Politica

Api-Bas SpA, sì a disegno di legge da Consiglio regionale


Nasce una società per azioni denominata Aree Produttive Industriali Basilicata S.p.A. Obiettivo la promozione dello sviluppo industriale e del perseguimento della sostenibilità ambientale delle aree produttive

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 10 voti favorevoli di Acito, Aliandro, Baldassarre, Bardi, Bellettieri, Cariello, Coviello, Piro, Quarto e Sileo e 1 voto contrario, quello di Vizziello) il disegno di legge concernente lo scioglimento del Consorzio industriale della Provincia di Potenza e la costituzione della società Aree produttive industriali della Basilicata SpA.

Con il disegno di legge si autorizza la Giunta regionale a costituire con propria deliberazione da adottare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, una società per azioni denominata Aree Produttive Industriali Basilicata S.p.A. (API-Bas S.p.A.). “La società – si legge all’art. 1 del Ddl – ha per scopo la promozione dello sviluppo industriale e del perseguimento della sostenibilità ambientale delle aree produttive in coerenza con gli indirizzi e le scelte programmatiche della Regione volte al perseguimento delle proprie finalità istituzionali”. Con l’art.2 si prevede che “A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge, il Consorzio per lo Sviluppo industriale della Provincia di Potenza è posto in liquidazione e, contestualmente, la Giunta regionale, con proprio provvedimento, nomina il liquidatore che subentra in tutti gli organi gestori, ordinari e straordinari, del Consorzio. Al temine della procedura di liquidazione, il Consorzio è sciolto”. Stabilito che le singole posizioni debitorie del Consorzio non transitano all’API-Bas Spa ovvero nel bilancio della Regione e che il patrimonio disponibile del Consorzio è interamente ed esclusivamente destinato al soddisfacimento dei creditori da parte del liquidatore. La concessione in uso e la gestione di tutti gli impianti di accumulo, sollevamento, trattamento, distribuzione, depurazione delle acque e dei reflui industriali e delle reti di distribuzione di acqua ad uso industriale e di collettamento reflui siti nelle aree industriali della Provincia di Potenza, è attribuita all’Ente gestore del servizio idrico integrato in Basilicata. Al fine di evitare interruzioni dei servizi pubblici essenziali e garantire alle aziende la continuità produttiva, il trasferimento all’ente gestore delle reti e degli impianti di depurazione reflui riguarda esclusivamente quelli nei quali le imprese sono autorizzate allo scarico in pubblica fognatura. L’Api-Bas Spa opera a supporto della Regione e, tra l’altro, attua e gestisce interventi coordinati di infrastrutturazione, rilancio e valorizzazione delle aree produttive regionali, promuove le aree produttive regionali anche tramite azioni di marketing, sia a livello nazionale sia internazionale, gestisce unitariamente, nel rispetto delle indicazioni programmatiche della Regione, le azioni da promuovere nelle Zone Franche doganali, aree Sin, aree di crisi complesse e non complesse, riscuote i corrispettivi dovuti dai soggetti insediati nelle aree industriali a fronte dell’utilizzo o dell’attività di gestione e manutenzione di opere o impianti di competenza o proprietà dell’Api-Bas Spa. Le attività previste dall’art.3 potranno essere programmate e realizzate relativamente alle aree industriali della provincia di Matera, gestite dal Consorzio industriale di Matera, solo a partire dalla entrata in vigore del regolamento e, dunque, solo dopo lo scioglimento del Consorzio di Potenza successivo alla chiusura della liquidazione dello stesso. Il Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera ha la facoltà di aderire alle disposizioni della presente legge. Nel caso della sua mancata adesione le attività permangono nella titolarità del Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera. Qualora il Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera decidesse di aderire alla società Aree produttive industriali Basilicata Spa conserverà le sedi in essere, con le dotazioni di risorse umane e strumentali esistenti.

