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Da Corleto arrivato primo tir di aiuti lucani per gli Ucraini


Da Corleto Perticara è arrivato in mattinata a Botosani, città rumena di frontiera con l’Ucraina, un tir di aiuti frutto di una meravigliosa raccolta tra alcue comunità della provincia di Potenza. Il Gruppo Solidarietà ed Emergenza dell’Associazione Cuochi Italiani, coordinato dalla sede di Palazzo Italia Bucarest, si è occupato della distribuzione ai profughi da giorni fuggiti dalla guerra. Francesco Magaldi ha coordinato le operazioni.

Nella perfetta organizzazione dell’accoglienza dei profughi dall’Ucraina ai confini con la Romania, in piedi da una dozzina di giorni, c’è anche il lavoro senza risparmio di energie, del Gruppo Solidarietà ed Emergenza dell’Associazione Cuochi Italiani, coordinato nell’intensa attività dalla sede di Palazzo Italia Bucarest. Tanti i lucani e meridionali residenti in Romania che dai primi giorni di guerra si occupano di beni di prima necessità, trasporto ed accoglienza di bambini, donne, anziani e malati. La chat Comitato per l’Ucraina via Watshapp e i profili facebook sono gli strumenti per comunicare da Bucarest ai punti delle dogane Rumenedove opera l’esercito di volontari e soprattutto coordinare gli aiuti. Francesco Magaldi del Gruppo Solidarietà ed Emergenza, attivo insieme a Pietro Benedetto , con altri chef, postano filmati e foto per aggiornare in continuazione. E’ stata avviata una raccolta di fondi e di aiuti che coinvolge anche le comunità della Basilicata, con aiuti in frontiera e sul territorio, senza aspettare le istituzioni della regione. Da tanti comuni lucani – racconta Giovanni Baldantoni, regista del “cuore pulsante” della solidarietà, la sede di Palazzo Italia, trasformata in un mega centro raccolta e smistamento – si rivolgono a noi perché non sanno come far arrivare prodotti alimentari, vestiario, medicine. Una bellissima gara di solidarietà che si intensifica giorno per giorno con le Autolinee Caivano che da tempo hanno un collegamento diretto da Picerno in Romania che hanno messo a disposizione un autobus per il trasporto delle famiglie ucraine che vogliono raggiungere la Basilicata. Abbiamo contatti costanti – aggiunge – con il Comitato Generale Italiani all’Estero e le strutture rumene e consolari italiane.Tante le storie di persone cercate nei centri raccolta profughi, messe in salvo dalla guerra e persino trasportate in ospedali del nord Italia per curarsi. I volti della solidarietà sono quelli di Francesco, Pietro, Lino, Emanuele, Davide, Andrea, Ruggiero, Roky, Silvana, Laurenziu, Luca, che portano cibo caldo e giocattoli ai bambini. Enza Barbaro, presidente ACI, riordina il magazzino di Palazzo Italia e prepara i pacchi da inviare e non smette di raccomandare: selezionare con cura gli aiuti evitando indumenti non idonei perché si finisce per intralciare il lavoro dei volontari. Da qualche giorno da Palazzo Italia si  raggiungono anche il confine moldavo. Nella repubblica Moldava il Gruppo attraverso l’ACI conta numerose adesioni di chef. La Romania è il paese Nato che ha la più  lunga frontiera con l’Ucraina (650 km). Uno degli effetti più drammatici dell’aggressione russa all’Ucraina riguarda i civili, in migliaia diventati profughi da un giorno all’altro.  Ma la macchina della solidarietà con il “cuore lucano ed italiano” non si ferma.

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