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Associazione Comart: “è inaccettabile l’ordinanza del Presidente Bardi”


L’Associazione Commercianti di Villa d’Agri Comart, nel momento in cui ha preso visione della folle ordinanza emanata questa sera dal Presidente Bardi, si dissocia e mostra sin da subito la necessità di ravvedere tale ordinanza al fine di colmare le molteplici falle presenti in tale provvedimento.
1, chiusura di attività come al punto a), al punto b), in quanto a non meno di qualche km le stesse sono presenti ed aperte con orario continuato, (ristoranti, bar, parrucchieri, estetisti).
Lo stesso dicasi per il punto d) , in quanto nei limitrofi comuni di Viggiano, Marsico Nuovo, ecc sono presenti palestre e piscine fruibili lo stesso a chiunque con ingresso libero.
Dicasi lo stesso per il punto h) , in cui sono sospese le attività scolastiche nei due comuni ma che però vede la presenza di scuole aperte anche a studenti di Villa d’Agri e Tramutola nei territori confinanti quali San Salvatore (Viggiano), liceo classico (Viggiano), liceo scientifico (Marsico Nuovo) e Brienza, Moliterno ecc, tali scuole sono frequentate assiduamente da alunni, bambini e adolescenti che sono residenti e domiciliati in entrambe i comuni oggetto di ordinanza.
È qui che il paradosso di un ordinanza, a nostro parere, quantomeno miope si estende oltre i confini dei sopracitati aspetti commerciali, peraltro gravissimi, sino a toccare aspetti sociali e scolastici che sono stati probabilmente trattati con una certa superficialità.
Nello specifico infatti chiudere le scuole di Marsicovetere e Tramutola ma lasciare aperte quelle dei paesi limitrofi è una scelta priva di ogni logica.
In questi paesi infatti, come sottolineato sopra, si trovano diverse scuole superiori e non frequentate da moltissimi ragazzi residenti proprio a Marsicovetere e nella stessa Tramutola.
Quindi un ragazzo positivo ma asintomatico non potrà andare a farsi i capelli o a mangiare una pizza a Villa d’Agri (potrà però farlo nei comuni circostanti!) ma potrà tranquillamente andare al liceo di Viggiano entrando in contatto con i suoi compagni ed i professori favorendo così il propagarsi del virus anche in altri paesi.
Perdonateci ma questo è veramente illogico, è inaccettabile perché mentre ognuno di noi, per puro senso civico, può decidere di non uscire dal nostro comune di residenza per venire incontro alla situazione di emergenza creatasi stessa cosa non si può dire quando parliamo di scuola quindi di istruzione e servizi scolastici obbligatori che però devono sempre essere garantiti nella massima sicurezza possibile.
Chiediamo pertanto, una immediata revisione di tale ordinanza, al fine di tutelare in primis la salute di tutta la valle, ed in secondo ma non per minor importanza di tutelare le ormai tartassate attività commerciali che con una ulteriore chiusura di altri 10 giorni vedrebbero di sicuro arrivare una chiusura di serranda Definitiva.
Il presidente
Michele Piscopia

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