Il capitale sociale è detenuto interamente dalla Regione Basilicata ed è determinato inizialmente in 5 milioni di euro.

Per quanto concerne il personale, alla società è trasferito quello attualmente impiegato presso il Consorzio per lo Sviluppo industriale della Provincia di Potenza ove non diversamente destinato. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, il liquidatore del Consorzio presenta alla Giunta regionale e all’amministratore unico della società un piano per il trasferimento del personale con indicazione delle unità da assegnare alla società e ad altro organismo ovvero da collocare a riposo. Nella redazione del piano il liquidatore tiene in considerazione i profili professionali dei singoli dipendenti, l’esperienza maturata e valuta la sussistenza dei presupposti per l’accompagnamento al pensionamento anticipato ovvero per il collocamento a riposo. Il trasferimento del personale avverrà mediante la salvaguardia dei livelli retributivi in godimento. La Giunta regionale, al termine della procedura di liquidazione e al conseguente scioglimento del Consorzio, adotta un regolamento di delegificazione recante la disciplina organica della gestione, promozione e valorizzazione delle aree produttive regionali. Con il regolamento la Regione, qualora a seguito di apposita verifica la società risulti in una situazione di equilibrio economico e finanziario, potrà prevedere il trasferimento alla società del personale del Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera.

Per dichiarazione di voto sono intervenuti i consiglieri Vizziello (Fdi), Acito (Fi) e Braia (Iv). Vizziello annunciando il voto sfavorevole al disegno di legge, si è detto “Favorevole a qualsiasi forma di ulteriore riflessione che si voglia esperire, nella consapevolezza che solo rifuggendo dalle decisioni affrettate e praticando percorsi diretti ad opportuni approfondimenti, troveranno soluzioni ottimali le esigenze delle imprese e dei cittadini della nostra comunità. Nessuna motivazione di carattere personale nei confronti dell’assessore Cupparo, ma solo l’attenta e rigorosa analisi del testo normativo hanno determinato e determinano a tutt’oggi il mio scetticismo rispetto al dettato normativo che caratterizza la riforma dei Consorzi di Sviluppo Industriale. Sgombriamo il campo – ha detto ancora Vizziello – dagli equivoci e dalle mistificazioni: nessuna lobby che si oppone al cambiamento, nessuna resistenza da parte degli uffici insensibili alle prospettive di sviluppo industriale della nostra comunità. Tutti vorremmo metterci alle spalle vent’anni di inefficienze e di mirabili esempi di mala gestione, come quelli che hanno riguardato la gestione del Consorzio ASI di Potenza, ma il problema che non possiamo farlo, a mio avviso, con un semplice tratto di penna. Non possiamo farlo, secondo me, contro il parere di tutti quelli che sono stati auditi nelle commissioni consiliari  e che hanno manifestato dubbi non sulle finalità della legge, bensì sul modo con cui quelle finalità si vogliono perseguire”.

Il consigliere Braia (Iv), rivolgendosi alla maggioranza ha affermato: “Da domani state opzionando le competenze del Consorzio industriale di Matera al quale potevate assegnare le competenze del Consorzio di Potenza che non potete assegnare ad altri Enti. Avete fatto un pasticcio vestito di una strategia di lungimiranza. Vizziello non deve aver paura di consumare un proprio posizionamento. Votare contro è corretto e anche noi avremmo potuto farlo ma non lo faremo per come si è svolto questo Consiglio. Il mio appello al Presidente è di utilizzare il buon senso fino in fondo e di raccogliere tutte le criticità e i dubbi nel merito dei procedimenti e di come si è arrivati a questo disegno di legge. Non avete voluto ascoltare non solo le minoranze, ma neanche l’Anci, i sindacati, le associazioni di categoria e i dipendenti delle aziende e del Consorzio.

