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Da Venezia a Guardia Perticara per l’attività di farmacista. Il sogno di una vita migliore in controtendenza con la fuga dei cervelli.


È un continuo leggere, ascoltare e sentire notizie di paesi che si spopolano, di negozi che chiudono, di servizi che scompaiono e di infrastrutture che languono. Il modello capitalistico o, per meglio dire, liberista, pone su una scala di valori costi/benefici ogni attività economica, ed è giusto che sia così. Ma far entrare nel conto economico – in una visione macroeconomica – anche alcuni servizi essenziali è ciò che scompiglia intere comunità, che d’un tratto vedono la desertificazione di servizi essenziali, tanto che il lessico corrente si è arricchito di termini come: desertificazione bancaria, desertificazione assistenziale, desertificazione scolastica. Uno scenario apocalittico, lo spettro della disgregazione sociale all’orizzonte: sembra il titolo di un Film hollywoodiano. Capita però, come è successo a Guardia Perticara, che l’inaspettato si materializza come una sorta di “The Black Swan” che porta a pensare che, in effetti, poi tutto era prevedibile e possibile che accadesse.

La storia, o la cronaca, non è altro che un evento che a fine ciclo di un percorso professionale e di un servizio reso ad una piccola comunità ha visto per un attimino l’incertezza tale da far supporre che anche la farmacia sarebbe potuta finire in una gestione frammentaria, parziale e ridotta al minimo inderogabile. La storia è semplice e va raccontata, a mio parere, proprio perché rappresenta quel converso necessario a spezzare l’alone delle notizie tetre e sconfortanti del ché dicevo in esordio di questo racconto.

Dunque, la Dottoressa Maria Carmela Donnoli, avvia la sua attività di Farmacista il primo aprile 1981 (già la data è un cigno nero) e “regge” il servizio fino a tutto l’anno 2023. Ora va da se che in una comunità dove anche i panni al balcone segnano gli umori e l’andamento di una famiglia, le discussioni, durante tutto lo scorrere dei dodici mesi del 2023 sono state improntate al toto-sorte della Farmacia; dal vezzo di conoscere il quantum occorrente per entrare in possesso della “licenza”, al chi avrebbe potuto surrogare o a chi sarebbe potuto subentrare ed a ciò che sarebbe toccato in sorte ad una comunità fatta di persone anziane, che sotto l’insegna con il caduceo di Hermes sono in fila di prima mattina, per l’acquisto di medicinali e presidi terapeutici di ogni ordine e grado. Dalle previsioni di una Farmacia a tempo parziale a quella di una ipotetica gestione non in linea con le abitudini e le aspettative, passando anche per la molto improbabile scomparsa del servizio, si è avuto, invece, la sorpresa di una coppia di giovani e belli farmacisti, determinati e felici di svolgere il loro lavoro.

Ma dove sta la novità? sta nella forte determinazione di una coppia di giovani Farmacisti che pur svolgendo il loro lavoro a Milano e pur avendo risorse e condizioni tali da poterli proiettare in località molto meno isolate (secondo i canoni dei ritmi del tempo) scelgono Guardia Perticara. Silvia Michelon, veneziana verace, si trapianta in Basilicata con la consapevolezza e la felicità di poter dare una svolta alla sua vita. Così Rocco – marito di origini Corletane – e Silvia, da Febbraio scorso prendono possesso della farmacia locale e non la denominano con i loro cognomi: non Farmacia De Bona-Michelon ma, con la consapevolezza di stare in un luogo che vale la dignità di essere vissuto, “Farmacia del Borgo”, e danno una sterzata tale che i primi prodotti per la cura e l’igiene della persona sono marcati dal simbolo della farmacia stessa, ovvero la torre, simbolo di Guardia Perticara, abbracciata dai due serpenti che si fronteggiano. Quei serpenti che rappresentano, l’uno la dose terapeutica e l’altro la dose tossica. Ed i due dottori, Silvia e Rocco, saranno l’equilibrio tra il bene e il male. E non me ne vogliate se vi butto la seguente citazione: [Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto. (Paracelso)]. La comunità Guardiese, ha salutato con entusiasmo i due farmacisti, giovani e belli, forse anche per la speranza di quell’equilibrio che lo scettro di Hermes rappresenta in tema di pace e prosperità. Del resto non è molto lontano il periodo dove, oltre al Prete, il sindaco, il farmacista ed il medico condotto, rappresentavano i notabili ed i pilastri di una comunità.  Benvenuti a Guardia dunque, Silvia e Rocco, e grazie dottoressa Maria Carmela per i quarantadue anni di servizio per la comunità Guardiese.

Gianfranco Massaro – Agos

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