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Eni presenta il progetto Gea – Geomonitoraggi Emissioni Ambientali


É stato inaugurato questa mattina a Viggiano il centro di controllo ambientale GEA –  Geomonitoraggi Emissioni Ambientali – una struttura ad alta tecnologia in cui confluiscono i dati provenienti dai punti di rilevamento della rete di monitoraggio ambientale del Centro Olio Val d’Agri (COVA) e delle aree afferenti del Distretto Meridionale di Eni (DIME). Si tratta di un ulteriore passo in avanti nel percorso di digitalizzazione dei processi e degli impianti che rende il DIME un modello per quanto riguarda l’adozione delle tecnologie digitali più innovative.

L’inaugurazione di GEA si inserisce nell’ambito di attività del progetto Energy Valley, essendo ubicato in uno degli immobili coinvolti nel piano di riqualificazione agricola e funzionale delle aree adiacenti al Centro Olio Val d’Agri. Energy Valley diventerà un polo tecnologico e agro-ambientale per tutta la Val d’Agri, che punta su innovazione, tecnologia e sostenibilità per coniugare crescita economica, inclusione sociale e rispetto per l’ambiente.

GEA è il primo centro di controllo ambientale di questo genere realizzato da un’azienda, in cui i dati vengono elaborati in un’ottica di digitalizzazione, quale leva fondamentale per la gestione dei processi, la rapidità di analisi e la capacità di creare modelli interpretativi di interazione tra le varie matrici ambientali, grazie all’incrocio tra dati in tempo reale e d’archivio. GEA, infatti, raccoglierà ed elaborerà giornalmente i parametri ambientali, acquisiti in continuo dalle reti di monitoraggio costituite da: 14 punti emissivi del COVA, 8 nasi elettronici, 15 fonometri, dai rilievi in campo eseguiti dai tecnici con strumentazione portatile e inoltre da 4 nuove centraline della qualità dell’aria installate da Eni nell’intorno del COVA, che vanno ad aggiungersi a quella già esistente, e alle 5 gestite da ARPAB. Un sistema di monitoraggio che si estende su un’area di circa 660 Km2. La sala controllo sarà il luogo dove verranno convogliati anche i risultati delle analisi di acque e suoli derivanti da circa 250 piezometri e circa 1000 sondaggi geognostici totali.

In GEA saranno impegnati 24 tecnici specializzati addetti al controllo e al monitoraggio di tutte le componenti ambientali della Val d’Agri per 24 ore al giorno e per 365 giorni all’anno.

La giornata di oggi, a detta dei vertici di Eni, è stata di rilevanza centrale per il futuro della Val D’Agri e del polo estrattivo. Il numero Uno del Distretto Meridionale Walter Rizzi, ha tenuto a sottolineare: “Ciò che inauguriamo oggi in Basilicata non ha eguali in Europa e nel mondo dal punto di vista tecnologico“.

Suggestiva anche la presentazione virtuale della nuova struttura attraverso la partecipazione attiva delle autorità civili e religiose della Valle. Presenti infatti il parroco di Viggiano Don Paolo D’Ambrosio e il Vice-Presidente della Regione Basilicata Francesco Fanelli.

L’unica perplessità che un osservatore malizioso potrebbe avanzare è la seguente: il monitoraggio Ambientale di Eni e del Cova sarà dunque prerogativa esclusiva della multinazionale stessa? In verità, è stato chiarito che i dati che verranno fuori dalla nuova centralina saranno incrociati costantemente con quelli di Arpab. Nonostante questo, dobbiamo ammettere che molto è stato detto sulla quantità di dati e rilevamenti ambientali che Eni raccoglierà, molto poco invece si è parlato delle modalità di raccolta e soprattutto di come e quando verranno comunicati questi dati.

Nel corso dell’evento  di inaugurazione, Coldiretti Basilicata ha presentato il progetto di monitoraggio della qualità dei prodotti agroalimentari che ha come obiettivo la conduzione di analisi ambientali sulla qualità dell’aria e biologiche sulla carne e sul latte di bovini che pascolano nelle aree interessate dalle attività di Eni in Val d’Agri. E’ stata realizzata una piattaforma tecnologica composta dai device indossati dai bovini che forniscono i dati specifici dei singoli animali (collare “intelligente”) e dalle centraline di rilevazione della qualità dell’aria.  Si è proceduto, poi, alla raccolta dei dati provenienti dall’hardware e all’incrocio con le analisi biologiche di laboratorio periodicamente effettuale su carne e latte dei bovini monitorati al pascolo. Il tutto validato da un ente certificatore che fisicamente attesta i dati di corrispondenza dei campioni animale. Questa prima fase di monitoraggio ambientale, che vede tra gli altri la collaborazione dell’Azienda Sanitaria di Potenza e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata, ha consentito già di poter confermare le attese ed evidenziare che riguardo la qualità dell’aria e la qualità del latte sono stati riscontrati valori analitici molto al di sotto di quelli raccomandati da normative specifiche del settore. Si continuerà il ciclo di analisi programmate, con la successiva divulgazione dei dati.

Le foto dell’inaugurazione del Progetto GEA, cliccare sul logo facebook per visualizzarle:

https://www.facebook.com/Gazzettadellavaldagri/posts/1697024760460632

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