Società e Cultura

CIA: un Natale all’insegna dei prodotti alimentari “made in Basilicata”

Un Natale all’insegna dei prodotti alimentari “made in Basilicata”. Per imbandire le tavole delle feste 9 famiglie lucane su 10 in questi giorni stanno acquistando esclusivamente prodotti alimentari locali o nazionali, con grande attenzione alla tipicità, alla tradizione e al legame con il territorio. Le produzioni nostrane vengono, infatti, considerate più sicure e di maggiore qualità rispetto a quelle che vengono dall’estero. E a crescere (più 15 per cento rispetto allo scorso anno, che già aveva registrato un andamento positivo) sarà la spesa in campagna attraverso la rete di vendita delle aziende associate. E’ quanto sottolinea un’indagine condotta dalla Cia-Agricoltori Basilicata.
In particolare il tradizionale cesto natalizio con i prodotti agroalimentari del territorio è tra i doni preferiti da trovare sotto l’albero, praticamente per una famiglia su due. Nel secondo Natale di Covid, con le tredicesime impegnate prima di tutto a coprire mutui, tasse e bollette in aumento, l’83% opta per regali utili, in un caso su tre declinati in chiave enogastronomica, con la scelta di doni “da tavola” a parenti, amici e colleghi, sottolinea Cia. E vanno bene proprio i cesti di Natale, anche se in taglia ridotta rispetto al pre pandemia, che il 41% degli italiani riempirà con prodotti tipici e locali.

Messe da parte le mode esterofile, infatti, vince assolutamente il Made in Italy e, tra i prodotti più gettonati, spuntano vino, spumante, panettone e torrone tradizionale, seguiti da salumi, conserve, olio extravergine d’oliva, miele, formaggi. Ha già riscosso un buon successo di adesioni l’appello della Cia a consumare lucano per le festività natalizie e di fine anno.

Più in dettaglio, ogni famiglia lucana sborserà in media 120 euro per imbandire le tavolate delle due prossime festività principali. Ma gli acquisti saranno comunque più oculati -osserva la Cia-Niente spese folli, quindi: salmone, pesce pregiato e frutta esotica verranno consumate con il contagocce. Mentre sarà un trionfo di pasta fresca, agnello, baccalà, torte rustiche e dolci artigianali. Soprattutto in vista del cenone, che vedrà al centro del menù il pesce (che registra proprio in questi giorni il consumo più elevato dell’anno), le famiglie compreranno pesce azzurro oltre a cozze e vongole, poco capitone. E poi ancora una volta lo spumante trionferà sullo champagne, con oltre il 95 per cento dei brindisi “made in Italy”.

In particolare la spesa alimentare delle feste natalizie sarà così ripartita: carni e salumi (18,5 per cento); pesce (11,8 per cento); pasta e pane (14,2 per cento); formaggi e uova (13,1 per cento); ortaggi, conserve, frutta fresca e secca (15,3 per cento); vini, spumanti e altre bevande (14,7 per cento); pandori, panettoni, torroni e dolci in generale (12,4 per cento).

Cambia anche la modalità di acquisto, molto più spinta verso il web, con l’aumento delle compere online, anche enogastronomiche, sui vari portali. Cresce anche lo shopping nei mercatini allestiti dagli agricoltori (+7%), con le aziende Cia de “la Spesa in Campagna” in prima fila, nelle zone rurali come in città.

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