Politica

Amministrative 2020, il caso CARBONE: si prefigura un’amministrazione “aliena”


Le elezioni comunali previste il 20 e il 21 settembre 2020, vedranno in provincia di Potenza 13 comuni al voto per eleggere il nuovo sindaco, tra questi il Comune di Carbone, oggetto di un caso piuttosto curioso. Il piccolo centro Lucano che si trova nel versante del torrente Serrapotamo, situato nell’area lussureggiante del Parco Nazionale del Pollino, estremo sud della regione, ad una distanza fortemente percettibile dal capoluogo Potenza. Il Sindaco uscente, Mario Chiorazzo, dopo tre mandati, ha deciso fosse giunto il momento di passare la staffetta, pertanto la comunità volta pagina e perde un riferimento familiare, gli abitanti di Carbone, solo 624 anime, auspicano affidarsi ad una guida che abbia contezza della loro realtà.

Inizialmente sono state candidate tre liste: Onesti e Liberi, Candidato sindaco: Vincenzo Scavello. L’Altra Italia, Candidato sindaco: Antonio De Lorenzo. Uniti per Carbone, Candidato sindaco: Nicola Consiglio. Purtroppo l’unica lista presentata da gente del posto (‘Uniti per Carbone’, guidata da Nicola Consiglio) non è stata ammessa, perché depositata oltre i termini consentiti.
È dunque possibile che dal 21 settembre Carbone possa ritrovarsi non solo un sindaco “alieno”,  ma anche tutti e dieci i suoi consiglieri comunali, mai sentiti nominare e che probabilmente non hanno mai messo piede in paese.
Le due liste ‘L’altra Italia’ e ‘Onesti e liberi’ facenti capo a due diversi aspiranti alla poltrona di primo cittadino sono Antonio De Lorenzo, di Giuggianello, in provincia di Lecce, e Vincenzo Scavello, di Messina.  Quale è l’interesse che spinge queste persone, a voler amministrare un comune così piccolo e fuori dalle loro rotte?

Mino Cartelli, fondatore del movimento nazionale “L’Altra Italia”, ha rilasciato delle dichiarazioni alla nostra redazione: “lo prevede il nostro statuto. Infatti, fin dall’inizio abbiamo scelto di candidarci in tutta Italia. Mandiamo uomini di provata fede e legalità”. Ma i Carbonesi hanno le loro ragioni per dubitare: “Sono tutti Salentini e Foggiani, gente lontanissima dalla nostra identità”. In un clima d’incertezza che avanza, Cartelli mira a rassicurare, offrendo garanzie alla comunità, ed avanza, già da prima delle elezioni, una ipotesi di collaborazione a 360 gradi tra la sua lista e quella esclusa. Alla quale chiederebbe una collaborazione, un ruolo da ‘Governo Ombra’. “Per fare insieme un buon lavoro ed evitare commissariamenti” che si sostanzierebbe in una concreta partecipazione alla nuova giunta con la nomina, per esempio, di un assessore.

“Si sofferma poi sulla questione del programma, che è praticamente sempre lo stesso, a Carbone come negli altri 28 comuni italiani in cui il movimento (nato due anni fa) si è presentato nella considerazione che: “I piccoli paesi hanno, in generale, tutti gli stessi problemi, quindi il nostro programma elettorale è il medesimo, perché tutte queste realtà in cui siamo presenti hanno problemi simili”. Infine, riguardo la questione delle candidature con la finalità di ottenere i permessi retribuiti dallo Stato, spiega: “Nella nostra lista non ci sono carabinieri o altri appartenenti alle forze dell’ordine che potrebbero fruire di aspettative pagate dallo Stato. Non so se ciò che è stato scritto dai giornali valga per l’altra lista. Nella mia sicuramente non ci sono candidati che puntano ad ottenere permessi retribuiti”.

Il problema Carbone, resta, le due liste in corsa entrambe ‘aliene’, essendo solo due non servirà il quorum del 50 per cento dei votanti, di conseguenza, se si recasse alle urne anche un solo elettore, l’elezione del nuovo sindaco sarà automatica.
Cartelli, in definitiva, nel rispetto dei cittadini di Carbone, non certo sprovveduti, è sato già in vista a Carbone domenica 30 Agosto, per un confronto sereno, volto a conoscersi e familiarizzare con la cittadinanza. E cerca di rasserenare gli animi, invitando tutti i Carbonesi, a liberarsi dai timori, con uno slogan che racchiude il principio del Movimento: ”Le nostre liste sono fatte da donne e uomini liberi”.

                  

Carmen De Rosa

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