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ASSOCIAZIONE BENE COMUNE VIGGIANO SU EX CARD CARBURANTI


Il concorso per la qualificazione professionale di 10 nuove guide del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, oltre a rafforzare ed incrementare la presenza e l’attività delle guide nell’area protetta, è l’occasione per rilanciare programmi e progetti con l’obiettivo centrale di rafforzare la più complessiva offerta di soggiorno e vacanza naturalista. E’ il commento dell’Associazione Bene Comune Viggiano in una nota a firma del presidente Vittorio Prinzi. “Nonostante le due ultime stagioni estive abbiano registrato buone presenze di visitatori nell’area dell’Appennino Lucano-Val d’Agri – a parere dell’Associazione – non si deve sottovalutare l’indicazione emersa dalla Borsa internazionale del turismo natura di Lanciano: il Parco Appennino Lucano è “scarsamente individuato e conosciuto” e non figura, a differenza del Parco Pollino, nella graduatoria dei Parchi naturalisti più “amati” da italiani e stranieri. C’è dunque molto ancora da fare a parte la convegnistica, questa sì incessante, nell’ambito delle azioni inerenti la Carta Europea del Turismo Sostenibile. Sono convinto, in proposito – afferma Prinzi – che il protagonismo dei sindaci coniugato con le professionalità e le esperienze dei componenti il Direttivo dell’Ente Parco siano i fattori determinanti. Ma non basta: occorre più coinvolgimento degli operatori turistici per promuovere eventi ed iniziative intanto in grado di rafforzare il cartellone estivo e di rispondere alle nuove richieste dell’eco-turista del 2015 e successivamente per favorire la destagionalizzazione evitando che già agli inizi di settembre le presenze dei visitatori diventino sempre più discontinue e marginali. E se il dibattito oggi è concentrato sulle proposte di diverso e più efficace impiego delle royalties, ritorna preponderante la possibilità concreta e fondamentale di attuare progetti e programmi, garantendo la continuità gestionale nel tempo, conoscendo molto bene le difficoltà prima di tutto economiche per gestire azioni finalizzate alla conservazione e alla sperimentazione di attività compatibili, in collaborazione con le comunità locali. Per questo, insieme ad ulteriori e più efficaci programmi di compensazione ambientale direttamente finanziati dall’Eni lungo quella sorta di zona “cuscinetto” che separa le attività di estrazione dall’area protetta, è necessario – continua Prinzi – istituire un fondo permanente alimentato dalle royalties da trasferire all’Ente Parco”. Per il presidente di Bene Comune Viggiano anche in questo caso ravvisiamo l’assenza di una proposta programmatoria della Regione che nello “spalmare” i fondi 3% royalties (ex card carburanti) avrebbe dovuto individuare una posta specifica a favore del Parco innanzitutto per compensare gli impianti anche impattanti delle attività estrattive. Nel recente incontro-dibattito a Viggiano abbiamo ribadito che natura ed enogastronomia sono le risorse del futuro sviluppo della Val d’Agri. E se qualcuno dubitasse ancora del potenziale espresso dalla “risorsa natura” le presenze generate dal turismo natura in Italia hanno sfondato quota 101 milioni, producendo un fatturato di 11,378 miliardi di euro. A migliorare la performance economica del settore è stato l’incremento dell’internazionalizzazione di questo segmento di mercato. Per la prima volta l’incidenza di turisti stranieri ha raggiunto il 40,2% del totale nel turismo natura (era il 38% l’anno precedente), e questo genera un incremento del giro d’affari, in quanto un turista straniero spende mediamente 100 euro al giorno a fronte dei 65 di un turista italiano. Ed è qui che si può innestare una leva per lo sviluppo rurale, in cui immettere incentivi rivolti verso l’ospitalità e la valorizzazione della “tipicità” del mangiar bene e dell’acquistare il meglio per la tavola.

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