Politica

Elezioni regionali Basilicata 2019, quando si vota? Data, candidati e sondaggi


di Alessandro CipollaMoney.it

Ci ha pensato la magistratura a scuotere la road map che porterà alle elezioni regionali in Basilicata. L’arresto infatti dell’attuale governatore Marcello Pittella, ora di nuovo in libertà dopo un periodo passato ai domiciliari, ha provocato uno tsunami in merito al voto. Regna una sostanziale confusione di conseguenza attorno a queste regionali, con il Tar della Basilicata che ha escluso un possibile accorpamento con le elezioni europee, stabilendo che i comizi elettorali dovranno essere indetti entro 20 giorni. Le elezioni regionali quindi si terranno a marzo probabilmente alla fine del mese. Dopo questa svolta, adesso ci potrebbe essere una accelerazione per quanto riguarda i candidati e per gli immancabili sondaggi.

La data delle elezioni regionali in Basilicata

Viste le dimissioni anticipate dell’ex governatore Vito De Filippo, nel 2013 la Basilicata fu chiamata al voto due anni prima del dovuto con le regionali che si tennero nelle giornate del 17 e del 18 novembre. In linea di principio le urne in Basilicata si sarebbero dovute aprire quindi a novembre 2018, ma l’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il governatore Pittella ha provocato lo slittamento della data. Si era paventata poi l’ipotesi delle elezioni regionali a fine gennaio. Periodo quello però dell’inaugurazione di Matera 2019 capitale europea della cultura, così l’idea era quella di posticipare al 10 febbraio. Alla fine si era deciso di slittare ulteriormente il voto, con le elezioni regionali in Basilicata che erano state stabilite per domenica 26 maggio in concomitanza con le elezioni europee. Una decisione questa che però scontentava in molti, con la parola che quindi alla fine è passata al Tar della Basilicata che il 10 gennaio 2019 ha stabilito che i comizi elettorali devono essere indetti entro 20 giorni. A questo punto la data del voto di queste elezioni dovrebbe essere fine marzo.

Il sistema elettorale

I candidati

Pochi giorni prima che scoppiasse l’inchiesta Sanità, Marcello Pittella era stato riconfermato all’unanimità dal Partito Democratico della Basilicata come candidato alle elezioni regionali. Ora che il governatore dem è però al centro di una vicenda giudiziaria tutto è rimesso in discussione. Difficile poi a questo punto trovare un’intesa con Liberi e Uguali, anche se negli ultimi tempi era ripreso un dialogo con la sinistra. In teoria Marcello Pittella non ha ritirato la sua candidatura, ma con ogni probabilità alla fine opterà per un passo indietro aprendo così la strada per la strada delle primarie, con il centrosinistra che così cercherà di aprire il più possibile la coalizione. Il 16 novembre comunque ci sarà l’assemblea regionale del Partito Democratico che potrebbe fare chiarezza. In una regione dove il PD negli ultimi anni ha sempre dettato legge, il centrodestra e il Movimento 5 Stelle hanno quindi ora la grande opportunità di sfilare la guida della Basilicata al centrosinistra. Nel centrodestra invece le direttive arrivate dal vertice di Palazzo Grazioli parlano di un candidato unitario. Con questo patto, in Basilicata dovrebbe essere Forza Italia a scegliere il candidato governatore. Ha fatto la propria scelta tramite le ormai classiche regionarie il Movimento 5 Stelle, con il potentino Antonio Mattia che con 322 voti ha superato gli altri due candidati Gianni Perrino e Grazia Maria Donvito. La giornalista Carmen Lasorella, in precedenza accostata anche al Movimento 5 Stelle, si presenterà sostenuta dalla lista LuCi (Lucani Insieme), mentre i Radicali Lucani si presenteranno con in testa il loro segretario Maurizio Bolognetti.

I sondaggi

Sondaggi ufficiali sulle elezioni regionali in Basilicata ancora non sono stati realizzati. Bidimedia però in data 30 ottobre ha effettuato una indagine sul voto politico nazionale spacchettando le preferenze regione per regione. In Basilicata quindi al momento secondo il sondaggio gli elettori alle politiche voterebbero così.

  • Movimento 5 Stelle – 39%
  • Centrodestra – 30,6%
  • Centrosinistra – 18,9%
  • Sinistra – 7,4%

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