Notizie dal Territorio

Disturbi alimentari, a soffrirne sono 3 milioni di italiani


I peggiori nemici dei ragazzi? Il proprio corpo e il cibo. Anoressia e bulimia sono disturbi alimentari sempre più diffusi in Italia (a conviverci sono ben 3 milioni di italiani, di cui 2,3 sono adolescenti), la cui comparsa è sempre più precoce: negli ultimi anni, infatti, si è registrato un abbassamento dell’età media dei pazienti ed esordi precoci che hanno ormai raggiunto anche gli 8/10 anni di età. A ricordarlo alla vigilia della sesta Giornata nazionale del fiocchetto lilla (dedicata alla lotta ai disturbi del comportamento alimentare), promossa dall’Associazione Mi nutro di vita, in collaborazione con le altre Associazioni dedicate ai Disturbi Alimentari, è Laura Dalla Ragione, dirigente del Numero Verde Sos Dca della presidenza del Consiglio dei ministri.

 “I disturbi del comportamento alimentare, specie anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata, sono in questo momento in Italia, come in tutto il mondo, una epidemia sociale, che riguarda fasce di popolazione sempre più estese. Negli ultimi dieci anni si è abbassata in modo vistoso l’età di insorgenza dei disordini alimentari – spiega Dalla Ragione con esordi frequenti a 8-10 anni. La patologia non riguarda più solo gli adolescenti, ma va a colpire anche bambini in età prepubere, con conseguenze molto più gravi sul corpo e sulla mente”.

Secondo le stime ufficiali, il 95,9% delle persone colpite dai disturbi alimentari sono donne. L’incidenza dell’anoressia nervosa è di almeno 8 nuovi casi per 100mila persone in un anno tra le donne, mentre per gli uomini è compresa fra 0,02 e 1,4 nuovi casi. Invece, per quanto riguarda la bulimia ogni anno si registrano 12 nuovi casi per 100mila persone tra le donne e circa 0,8 nuovi casi tra gli uomini.

Nell’ambito delle patologie psichiatriche, questi disturbi presentano il più alto indice di mortalità, soprattutto per l’anoressia nervosa, un disturbo a cui è collegata una mortalità 5-10 volte maggiore di quella di persone sane della stessa età e sesso. “Per la loro complessità, si tratta di disturbi che richiedono la maggiore collaborazione possibile tra figure professionali con differenti specializzazioni, come psichiatri, pediatri, psicologi, dietisti, specialisti in medicina interna. Sia l’anoressia che la bulimia possono essere causa di complicanze mediche gravi se non trattate tempestivamente e adeguatamente”, spiegano in un comunicato i medici dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, che in occasione della giornata nazionale del fiocchetto lilla si metteranno a disposizione dei genitori per spiegare alle famiglie, senza creare allarmismi, quali sono i primi segnali a cui prestare attenzione.

Accanto a bulimia e anoressia, ricordano gli esperti del Bambino Gesù, c’è anche l’Arfid o Disturbo dell’alimentazione evitante/restrittivo, il più recente tra i disturbi alimentari a essere stato classificato secondo i criteri del Dsm-5, il manuale statistico e diagnostico più usato in psichiatria. Colpisce soprattutto i bambini di sesso maschile, già da 2-3 anni fino alla preadolescenza, e può manifestarsi in diverse forme: la più comune è un’eccessiva selettività del cibo (come prediligere solo alimenti di un determinato colore o di una specifica consistenza). Come la bulimia e l’anoressia nervosa, è un problema che può causare complicanze, anche gravi, se non trattato precocemente.

Le istituzioni, oltre al numero verde 800180969 dedicato ai disturbi alimentari, mettono a disposizione anche un sito dedicato, con la mappa di strutture e e associazioni dedicate ai Dca in Italia.

FONTE MARTA MUSSO WIRED.IT

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com