissione europea in materia di politiche giovanili, ultimato nel dicembre 2018, è stato successivamente presentato agli organi competenti ed è ora in attesa di essere esposto alla nuova Giunta regionale.

Già lo scorso anno, Generazione lucana aveva mostrato tangibilmente la propria volontà di impegnarsi a favore di una vera e propria rinascita culturale con il Primo Raduno informale dei giovani, tenutosi nel mese di luglio 2018 a Miglionico, presso il Castello del Malconsiglio.

Momento di formazione e condivisione di proposte concrete, ma anche occasione di riflessione e dibattito sulle problematiche lucane, il Raduno ha coinvolto circa 150 giovani da tutta la Lucania, impegnandoli in dibattiti, confronti e laboratori tematici destinati ad approfondire, con l’ausilio di facilitatori ed esperti, i campi più variegati (quali orientamento al mondo del lavoro, resilienza, cultura, turismo, imprenditoria, beni comuni e beni culturali, amministrazione e infine dialogo con l’Europa). Atto culminante del raduno è stata la firma del manifesto “Impegno per la Basilicata”, un documento cui ogni partecipante (reale e virtuale) ha potuto dare un contributo. Tra i firmatari ci sono i giovani stessi, i decisori politici, le istituzioni, il mondo imprenditoriale e del Terzo Settore. L’obiettivo è quello di promuovere attivamente le possibilità dei giovani in Basilicata, a partire dall’impegno di ogni aderente a stimolare e creare opportunità per il coinvolgimento giovanile.

Quest’anno, invece, in attesa di un secondo Raduno informale da tenersi nell’anno corrente, Generazione lucana ha organizzato abilmente la giornata formativa “Giovani innovatori al SUD”, svoltasi il 27 luglio 2019 presso la Biblioteca T. Stigliani di Matera.

Sei i tavoli formativi destinati ai partecipanti, improntati a diversi settori, tra cui il personal storytelling, l’imprenditorialità giovanile, le strategie di governance, la mobilità internazionale, l’innovazione e la policy making. Sei attività rese possibili grazie al supporto di esperti e facilitatori, tra cui Mariella Stella, co-founder materana di Casa Netural, Stefania Clemente, operatrice nell’ambito della formazione con il Comincenter, Danilo Barbarinaldi, artista e grafico materano, Pierluigi Argoneto di Liberascienza, Lucrezia Di Dio per Europe Direct Matera, Dino Vicenti e l’Associazione B-Link, Raffaele Vitulli con Materahub e Antonio Candela, anch’egli del Comincenter.

A scandire il ritmo dei laboratori e dei momenti di riunione è stato il dialogo, anello di congiunzione tra organizzatori e partecipanti. Dialogo inteso come mezzo di comunicazione capace di sopperire a quel silenzio che da troppi impera in Basilicata sulle politiche giovanili.

I giovani hanno finalmente deciso di farsi avanti, di diventare artefici delle proprie sorti, di riprendersi quelle responsabilità che avevano troppo ingenuamente affidato ai “grandi”.

Generazione lucana ha scelto di svolgere il lavoro degli adulti e della politica, quello di piantare i semi di un futuro potenzialmente radioso e lusinghiero, un futuro in cui i giovani raccolgono il frutto di quei semi nella propria terra natia, consapevoli finalmente che essa offra loro le giuste opportunità e non più nutrendo quell’inoppugnabile necessità di fuggire dal proprio focolare.
“Non cerchiamo consensi, non vogliamo compassione e non vogliamo che nessuno si senta in colpa per l’eredità che ci viene lasciata. Vogliamo invece costruire un passo alla volta il nostro futuro, che sia migliore per noi e per i nostri figli, senza attendere o sperare che lo facciano altri.”
(I giovani lucani)

Aurora Alliegro

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