Politica

Gas gratis ai lucani: le reazioni all’approvazione della legge del PD, M5S e UIL


Ristorare i lucani alle prese con una forte crisi inflattiva e un notevolissimo incremento dei costi energetici attraverso il gas gratuito è un atto che abbiamo proposto per primi, dichiara il capogruppo PD in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli.
Tuttavia se pensassimo che questa misura, così come proposta dalla maggioranza di centrodestra, serva ad impedire lo spopolamento significa fare demagogia e voler ingannare i cittadini della Basilicata.
Il Gruppo PD in Consiglio regionale ritiene che la modalità con cui si arriva all’esame di questo provvedimento e la volontà di voler approvare in tutta fretta senza voler ascoltare e migliorare un testo è una scelta che contestiamo perché, questo provvedimento, così com’è, rischia di essere iniquo, che non tiene conto di tutti i cittadini lucano, non entra nel processo della transizione energetica, non tiene conto delle imprese e per molti versi fa perdere un’occasione storica alla Basilicata.
“Non è vero che non si possa rendere progressiva in base al reddito il contributo alle famiglie. Significa farlo in modo più giusto e più equo. Si deve, nell’immediato, potenziare fino al 100% il bonus energia per le famiglie con redditi più bassi. E’ una questione di volontà che chiediamo si compia. Come diceva Don Milani: Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali. Per questo chiediamo al Presidente Bardi ed al Consiglio regionale di farsi carico del tema dell’ingiustizia che si compie nel dare a tutti, ricchi e meno ricchi, lo stesso tipo di contributo”.
L’occasione storica che la Basilicata poteva compiere dopo l’impegnativa rinegoziazione degli accordi precedenti con le Concessionarie Eni, Shell, Total, alle quali è stato richiesto di rivedere in sensibile aumento la misura delle compensazioni dovute, doveva essere l’occasione per discutere, insieme a loro, del percorso di riconversione degli impianti petroliferi e diventare, in questa maniera, un dimostratore europeo autentico di riconversione energetica. Solo in questo modo si poteva, come dicono tutte le sigle sindacali e datoriali, rendere possibile una transizione non solo energetica ma anche sociale dando il tempo alle imprese ed ai lavoratori che rischiano di uscire dal mondo produttivo a causa della conversione energetica di formarsi in altre attività, non oil. Il caso Stellantis di cui dopo circa tre anni il Presidente Bardi si accorge dovrebbe far riflettere.
Questa occasione doveva essere utilizzata per portare il mondo delle imprese lucane nel futuro perché solo creando lavoro si impedisce lo spopolamento e si determina un nuovo paradigma sociale. Incentivare il risparmio, l’efficientamento e la riconversione energetica non la si ottiene attraverso la proposta della maggioranza di centrodestra lucano. Per farlo dobbiamo usare le risorse disponibili e sommarle ai provvedimenti del governo nazionale che è intervenuto proprio lungo queste due assi: lotta alla povertà energetica e transizione.
Non comprendere l’occasione storica che abbiamo di fronte è un campanello d’allarme che conferma i dubbi che questo provvedimento sia solo uno spot elettorale. Sulla lotta alla povertà energetica, con il DL Aiuti bis, il governo nazionale ha abbattuto gli oneri di sistema e incrementato il bonus bollette. Sulla transizione energetica, invece, ha sviluppato le procedure autorizzative e incentivato, con fondi del PNRR, l’installazione di sistemi di produzione di rinnovabili per le comunità energetiche nei comuni con massimo 5.000 abitanti.
La Regione Basilicata deve integrare le misure nazionali per incentivare la realizzazione di comunità energetiche anche nei comuni oltre i 5.000 abitanti (esclusi dagli incentivi nazionali e che in Basilicata sono 24 per oltre 300.000 abitanti). Questo serve ad ampliare la platea dei beneficiari all’intera regione che, così, nell’arco di pochi anni, potrà iniziare ad ottenere energia completamente gratuita per tutto il ciclo di vita degli impianti. Impianti, la cui realizzazione innescherebbe opportunità di lavoro per tecnici, maestranze e per l’intero tessuto di PMI del territorio.
La scelta del Presidente Bardi di non voler acconsentire ad un ulteriore approfondimento del Disegno di Legge e soprattutto non voler prendere in considerazione nessuno degli emendamenti presentati dal PD e dei gruppi di minoranza è il segno della volontà di fare propaganda pura. Ma i lucani sanno comprendere cio che è bene e giusto rispetto alla demagogia.
Come Partito Democratico avevamo proposto 5 emendamenti:
emendamento n.1
aveva lo scopo di definire una proporzionalità reddituale nella erogazione della misura a favore di tutte le famiglie lucane titolari di un “Punto di rilascio” e la limitava ad un solo “Pdr” per ogni famiglia.
emendamento n. 2
aveva lo scopo di allargare la misura anche a tutte le famiglie non titolari di un “Punto di rilascio” che analogamente alle prime, perché non allacciate alla rete gas metano, soffrono degli aumenti dei costi energetici.
emendamento n. 3
aveva lo scopo di incentivare famiglie ed imprese verso investimenti nella direzione della transizione energetica e quindi senza l’uso di risorse fossili.
emendamento n. 4
specificava che l’attuazione della legge è demandata alla Giunta, previo parere della competente Commissione consiliare.
emendamento n. 5
inserire una clausola valutativa dell’intera legge che, essendo innovativa, potrebbe avere bisogno, sulla base dei risultati, di interventi manutentivi.
La scelta del Presidente Bardi dimostra una cosa: excusatio non petita, accusatio manifesta. Il Presidente Bardi ha perso l’occasione, per sempre, per lasciare il suo contributo positivo alla Basilicata.
Buona campagna elettorale Presidente Bardi.

