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Federalberghi-Confcommercio: positivo andamento turistico in Val d’Agri a settembre


Il mese di settembre si è chiuso positivamente per l’andamento turistico in Val d’Agri. Secondo le proiezioni di Federalberghi-Confcommercio saranno superati i dati di settembre 2022 quando tra presenze ed arrivi nelle 81 strutture ricettive (15 alberghi) dei 19 comuni della valle si sono registrati circa 7.500 unità. “Il mese di settembre – sottolinea il presidente Federalberghi Michele Tropiano – è da sempre un mese importante che rappresenta circa il 10% di presenze ed arrivi dell’anno intero. Quest’anno le condizioni meteo e un numero maggiore di sagre ed eventi hanno attratto maggiori presenze oltre che del nostro target tradizionale, il turismo di prossimità, anche di provenienza da altre regioni. Confidiamo in un autunno positivo, specie per le sagre di grande attrazione come la Sagra della castagna Munnaredda a Tramutola ed altri eventi. L’enogastronomia continua a rappresentare l’offerta più gradita”. I posti letto complessivamente in Val d’Agri sono 1660 di cui 1100 in albergo a conferma che l’ospitalità alberghiera è la più consistente anche per i servizi di ristorazione. “La destagionalizzazione – dice Tropiano – resta un obiettivo che in autunno si può raggiungere mettendo in campo azioni di promozione e pacchetti specifici di soggiorno per superare il gap del tasso medio di occupazione delle camere, in Val d’Agri, intorno al 20% annuo”.“Il punto è che il mercato italiano si confronta con il 2022 –spiega Federalberghi – che era stato un anno decisamente ottimo, anche per mancanza di alternative. Invece nel corso dell’estate del 2023, sotto il peso dell’inflazione e degli aumenti a tutto tondo, molti hanno fatto meno vacanze o le hanno proprio cancellate oppure hanno scelto località più economiche, quelle dove negli anni del Covid non si poteva andare”. Ottimismo da parte del presidente Federalberghi anche per quanto riguarda l’inverno, “soprattutto per gli incoraggianti segnali che arrivano dall’estero; certo bisognerà capire quanto temi pesanti come la recessione possano pesare sugli italiani che, non scordiamocelo, sono naturalmente il nostro primo mercato”.

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