I dipendenti vedranno i loro crediti azzerati o posticipati chissà quando”. “Per una volta – ha sottolineato Braia – un Consorzio industriale come quello di Matera che ha dimostrato la sua efficienza poteva essere tenuto in considerazione. E’una prevaricazione di carattere metodologico l’approvazione di questo atto che porterà tante negatività sia alla Regione che alle imprese.

Il consigliere Acito (Fi) ha parlato di “Venti anni di gestione che hanno portato ad un accumulo di debiti incredibile. Non si può dimenticare tutto ciò e la precedente amministrazione ha pensato bene di consegnarlo a noi che ora stiamo provando a risolvere il problema. Se avessimo trasferito le stesse competenze al Consorzio di Matera avremmo condannato quest’ultimo all’indebitamento. Non si può per legge trasferire gli impianti di Potenza a quelli di Matera. Chi conosce le norme lo sa bene. Stiamo facendo oggi tutto ciò che la legge ci consente. I Consorzi industriali devono trasferire i loro impianti all’Egrib”.

 

Sulla questione si sono espressi i consiglieri regionali del M5s:

Per farsi un’idea della situazione assolutamente precaria in cui versa la maggioranza che sostiene il Presidente Bardi invitiamo i cittadini a guardare le immagini dell’ultima seduta di consiglio regionale.

Le tensioni sull’approvazione del ddl per la costituzione della società Aree Produttive Industriali Basilicata spa (Api-Bas spa) non hanno avuto modo di placarsi nemmeno in queste settimane di riposo forzato. Per qualche istante si è profilata la crisi irreversibile del governo Bardi: il numero legale è stato appeso ad un filo fino all’ultimo, visto e considerato che il materano Vizziello si è confermato tra i consiglieri più critici verso il disegno di legge proposto da Cupparo.

Il M5S, assieme alle altre minoranze, ha deciso di non partecipare al voto sull’atto, viste le inaccettabili forzature sulle procedure di voto adottate dalla maggioranza in spregio del regolamento consiliare.

il disegno di legge – che vara l’Api-Bas S.p.A. e che, almeno nelle intenzioni, mira a evitare che il Consorzio industriale della Provincia di Potenza piombi irreversibilmente nel baratro del fallimento – è stato approvato dalla maggioranza “bardiana” con tutto, intatto, l’enorme carico di criticità emerse durante le interlocuzioni di queste ultime settimane.

Operazione che appare assai azzardata quella di trasformare in una società per azioni un ente pubblico economico (il Consorzio), peraltro gravato da una enorme montagna di debiti. L’Ufficio Legislativo regionale ha avuto modo di ribadire ampiamente tutte le perplessità su una simile operazione di “alchimia” giuridica; ma i sacrosanti dubbi dei tecnici e dei giuristi di Via Verrastro non hanno affatto scalfito le granitiche velleità riformatrici di Bardi e Cupparo.

Non è dato sapere che fine farà l’enorme mole di debiti accumulato finora dal Consorzio industriale della Provincia di Potenza. E nemmeno sul futuro del Consorzio di Matera sono state allontanate le ombre: seppur bocciati, i nostri emendamenti che puntavano a tutelare l’autonomia del Consorzio industriale della provincia di Matera, sembrano esser stati assorbiti parzialmente da alcune modifiche proposte da Bardi.

Non resta che augurarsi che la creazione di questa ennesima S.p.A. controllata dalla Regione Basilicata (per salvare il Consorzio industriale potentino anche con le risorse di quello materano) non si vada a schiantare.  Bardi e la sua risicata maggioranza si sono assunti la grande responsabilità di un’operazione che, assai probabilmente, potrà andare incontro ad una serie di ostacoli già nelle prossime settimane. L’oggettiva complessità e delicatezza del disegno di legge e le tante anomalie contenute nel testo, segnalate e illustrate da tecnici e addetti ai lavori, avrebbero dovuto suggerire a Bardi e Cupparo una maggiore prudenza. A maggior ragione che con i progetti del famoso “Recovery Plan” tutto dovrà funzionare alla perfezione e senza intralci.

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