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Caro bollette acqua: i cittadini chiedono risposte ad Acquedotto Lucano


VILLA D’AGRI – Dopo qualche mese di calma, almeno apparente, ritorna nel centro valligiano l’incubo delle bollette da capogiro emesse da Acquedotto Lucano.

Diversi gli utenti che si sono visti recapitare in questo periodo (fatturazione 2020) fatture di diverse centinaia di euro fino alla cifra “pazza” di circa 1000 euro, dopo averne pagato nei mesi precedenti importi già abbastanza esorbitanti. Gente comune, alle prese nuovamente con il tormento delle bollette dell’acqua, diventate ormai un’ossessione, in un periodo poi in cui l’emergenza sanitaria di certo non ha reso facile la vita, dal punto di vista economico e sociale. Un’ondata di lamentele da parte di molti cittadini di Villa d’Agri e non solo che proprio sui social con toni accesi e
una levata di scudi chiedono di scendere in piazza contro la gestione del servizio idrico dell’ente lucano.

In prima linea nella “battaglia” il presidente dell’associazione Comart (Commercianti e Artigiani), Michele Piscopia che in un post sul proprio account scrive: “e niente Acquedotto lucano continua a tartassarecittadini e aziende con bollette da capogiro !!!! E’ ora di mettere fine – sostiene
Piscopia nel post – questo scempio che regna nel totale silenzio delle istituzioni». Per il presidente della Comart, la soluzione migliore è «scendere in piazza a protestare» o meglio ancora «recarsi da-
vanti agli uffici principali della sede potentina». Intanto non c’è stato alcun riscontro, anzi silenzio assoluto, sul documento con la raccolta di firme (oltre 3mila firme) inviato alle Istituzioni regionali e ai vertici di Acquedotto Lucano. Una petizione popolare avviata nel maggio scorso che aveva coinvolto numerosi cittadini non solo del centro valdagrino, ma anche i comuni di Paterno,Tramutola, Moliterno, Marsico Nuovo,Grumento Nova e Sarconi. In ogni paese un referente per la raccolta delle firme. Alla base della petizione la constatazione che le fatture oltre ad essere “salate” erano state emesse sulla base di letture che non corrispondevano ai consumi reali effettuati e che Acquedotto lucano, gestore del servizio, aveva inviato agli utenti. Insomma, fatture alte, anche per alcune attività commerciali, rimaste chiuse per la pandemia.

Angela Pepe

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