Notizie dal Territorio

Diffusione gioco d’azzardo in Val d’Agri: “maggiore dissuasione sociale e impegno delle famiglie e scuola”


L’Associazione “Bene Comune” di Viggiano, in seguito alle notizie allarmanti circa la diffusione del gioco d’azzardo in Val d’Agri, ha voluto sottoporre l’argomento su tale fenomeno all’attenzione pubblica in un incontro, invitando a parlarne alcuni di coloro che si occupano quotidianamente del problema e occupano una posizione di responsabilità e di osservazione in qualche modo privilegiata, il Comune di Marsicovetere, nel cui territorio ricade Villa d’Agri:  Maria Agnese Angerame, responsabile dell’Ufficio Commercio, e  Michele Petrone, comandante della Polizia Locale.

Ad introdurre l’incontro la Vice Presidente dell’Associazione, Lucia Nicolia, la quale, riferendo sulle notizie e sui dati raccolti dalla stampa circa l’attecchimento sempre maggiore della ludopatia in ogni fascia d’età e soprattutto tra i giovani, più capaci di farlo anche da casa, osserva non solo la farraginosità e l’inefficacia delle norme ma soprattutto l’ambiguità del ruolo dello Stato, che, da un lato, emana leggi sempre più aperte a tutela della libertà dell’individuo, e, dall’altro, norme per contrastare il fenomeno del gioco. Tuttavia, in quanto anche beneficiario dei proventi dal gioco, lo Stato mostra la “manica larga” nell’applicazione dei suoi stessi provvedimenti, tra l’altro non sempre coerenti e compatibili, dal momento che le competenze di fare leggi nel settore vengono affidate anche alle Regioni e quelle di autorizzare e controllare a Comuni, Questure e Prefetture, senza capire chiaramente “chi deve fare che cosa”.

Maria Agnese Angerame nella sua relazione “Misure per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”  ha posto in risalto che già da alcuni anni la Regione Basilicata con propria legge (la n. 30 del 27 ottobre 2014) è opportunamente intervenuta in merito, limitando tra l’altro gli spazi disponibili alla presenza di esercizi autorizzati vicino a luoghi sensibili. La semplice denominazione utilizzata dal legislatore regionale evidenzia la necessità di porre argine al gioco d’azzardo, qualificato come una vera e propria malattia del nostro tempo, spesso sottovalutata. Il fenomeno della ludopatia, infatti, è ritenuto strettamente collegato alla diffusione, in particolare, dei sistemi elettronici di gioco.

Relativamente all’attuazione della legge – rileva l’Angerame – si registrano talune difficoltà in fase di concreta applicazione delle misure riguardanti, in particolare, il cosiddetto “distanziometro”, ossia il divieto di rilasciare autorizzazioni all’apertura e all’esercizio dell’attività (di apparecchi da gioco) al di sotto di una distanza posta a salvaguardia di strutture particolarmente “sensibili” (es. scuole di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, centri sociali, centri giovanili….). Tali difficoltà sono, infine, aggravate dall’incertezza di legittimità costituzionale di talune parti di detta legge, essendo pendente un ricorso avverso la Regione. Dovrà la Suprema Corte sciogliere ogni dubbio nel merito – conclude l’Angerame – a dimostrazione, qualora ce ne fosse la necessità di dimostrarlo, che la materia del gioco d’azzardo attira enormi interessi, spesso contrapposti. Il dott. Michele Petrone nella sua relazione sulla “Diffusione dei sistemi elettronici di gioco” sostiene che il gioco d’azzardo è storicamente radicato (si pensi al gioco del lotto), ma ha conosciuto un forte sviluppo da quando si sono diffuse le apparecchiature elettroniche e sono state emanate norme di liberalizzazione per la loro installazione, garantendo, comunque, modalità, vincoli autorizzativi e di controllo da parte delle autorità amministrative, in particolare dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (AAMS, Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato). Nonostante le buone intenzioni del legislatore regionale, tuttavia, dati conoscitivi diffusi dalla stessa AAMS ci mostrano che la diffusione dei sistemi di gioco elettronico, lungi dall’essere arginata, è in continuo aumento. E  la Val d’Agri non fa eccezione rispetto al trend di crescita, anzi si colloca in posizioni di avanguardia quanto all’entità delle somme giocate. Cifre allarmanti, la cui attendibilità è certificata proprio dai Monopoli di Stato, che controllo i flussi di denaro, di cui in parte beneficia. Al termine dell’incontro, il Presidente dell’Associazione, prof. Vittorio Prinzi, afferma che la maggiore forza di contrasto alla diffusione della ludopatia giace non tanto nelle leggi e nel modo complicato di farle rispettare, quanto piuttosto nella dissuasione sociale e nel compito educativo da parte della famiglia e della scuola.

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