Lavoro

7 aprile 2021, giornata mondiale della salute: “Chi ci cura va difeso e protetto”


In occasione della Giornata Mondiale della Salute, che dal 1950, si celebra il 7 aprile di ogni anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha posto l’accento sulla necessità di affrontare le disuguaglianze in campo sanitario, attraverso l’accesso ai servizi sanitari di qualità. Il tema di quest’anno è Costruire un mondo più giusto e più sano per tutti.

Aumentare la consapevolezza sul tema della nostra salute è uno degli obiettivi posti dall’Oms. L’occasione assume ancora più significato per affrontare la tematica della salute pubblica e migliorare le condizioni di vita in tutto il mondo: infatti, siamo ancora in piena campagna vaccinale mondiale e i contagi nel nostro Paese non si sono ancora fermati.

La pandemia dovuta al Covid-19 ha accentuato ancora di più le disuguaglianze già esistenti in campo sanitario: tali disparità si sono aggravate in particolar modo per le classi più povere. E purtroppo le morti per COVID-19 sono state più elevate tra le persone che vivevano in condizioni di vita e di lavoro avverse. Dai dati forniti dall’Oms è emerso che in Svezia il 30 per cento dei residenti di una zona a basso reddito è risultato positivo al Covid-19, rispetto a solo il 4,1% nelle aree ad alto reddito.

La salute è una priorità politica e la sfida sarà quella di investire sempre di più nell’assistenza sanitaria di base per garantire l’accesso ai servizi sanitari essenziali. Sarà fondamentale evitare tagli alla spesa pubblica per la salute e altri settori sociali, garantire i vaccini a tutti coloro che ne hanno bisogno e recuperare i ritardi accumulati in queste ultime settimane. E’ il momento di investire nella salute. L’auspicio è che nei prossimi mesi si possa arrivare a vaccinare l’80 per cento della popolazione italiana, in modo da poter riprende in mano la nostra vita sociale, culturale ed economica.

Consigliere Regionale M5S, Gianni Leggieri

 

Questa lunga e dolorosa pandemia, che perdura da oltre un anno, ci ha fatto toccare con mano l’importanza di un diritto costituzionale che per anni era stato bistrattato, di un servizio sanitario nazionale, pubblico, che va sostenuto e migliorato, dopo il grande depauperamento di risorse finanziarie e professionali che perdura da oltre un decennio, per dare a tutti i cittadini e a tutte le cittadine le migliori risposte di salute. I nostri operatori sanitari e sociosanitari, con dedizione, sin dall’inizio della pandemia, stanno profondendo i massimi sforzi, pur sotto stress e tensioni continue.

Si pensi all’Azienda Ospedaliera San Carlo, che non ha mai sospeso, fatta eccezione per alcune attività differibili nel primo periodo di lockdown, le attività ambulatoriali e chirurgiche e tutt’ora continua a garantire l’assistenza ordinaria e d’emergenza, coniugandola con la complessa e rischiosa assistenza specifica ai pazienti Covid. Oppure all’Azienda sanitaria di Potenza, i cui operatori, nei presidi distrettuali e sul territorio hanno continuato a garantire cure, assistenza e servizi tra i più disparati, procedendo anche con le campagne di tamponi e la campagna vaccinale. O anche al Crob, che non ha mai sospeso, neanche negli scorsi mesi di marzo e aprile, le cure ai malati oncologici.

Quest’emergenza ci ha palesato il lavoro instancabile e insostituibile dei nostri operatori sanitari, che anche a mani nude, quando la scarsità dei presidi era all’ordine del giorno, non hanno avuto paura di mettere al servizio dei cittadini la loro professionalità e il loro cuore, mettendo a rischio la propria stessa incolumità e quella dei propri cari.  Ha mostrato il volto di persone, inizialmente definite eroi, ma ben presto dileggiate e offese, contro le quali, al minimo errore, si è pronti a puntare il dito, senza valutare le innumerevoli difficoltà, lo stress e la grande tensione cui sono costretti a svolgere il proprio lavoro, in una impari lotta contro un virus subdolo e feroce.

Con il loro lavoro gli operatori del servizio sanitario, dai pronto soccorso, alle terapie intensive, dal 118 alle Usco e a tutte le unità operative, reparti e ambulatori, sia negli ospedali che sul territorio, stanno provando a guarire un’Italia ammalata, ferita, spaventata. Chi ci cura va difeso e protetto. E’ più che mai urgente tutelare il personale sanitario, permettendogli di portare avanti in sicurezza e serenità la propria complessa attività lavorativa.

La Giornata mondiale della salute viene celebrata quest’anno in piena campagna vaccinale, con contagi non ancora fermati in quasi tutto il pianeta, varianti che incombono, ospedali sotto pressione e personale sanitario che continua ad essere in prima linea. E’ a loro che gli stati membri della 73esima Assemblea Mondiale della Sanità, riconoscendo la dedizione ed il sacrificio nel combattere la pandemia da COVID-19, hanno dedicato il 2021, dichiarandolo l’anno internazionale degli operatori sanitari e assistenziali.

A tutti gli operatori sanitari, cui è dedicata questa giornata, vogliamo dire che la Funzione Pubblica Cgil c’è, è al loro fianco, soprattutto in questo periodo drammatico. Oggi più che mai, e sempre.

Cgil Basilicata

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