Politica

Diritti delle persone con disabilità, Bolognetti: la “Turchia” e la “Cina” non sono lontane

Valuto ripresa sciopero della fame


Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, Consigliere dell’Associazione Coscioni e Membro del Consiglio generale del PRNTT

Sono 725 i cittadini che ad oggi hanno sottoscritto la lettera-appello indirizzata a Speranza, Bardi e Leone, a sostegno della mia azione nonviolenta in difesa dei diritti delle persone con disabilità. A tutti coloro che stanno dando corpo, gambe e braccia a questa azione con la loro attiva partecipazione, dico grazie e segnalo che nei prossimi giorni valuterò se riprendere lo sciopero della fame di dialogo per accompagnare la ripresa dei lavori del Consiglio regionale e della Giunta. In questo tempo fatto di emergenze sanitarie e democratiche, in questo nostro Paese sempre più sordo alle ragioni del diritto e dei diritti non era facile e nemmeno scontato trovare compagni di lotta e di viaggio.

Guardando a quel che è avvenuto nella vicina Turchia e ripensando al recente incontro tra il Ministro Di Maio e il suo omologo cinese Wang Yi, verrebbe da dire che la “Turchia” e la “Cina” non sono lontane.

In queste ore di fine estate, di questa estate Covid così carica di presagi, segni premonitori di un futuro distopico che temo sia già in parte presente, verrebbe voglia di citare di nuovo e ancora la conclusione dello straordinario romanzo “La Peste” dello scrittore franco-algerino Albert Camus: “Ascoltando, infatti, le grida d’allegria che salivano dalla città. Rieux ricordava che quell’allegria era sempre minacciata: lui sapeva ciò che ignorava la folla, e che si può leggere nei libri, ossia che il bacillo della peste non muore né scompare mai, che può restare per decine di anni addormentato nei mobili e nella biancheria, che aspetta pazientemente nelle camere, nelle cantine, nelle valigie, nei fazzoletti e nelle cartacce e che forse verrebbe giorno in cui, per sventura e insegnamento agli uomini, la peste avrebbe svegliato i suoi topi per mandarli a morire in una città felice”.

Il topo de “La peste” che passeggia tranquillo e indisturbato nelle nostre democrazie, sempre più “democrazie reali”. Il bacillo de “La peste” vive nella quotidiana banalità del male, in una realpolitik che ci ha regalato fosse comuni e immani tragedie, nelle carceri turche e per le strade di Hong Kong. Sotto le “vie della seta” continuiamo ad asfaltare diritti umani, civili e politici.

Penso alla mia amica Teresa, ai miei compagni e vorrei condividere con loro quel che ho scoperto in questi giorni: non si contano le pubbliche amministrazioni e le società a partecipazione pubblica che in Basilicata (temo non solo in Basilicata) violano la legge 68/99 recante ad oggetto “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”. Gli Enti pubblici vengono accompagnati in questa violazione (vedi sito Arlab) anche da note e multi miliardarie aziende private. Violazioni su violazioni in uno Stato che è Stato criminale sul piano tecnico-giuridico.

Niente ausili personalizzati per le persone con disabilità gravi e complesse e niente rispetto delle norme per il diritto al lavoro dei disabili. Che dire? La lotta necessaria per i diritti violati delle persone con disabilità gravi e complesse prosegue.

Ai satrapi e ai sultani di casa nostra, a chi ogni giorno nega speranze, calpesta diritti e assassina “la Costituzione più bella del mondo” non possiamo che rinnovare le richieste più e più volte formulate in questi mesi.

La Regione Basilicata rispetti i diritti delle persone con disabilità, rispetti la legge e l’art. 30bis della 96/17 così come chiesto con un atto di diffida, inoltrato in data 2 dicembre 2019, dall’Associazione Coscioni.

Il Consiglio regionale onori la mozione sui diritti delle persone con disabilità votata il 3 dicembre 2019.

Il Presidente Bardi e l’assessore Leone mantengano fede agli impegni e alla parola data, onorino le istituzioni che rappresentano e la Costituzione.

Il Ministro Speranza dia risposte alle richieste dell’Associazione Coscioni.

A tutti i sopra citati diciamo di nuovo e ancora: rispettate la vostra propria legalità, interrompete la flagranza di reato contro i diritti umani e la Costituzione.

Ricordando le parole di chi ha affermato che “L’Italia non potrà essere diversa se non siamo noi capaci di volerla diversa. E volere è agire”, noi continueremo ad innalzare le nostre bandiere: Diritti umani, Giustizia Sociale, Costituzione. Per la vita del diritto. Per la difesa con la vita, della vita, del diritto, della legge.

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