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Cia: situazione drammatica per agricoltori, ristori e misure d’emergenza


La situazione in cui versano le aziende agricole è gravissima  e insostenibile; gli agricoltori-allevatori-produttori non possono più continuare a fare impresa e ad assicurare il cibo ai cittadini con costi aziendali aggravati da rese basse di produzione per questa campagna di raccolta e con quotazioni incerte. E’ il  nuovo grido d’allarme lanciato dalle Giunte Cia-Agricoltori Potenza e Matera impegnate a monitorare quanto sta predisponendo il Dipartimento Agricoltura della Regione. All’ultimo Tavolo Verde – è scritto nella nota – sono state discusse una serie di misure d’emergenza con l’auspicio che Bruxelles (Commissione Europea) attivi presto misure di ristoro a partire dalla cosiddetta Misura Flat-forfettaria per la grave crisi che vive il settore a partire dagli incrementi dei prezzi di  Gasolio/energia/mangimi/concimi. Per la Cia servono misure immediate per dare liquidità alle aziende quindi misure dirette e accesso agevolato a credito conduzione e il periodo da prendere in considerazione per il ristoro deve essere il più ampio possibile prendendo a riferimento tutti i costi aziendali. Pregiudiziale è far ricorso a procedure semplificate con domande da presentare attraverso SIARB. Inoltre per la Cia accelerare i progetti di agri-energia per la produzione di energia da fonti rinnovabili rappresenta una delle priorità da perseguire.

Quanto al costo del gasolio – fattore più impattante sulla crisi – è  urgente estendere il periodo di applicazione del credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo anche al secondo trimestre 2022I prezzi dei carburanti sono sempre più insostenibili, ma le imprese già combattono con i rincari produttivi e gli effetti della siccità. Per questo, senza nuove agevolazioni, si rischia il blocco del settore in una fase importante di lavorazioni in campo.

In questa fase, in particolare, il prezzo eccezionale del gasolio agricolo, arrivato fino a 1,60 euro al litro, sta mettendo in pericolo le trebbiature, soprattutto nelle aree marginali e meno produttive -evidenzia Cia- riducendo i raccolti di grano duro, quando i mercati internazionali sono ormai ampiamente sotto stress per il conflitto in Ucraina.

Come Cia -spiega il presidente nazionale, Cristiano Fini- abbiamo presentato nelle scorse settimane un emendamento al Decreto Aiuti per estendere la misura oltre il primo trimestre dell’anno. Abbiamo apprezzato la sensibilità dei principali gruppi politici, che hanno depositato la nostra proposta di modifica, rendendola prioritaria. Ora è necessario che le Commissioni riunite Bilancio e Finanze approvino l’emendamento, senza perdere tempo, per sostenere il settore agricolo, alle prese con una crisi senza precedenti, per la portata delle emergenze in atto, dalla guerra al clima”.

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