Quelli che vendono certezze sui vaccini anti-covid mi ricordano il buon “Topolino apprendista stregone” di un geniale lungometraggio della Disney.
E per dirla tutta provo repulsione nei confronti di coloro che quando parlano di “varianti” sembra quasi che stiano vendendo perline e specchietti a qualche popolo indigeno da conquistare. I virus, come è noto, hanno il pessimo “vizio” di mutare.
Ripeto: e se la dissennata campagna di vaccinazione stesse favorendo l’innesco di varianti?
Continuano a frullarmi per la testa le parole del dr. Andreoni: “Se il coronavirus circola in maniera sostenuta fra la popolazione già vaccinata, che sta sviluppando la risposta immunitaria, questo può facilitare l’emergere di ceppi virali resistenti agli anticorpi generati dal vaccino. In altre parole potrebbe accadere che nuove mutazioni prodotte in maniera spontanea e casuale, che normalmente, in gruppi di persone non vaccinate non prenderebbero piede, potrebbero invece diventare prevalenti”.
Affermazioni che quanto meno dovrebbero far sorgere qualche dubbio su quel che si sta facendo. Affermazioni, aggiungo, che trovano riscontro nelle parole di altri autorevoli scienziati e medici.
Ma tant’è, in questo clima da pensiero unico, in cui si sta facendo passare l’equazione vaccinazione anti-sarscov2 = libertà e in cui chiunque esprima dubbi e posizioni eterodosse viene quasi tacciato di essere un untore, di spazio per una opportuna riflessione non ce n’è.
Eppure, il 13 marzo l’Istituto Superiore di Sanità, in un report intitolato “Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo da Sars-Cov2 in tema di varianti e vaccinazioni anti-Covid19”, scrive alcune cose che dovrebbero far riflettere:
“Non è ancora noto quanto i vaccini proteggano le persone vaccinate anche dall’acquisizione dell’infezione. È possibile, infatti, che la vaccinazione non protegga altrettanto bene nei confronti della malattia asintomatica (infezione) e che, quindi, i soggetti vaccinati possano ancora acquisire SARS-CoV-2, non presentare sintomi e trasmettere l’infezione ad altri soggetti […] Studi preliminari in vitro condotti sulla risposta immunologica (umorale e cellulare) evocata dai due vaccini a mRNA, BioNtech/Pfizer e Moderna, hanno evidenziato una ridotta attività neutralizzante da parte del siero dei soggetti vaccinati nei confronti della variante sud-africana e della variante brasiliana […] Secondo uno studio in preprint, l’efficacia del vaccino AstraZeneca risulterebbe bassa per prevenire forme di malattia di grado lieve o moderato nel contesto epidemico sud-africano, a dimostrare la capacità della variante di eludere parzialmente la risposta immunitaria evocata dal vaccino […] Per nessuno dei vaccini in utilizzo è nota al momento la durata della protezione ottenuta con la vaccinazione. Gli studi che attualmente sono in corso forniranno in futuro utili informazioni a tale riguardo […] Non è noto se i vaccini impediscano completamente la trasmissione di SARS-CoV-2 (infezioni asintomatiche). Quindi, seppur diminuito, non è possibile al momento escludere un rischio di contagio anche in coloro che sono stati vaccinati […] La WHO, anche a causa della emergenza di VOC, sottolinea l’importanza per chiunque, compresi coloro che hanno avuto l’infezione o che sono stati vaccinati, di aderire rigorosamente alle misure di prevenzione e controllo sanitarie e socio-comportamentali”.
Pochi giorni fa, il 18 marzo, il Ministero della Sanità e l’ISS, in un documento intitolato “Prevalenza delle varianti Voc in Italia”, ha evidenziato che attualmente almeno il 4% dei casi di infezione da Sars-Cov2 è rappresentato dalla cosiddetta “variante brasiliana”.
Credo che, alla luce di quanto esposto, sia più che legittimo chiedersi su quale base si pretenda di introdurre un obbligo a vaccinarsi per il personale medico e infermieristico.
Questo per non dire che il dr. Alberto Mantovani ha affermato che ci sono elementi che dimostrano che i vaccini anti-Sars possono (in particolare Astrazeneca) provocare una produzione incontrollata della proteina spike che l’organismo riconosce come tossina.
Gioverà ricordare ancora una volta che il Consiglio d’Europa, in una recente risoluzione nella quale si è espresso contro l’obbligo a vaccinarsi, riferendosi all’ipotesi di introdurre un passaporto sanitario, afferma testualmente: “I certificati di vaccinazione devono essere utilizzati solo per monitorare l’efficacia, i potenziali effetti collaterali e negativi dei vaccini […] utilizzarli come passaporti sarebbe contrario alla scienza in assenza di dati sulla loro efficacia nel ridurre la contagiosità, la durata dell’immunità acquisita”.
Testuale: “contrario alla scienza”!!!
Trovo che la pretesa di imporre la vaccinazione a quei medici e infermieri che, in scienza e coscienza, hanno deciso di non farsi inoculare i vari sieri anti-Sars, sia inaccettabile. Trovo che sia a dir poco infame e ricattatorio il ricorso alla sospensione dello stipendio e delle mansioni.
Per parte mia non impedirò a nessuno di vaccinarsi, ma di certo difenderò il diritto di tutti coloro che non vogliono farlo a non essere discriminati.
Ci siamo incamminati su una china molto scivolosa e occorre davvero prestare grande attenzione.
Ci avete detto di indossare la mascherina, non la museruola. Questo clima da caccia alle streghe e da “dagli all’untore” non mi piace. Non intendo rinunciare a ciò che ora più che mai è urgente e necessario: onorare il diritto alla conoscenza, inoculare qualche sano dubbio, porre domande, dire no a una scienza che si fa dogma.
Qualcuno cita a vanvera un motto di Marco Pannella, che diceva: “Bisogna rischiare di essere impopolari per non essere antipopolari”. Sì, a vanvera, perché in questo clima di inaudita violenza, accompagnato da liste di proscrizione e in cui chi andrebbe accusato di strage ha la faccia tosta di distribuire patenti di irresponsabilità, l’impopolarità si rischia anche solo sollevando dubbi sui vaccini anti-sarscov2.
Mala Tempora!
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, membro del Consiglio generale del Partito Radicale, Consigliere dell’Associazione Coscioni.