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Coronavirus, nuovi studi: dalla durata dei sintomi alla permanenza sulle superfici


Cosa sappiamo di nuovo sul coronavirus? In questi ultimi giorni, mentre il governo italiano ha deciso per la chiusura totale del Paese nel tentativo di controllare e sconfiggere la pandemia, sono stati pubblicati una serie di studi scientifici, su diverse riviste, che descrivono nuove scoperte relative al Covid-19.

Il tempo medio dei sintomi: 5,1 giorni

Per esempio, quella relativa ai primi sintomi del coronavirus che a fine incubazione iniziano in media dopo 5,1 giorni dalla prima esposizione al virus. Si tratta di un valore medio, dato che in pochissimi casi (2.5%) i sintomi si manifestano 2,2 giorni dopo essere stati contagiati, mentre nella maggior parte dei casi (97.5%) i sintomi si manifestano entro 11,5 giorni dal contagio.

Perché la quarantena è di 14 giorni

Da qui il valore medio di 5,1 giorni. I dati sono stati diffusi da uno studio dei ricercatori dell’Università americana Johns Hopkins in un articolo pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine. Gli scienziati affermano che ogni 10 mila persone messe in quarantena per due settimane, solo 101 in media potrebbero sviluppare qualche sintomo al termine dell’isolamento. Per questo, sostengono, il tempo di quarantena di 14 giorni è necessario per capire se una persona è stata o meno contagiata.

Plastica, metallo e rame: quanto ”dura” il virus

In un esperimento citato nello studio del National Institutes of Health virology laboratory di Hamilton (Montana, Usa), in via di pubblicazione sul New England Journal of Medicine, risulta che il coronavirus può restare nell’aria, nelle goccioline di saliva, fino a 3 ore. Sulle superfici invece, fra sette diverse analizzate, circa 24 ore sul cartone e fino a 3 giorni su superfici di plastica o metallo.

Comunque, in attesa di riscontri scientifici definitivi, Marilyn Roberts, microbiologa della School of Public Health dell’Università di Washington, chiarisce: “Non sappiamo se è possibile contrarre il Covid-19 al contatto con superfici contaminate”. Gli scienziati del Nih si limitano a riportare i dati che dimostrano come il coronavirus “resista” più a lungo rispetto ad altri tipi di superficie, ad esempio il rame, da dove scompare in quattro ore.

FONTE: REPUBBLICA.IT

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