Politica

CGIL e Coldiretti chiedono a Bardi di rispettare gli impegni presi

Il 13 maggio incotro convocato dal governatore Bardi sulla crisi della produzione agricola lucana


La Basilicata non può aspettare, a rischio la democrazia

“L’emergenza pandemica sta diventando ormai un alibi da parte del governo Bardi per comprimere ogni spazio di  confronto democratico. Si stanno adottando scelte e decisioni al di fuori delle regole  basilari dettate dalla nostra Costituzione. In poche parole la Basilicata, senza neanche accorgersene, sta scivolando verso un regime gestionale monocratico”. È quanto afferma il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa.

“Si stanno decidendo impegni di spesa e scelte di utilizzo di risorse economiche su varie misure che non sono state oggetto di alcun confronto né con le parti sociali né tantomeno con i consiglieri regionali – continua Summa – Una deriva democratica pericolosa, che rischiamo di pagare a caro prezzo. Le modalità  che si stanno utilizzando rispondono solamente ad una logica di gestione personalistica.

Più volte – aggiunge il segretario generale della Cgil – abbiamo sollecitato il presidente Bardi ad aprire il confronto e a istituire  tavoli tematici su cui costruire una proposta condivisa sulla cosiddetta fase 2: dalla sanità alla mobilità, alla sicurezza  alla scuola. Più volte abbiamo sollecitato un piano strategico in cui delineare le direttrici su cui concentrare le risorse per far ripartire la Basilicata.

Si continua, invece – afferma ancora Summa – ad adottare la vecchia logica politica tutta incentrata sugli interventi a pioggia propria della cultura politica della spesa pubblica ad personam, al di fuori di qualsiasi visone di sviluppo e programmazione e a risposta individuale, nella sola logica di dare forza a un consenso personale e a un uso privatistico delle risorse pubbliche. Tutto ciò senza alcuna calibrazione delle stesse rispetto agli interessi e ai bisogni di migliaia di lavoratori e famiglie.

Piuttosto che stare dentro a un dualismo tra azioni poste in essere dal governo e azioni attivate dalla Regione – propone il leader della Cgil Basilicata – sarebbe necessario e urgente non disperdere le poche risorse che abbiamo a disposizione in tante misure e concentrarle all’interno di un piano strategico di sviluppo    con    l’obiettivo  di rilanciare l’economia, a partire dalla riprogrammazione di fondi europei già disponibili.

Per rispondere a una crisi di tale dimensioni – conclude Summa – non servono interventi spot ma visione, confronto e capacità di leggere il tessuto sociale ed  economico del nostro territorio, coinvolgendo università ed economisti per poter costruire quel piano strategico necessario e fondamentale per  dare una possibilità di futuro al nostra Basilicata”.

 

COLDIRETTI BASILICATA:  CRISI DELLA MANODOPERA AGRICOLA, AL VIA  IL NEGOZIATO 

 Mercoledì incontro a Potenza, convocato dal governatore lucano Bardi

 Prendiamo atto positivamente della decisione del governatore  Vito Bardi, di convocare per il giorno 13 maggio, associazioni agricole e sindacati per un incontro sulla crisi della produzione agricola lucana e sulle proposte e soluzioni per ovviare alla  grave carenza di manodopera da impegnare per la raccolta nei campi.  “Il presidente Bardi – evidenziano Antonio Pessolani e Aldo Mattia, rispettivamente  presidente e direttore di Coldiretti Basilicata – ha accolto il nostro appello lanciato nei giorni scorsi alla luce dell’emergenza sanitaria che, tra le altre cose, ha causato notevoli disagi nel settore agroalimentare lucano, da sempre asse portante e rilevante dell’intera economia regionale. Come rilevato dallo stesso presidente Bardi – continuano Pessolani e  Mattia –   oggi la raccolta dei prodotti nei campi rischia  un blackout totale determinato dall’ormai perdurante carenza di manodopera impiegata a tal fine”. Pessolani e Mattia accolgono positivamente l’invito dello stesso governatore a “dare un contributo concreto e convinto per avviare una fase propedeutica a carattere propositivo e progettuale, seguita da una decisoria che permetta di continuare ad avere ciascuno dei prodotti agricoli lucani, come sempre, sulla tavola di tutti i consumatori italiani”.

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