Lavoro

Cardiologia di Lagonegro e Villa d’Agri: pazienti penalizzati, preservati i “primariati


I punti cardine della riorganizzazione del Sistema Sanitario Regionale, avviata con la L.R. n. 2, del 12 gennaio 2017, come dichiarato dallo stesso Presidente Pittella, erano: “Qualità dei servizi, appropriatezza, efficacia delle cure, razionalizzazione delle risorse in un’ottica non ragionieristica ma di tutela della salute del cittadino.” Ma il percorso di riorganizzazione rivela, man mano, provvedimenti in evidente contraddizione con i principi sopra enunciati, e in particolar modo, con la razionalizzazione della spesa. La deliberazione del 7 Aprile scorso, del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo”, dr. Maglietta, che istituisce le Strutture Complesse di Cardiologia, private, però, della terapia intensiva, presso i Presidi Ospedalieri di Lagonegro e Villa d’Agri, ne è l’ultimo esempio.

Abbiamo presentato un’interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta regionale in cui chiediamo, intanto, una verifica del suddetto provvedimento e poi le motivazioni per le quali l’AOR ritiene di stringente necessità l’istituzione delle Unità Operative Complesse di Cardiologia per i due Presidi Ospedalieri sopra citati. Questi i fatti. Da notizie informali apprendiamo che, nel corso dello scorso anno, è stata prospettata, in diverse forme, una riorganizzazione delle Cardiologie: declassandole da ‘Terapia Intensiva’ a reparti normali, con una logistica, quindi, che compromette la qualità e la tempestività delle cure dei pazienti ricoverati. Già all’epoca, fu sollevata, da una parte del personale medico responsabile di questi reparti, la forte preoccupazione per i risvolti che un cambiamento di questo tipo avrebbe prodotto nella qualità dell’assistenza ai pazienti acuti instabili cardiologici. Non arrivando a un accordo sulla riorganizzazione, il Direttore Generale dell’AOR, dr. Maglietta pensa bene di istituire le Unità Operative Complesse di Cardiologia nei Presidi Ospedalieri di Lagonegro e Villa d’Agri. Un’unità operativa complessa, lo ricordiamo, richiede, a differenza di un’unità dipartimentale semplice, l’istituzione di un primariato di cardiologia, operazione che comporterebbe un notevole aumento delle spese. Infatti per il mantenimento dei primariati di cardiologia nei tre P.O. annessi al San Carlo, è stata quantificata una spesa di circa 800.000 euro per i prossimi tre anni, per la sola Provincia di Potenza. In parole molto semplici succede che, prima, per effetto della riorganizzazione, le Unità Operative Complesse Cardiologia-UTIC diventano Unità operative Semplici Dipartimentali e adesso, in virtù della medesima riorganizzazione, si ritorna all’Unità Operativa Complessa, e, quindi, a due Primari in più, senza UTIC che offre ai pazienti maggiore assistenza e cure più appropriate. Una logica di riorganizzazione contorta che, in un periodo di razionalizzazione delle risorse, penalizza sempre e solo la qualità dell’assistenza dei pazienti ricoverati, preservando l’onerosa istituzione di posizioni mediche privilegiate. Ci auguriamo che Pittella ci fornisca una risposta convincente, tenendo bene a mente quello che lui stesso ha dichiarato e cioè che la riorganizzazione sanitaria deve muoversi in una logica di tutela della salute del cittadino. Prima di ogni altra cosa.

Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale

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