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Coronavirus, non rinunciamo alle tradizioni pasquali e acquistiamo prodotti locali


In un momento estremamente delicato quale quello che il Paese sta attraversando, dove la pandemia del COVID-19, o Coronavirus, sta letteralmente stravolgendo ogni nostra consuetudine, facciamo nostro l’appello della ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova a non rinunciare alle tradizioni. Ci troviamo, infatti, in vista delle festività della pasqua, nelle quali solitamente si raggiunge il picco dei consumi di carne ovina, e invitiamo pertanto i consumatori ad acquistare prodotto locale; consumare carne fresca, infatti, anche se in piccole porzioni, è fondamentale per sostenere concretamente un settore di fondamentale importanza per l’economia regionale quale quello della pastorizia”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Basilicata Nicola Minichino, spiegando che i consumi di carne sono in netto calo e che negli allevamenti del territorio lucano si registrano già notevoli disagi.

Dobbiamo andare avanti tutti insieme, all’unisono, impedendo al Coronavirus di bloccare o modificare le nostre abitudini di consumo, con particolare riferimento a quelle legate alle nostre tradizioni; voglio infatti ricordare, come evidenziato dalla nostra campagna social #LAgricolturaNonSiFerma, che i produttori agricoli e gli allevatori continuano a lavorare con grande senso di responsabilità e nell’interesse di tutti i cittadini, assicurando una regolare presenza dei prodotti agroalimentari sugli scaffali della grande distribuzione”, aggiunge il presidente della Copagri Basilicata.

 

La crisi che stiamo attraversando acquisisce ogni giorno di più, oltre al carattere sanitario, una valenza economica che tocca ogni settore della nostra economia. Nonostante il settore agricolo-zootecnico continui ad assolvere la sua importante funzione, indispensabile al sostentamento della popolazione, non è immune da fenomeni che ne compromettono seriamente le attività. Di questa sofferenza i rappresentanti del governo devono farsi carico con urgenza. Ho presentato un’interrogazione alla Ministra Bellanova per sollecitare un’azione volta al ristoro di allevatori e aziende agricole”.

Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura del Senato, che ha presentato un’interrogazione alla Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova.

In particolare, nel mercato lattiero-caseario – spiega De Bonis – si stanno verificando strani fatti: a fronte di un aumento consistente dei consumi del latte e dei suoi derivati, gli allevatori ricevono continue richieste di decurtazione dei prezzi. Non possiamo non sospettare la presenza di gravi attività speculative. È intollerabile che i grossi caseifici non vogliano ridurre l’import (importiamo quasi 6 milioni di litri di latte e cagliata dall’estero) per non correre il rischio di perdere le forniture in futuro, mentre alcune aziende di trasformazione cercano di tagliare i compensi riconosciuti agli allevatori con la scusa della sovrapproduzione”.

Bisogna intervenire tempestivamente – conclude il senatore – per evitare le speculazioni, la contrazione della produzione e quindi il tracollo dell’intero settore zootecnico italiano.  È necessario che vengano rispettati i tempi di pagamento, in modo da essere davvero di aiuto a tutti i produttori. È inoltre opportuno che nei Decreti legge vengano inserite misure ad hoc nei confronti delle aziende agricole ed in via prioritaria per tutte le partite Iva italiane che soffrono. Molte delle nostre aziende infatti sono a conduzione familiare e in questo momento hanno ancora più difficoltà con le banche: evitiamo di destinare risorse per le imprese estere in Tunisia o altrove.  Dobbiamo agire al più presto per fermare questa ingiustizia verso un settore che oggi è più che mai vitale per tutti noi e per la nostra economia”.

 

Anche in Basilicata, come in tutto il resto d’Italia c’è il via libera alla vendita di piante e fiori in supermercati, mercati, punti vendita e vivai. Lo  fa rende Coldiretti Basilicata, dopo che  il presidente nazionale  Ettore Prandini  ha scritto una lettera al premier Giuseppe Conte nel sottolineare che sul sito del Governo è stata pubblicata la Faq nella quale si precisa che “la vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili è consentita”.

Nella nota – sottolinea la confederazione agricola lucana – si precisa che “l’art. 1, comma 1, lettera f), del Dpcm del 22 marzo 2020 ammette espressamente l’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di “prodotti agricoli”, consentendo quindi la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti etc. Peraltro – continua il testo – tale attività rientra fra quelle produttive e commerciali specificamente comprese nell’allegato 1 dello stesso Dpcm “coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali”, con codice ATECO “0.1.”, per le quali è ammessa sia la produzione sia la commercializzazione. Deve conseguentemente considerarsi ammessa – si conclude – l’apertura dei punti di vendita di tali prodotti, ma in ogni caso essa dovrà essere organizzata in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore”. “L’appello a  tutti, dalla grande distribuzione, ai mercati e a tutti i punti vendita aperti affinchè promuovano la vendita di fiori e piante Made in Italy” evidenzia il presidente regionale di Coldiretti, Antonio Pessolani ch invita “ i lucani  a  piantare fiori e piante nei propri giardini, orti e balconi come segno benaugurante della primavera che segna il momento del risveglio con la mobilitazione #balconifioriti”.

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