Bonus gas: approvato il disegno di legge dal Consiglio Regionale

Sebbene Bardi abbia chiesto a tutti di non strumentalizzare il bonus gas a fini elettorali, la seduta di Consiglio straordinaria convocata per oggi potrebbe essere configurata come la marchetta elettorale per eccellenza. Il Consiglio regionale, che per questi anni è stato alla stregua di un bivacco per molti consiglieri di maggioranza nonchè vero e proprio teatro di guerra, è stato convocato in fretta e furia a ridosso di ferragosto per l’approvazione di questo provvedimento.

La verità è che Bardi e la sua armata Brancaleone si sono buttati a capofitto in questa avventura senza essere sicuri al 100% della sua completa attuazione. Il rischio di illudere migliaia di cittadini è dietro l’angolo in quanto la misura potrebbe andare a schiantarsi con le pastoie burocratiche e amministrative che caratterizzano il sistema nazionale e regionale.

Mascherare questo contributo come passaggio fondamentale per la transizione energetica è un azzardo di non poco conto. Inoltre, il fatto che sia legato alle compensazioni pattuite con le compagnie petrolifere, potrebbe far sorgere problemi nell’eventualità di fermi, congiunture economiche o problematiche assolutamente non prevedibili. Dunque, una sorta di salto nel buio.

L’approssimazione e la mancanza di programmazione è evidenziata anche dagli ulteriori proclami posti in essere dall’assessore Latronico che ha annunciato una serie di misure nei confronti di coloro che non beneficeranno dello sconto in bolletta. A detta di Latronico, la Regione Basilicata pubblicherà entro fine settembre un bando per finanziare l’installazione di impianti da fonti rinnovabili per le unità abitative non coperte dalla rete di metanizzazione.

Nonostante il nostro scetticismo, abbiamo provato a dare un nostro contributo per migliorare la norma prevedendo la rimodulazione del contributo in base alle categorie di reddito, avvantaggiando coloro con redditi più bassi e accantonando le risorse non utilizzate in un fondo vincolato all’efficientamento energetico delle unità immobiliari ad uso domestico.

  L’augurio che facciamo a Bardi e al suo carrozzone è quello di vedere concretizzata questa misura nel più breve tempo possibile evitando l’ennesima figura barbina da aggiungere alla variegata collezione dell’XI legislatura.

Sappiamo bene che le tipografie aspettano solo l’ok per mandare in stampa i manifesti con la marchetta. Qualche ex assessore in cerca di poltrone, bontà sua, ha già provveduto con le affissioni.

 

Gianni Perrino

Gianni Leggieri

Carmela Carlucci

Movimento 5 Stelle Basilicata – Consiglio Regionale

Le perplessità espresse come Uil alla vigilia dell’approvazione del provvedimento della Giunta Regionale che riguarda l’erogazione del gas sono ampiamente confermate adesso, se non aggravate da aspetti di natura tecnica e giuridica che vanno approfonditi, in attesa di conoscere il futuro regolamento attuativo. Intanto, avremmo preferito, se ci fosse stata data l’occasione di esprimere le nostre valutazioni e proposte, una misura che realmente andasse incontro alle famiglie e ai ceti sociali più deboli che si troveranno ad affrontare un autunno di rincari e costi energetici in crescente aumento. Ci sono inoltre aspetti del provvedimento che non sono ancora indicati con precisione tra i quali non si comprende come sarà garantita la copertura del fabbisogno determinato in 160 milioni di metri cubi anno e come si affronterà il problema delle minori entrate del bilancio regionale, pari a 60 milioni per il primo anno e 200 milioni per gli anni successivi.

Ma su un aspetto in particolare c’è bisogno di fare chiarezza: non si spacci il ddl della Giunta per provvedimento verso la transizione energetica che è tutt’altra cosa. La transizione energetica per noi si deve reggere su quattro pilastri: ambiente, sicurezza, lavoro ed investimenti. Siamo sempre più decisi a fare la nostra parte. Abbiamo innanzitutto proposto l’idea straordinaria dell’istituzione di un fondo sovrano con le risorse delle royalties e dei beni comuni, ispirato da due sentimenti-guida: quello della generatività delle risorse naturali, e quello della generosità e della cosiddetta “distesa sul futuro”, verso le nuove generazioni, verso la previdenza sociale per i cittadini lucani e per la costituzione di uno stock di risorse a tesoreria regionale da investire nelle emergenze e nello sviluppo del territorio. Ancor più dopo l’approvazione del provvedimento ravvisiamo la necessità di indire in autunno gli Stati Generali dell’Energia per aggiornare e tradurre in azioni poderose e coerenti le tante cose da fare per riscrivere la mappa delle opportunità, con la Regione, i grandi Players, il mondo universitario e la struttura della società energetica regionale. La sottoscrizione del Patto di Sito Val d’Agri-ENI prima, e Tempa Rossa-Total dopo, segna il rilancio del confronto con tutti i soggetti istituzionali e sociali coinvolti per affrontare il programma di investimenti sulla transizione energetica, per disciplinare i cambi di appalto dando priorità ai lucani, imprese e lavoratori, per la tutela dei salari e per la sicurezza sul lavoro. È su questa strada che bisogna andare, quella della trasparenza e della concertazione sociale. Non è mai troppo tardi!

Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil

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