Politica

Bolognetti e Pittella costituiscono Comitato per abrogare la legge sulla riduzione dei parlamentari


“Un sovvertimento dell’ordine democatico”. Questo causerebbe la legge che ha ridotto il numero dei parlamentari con un irrisorio risparmio per i cittadini.
Lo sostenogno in un comunicato congiunto il segretario regionale dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, e il consigliere regionale Marcello Pittella che hanno sottoscritto un documento con il quale ufficializzano l’iniziativa.

“Dopo aver sottratto ai cittadini la possibilità di eleggere i propri rappresentati, attraverso l’approvazione di leggi elettorali che fanno degli eletti dei nominati dalle oligarchie di partito, adesso – sostengono Bolognetti e Pittella – vogliono infliggere un colpo mortale a quel che resta della democrazia rappresentativa.

La verità è che non ci saranno 345 parlamentari in meno tra deputati e senatori, ma saranno i cittadini ad avere 345 rappresentati in menoCi saranno territori e intere regioni che di fatto, in nome di un risibile risparmio pari a pochi centesimi per ogni cittadino, non saranno affatto rappresentati o saranno sotto rappresentati.

Verrebbe da chiedersi, e vorremmo poter chiedere, quanti sono coloro che sanno che l’Italia si colloca al 22° posto in Europa per ciò che concerne il rapporto eletti/elettori.

Non stanno tagliando i costi della politica, stanno tagliando la democrazia e, grazie all’assenza di dibattito e di uno straccio di contraddittorio, lo stanno facendo – affermano Bolognetti e Pittella – accompagnati dalla ola di un popolo giustamente incazzato nei confronti di una politica troppo spesso inadeguata e incapace di offrire soluzioni.

Un taglio alla democrazia che ci consegnerà un paese ancora più povero.
Ci stanno regalando meno democrazia e più democrazia reale, più potere alle lobby e alle oligarchie di partito.

Oggi più di ieri varrebbe la pena riflettere su quanto affermava nel 2014 il prof. Fulco Lanchester: “La grande finanza internazionale e le stesse burocrazie che caratterizzano l’epoca della globalizzazione tendono a svalutare il momento democratico rappresentativo, perché non funzionale e pericoloso, ammiccando a modelli alternativi”.

Questa riforma, figlia della demagogica retorica anti-casta e di oltre un decennio di martellante propaganda a reti unificate attraverso la quale è stato demolito il prestigio e il ruolo del Parlamento già avvilito da settant’anni di partitocrazia, è solo un primo tassello di un disegno che ridurrà le aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a un bivacco per i manipoli della partitocrazia e degli associati alla Casaleggio e associati.

Non è certo un mistero, infatti, la volontà più volte manifestata dai pentastellati e da coloro che ai pentastellati strizzano l’occhio di procedere all’abolizione dell’art. 67 della Costituzione per introdurre, con buona pace dei costituenti, il vincolo di mandato.

 

FONTE UFFICIO STAMPA BASILICATA

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