Politica

Un uomo solo al comando, la sua maglia è bianco-celeste, il suo nome è Pasquale Montano nuovo (ri)Sindaco di Guardia Perticara.


Sembra facile correre senza avversari; sostenere una competizione dove devi confrontarti con te stesso e con la compagine di persone che hanno deciso di starti a fianco per sostenere un progetto di sviluppo, di progresso, di miglioramento della vita sociale, economica e politica.

Credo ci siano dei momenti in cui il candidato a Sindaco si senta afflitto – piuttosto che solo -, dal peso delle decisioni.  Perché ogni volta che occorre decidere cose che riverberano sull’intera società che si rappresenta si è soli, ed in quello stato di silenzio assoluto occorre imboccare una strada; che in qualunque direzione andrà, il peso sarà solo ed esclusivamente del decisore che, immaginiamo, abbia fatto a botte con la sua coscienza e con la sua tenacia.

In queste crepe poi ci sono i furbi, le persone che si infilano, si dimenano e sgomitano; ma attenzione, sgomitano non necessariamente articolando gli arti superiori, no sgomitano con il sotterfugio, con il cipiglio del deluso o dell’affranto. I peggiori. Sono i residuati di una lobby anacronistica. E dentro questi vizi di una società, che fatica a liberarsi di certi figuri, c’è il bello di avere gente semplice e preparata che si unisce per portare avanti progetti che nella passata legislatura hanno subito un freno dal periodo pandemico; quel periodo di distruzione dei sogni di intere generazioni, che non potranno legare ricordi se non a mascherine, didattiche a distanza, lavoro agile (Smart Working), vaccini si o vaccini no o altri tragici epiloghi che il mondo intero credo non dimenticherà mai più.

Ma se solo potessimo metterci nella testa e nell’animo di questi candidati alla carica di Sindaco come ad Anzi, Gorgoglione, Banzi, Guardia Perticara e Barile forse scopriremmo tormenti dell’anima nel sopportare pressioni sia interne che esterne. I fermenti interni sono fisiologici e sani, perché è giusto che ogni candidato faccia valere la sua capacità di mietere consensi; è anche un fatto di dignità e soddisfazione personale nel vedersi gratificato come persona. Poi ci sono i delusi esterni perché non hanno avuto l’humus dove erano solito muoversi per dimostrare capacità strategiche o per godere dell’ammuina che in luoghi “paesani” anima le campagne elettorali; ne abbiamo esempi in alcune comunità, dove la competizione è stata non solo accesa ma addirittura serrata fino a sfiorare lo scontro fisico tra sostenitori dei propri candidati.

Il Candidato alla carica di Sindaco, Pasquale Montano, a Guardia Perticara si ripresenta con una squadra pari pari con quella uscente, con in più tre nuovi ingressi; una laureanda in antropologia, un boomer ed uno della generazione Y, entrambi operatori di Tempa Rossa.

La compagine che ha ed avrà il compito di guidare la comunità, sotto la guida del Sindaco, è composta da tante anime serie e vivaci e ciò che si spera è che riprendano a nuotare nella stessa direzione per avere quella forza che solo l’unione genera. Al Sindaco Montano auguriamo di avere la tenacia per saper sintetizzare i tanti punti di vista che ognuno vorrà mettere sul “banco”.

Perché, converrete con me, occorre gestire questi circa quarant’anni a venire di industria del settore  petrolchimico, ed occorre mettere sin da ora i punti fermi su cui poggiare la visione del futuro; occorre non solo procedere nell’attuazione del programma di tutte le opere pubbliche avviate nella legislatura appena terminata, ma anche creare condizioni di sviluppo socio-culturale tali da poter diversificare le evoluzioni che gli eventi su scala globale proporranno. E che non sono tempi belli non c’è bisogno di ripetercelo.  Un Sindaco deve saper mantenere dritta la barra, anche quando la tempesta sconvolge i piani. Deve guardare alle necessità contingenti di ogni singolo cittadino senza però incastrare il tutto dentro il benessere generale, affinché non si arrivi ad accontentare tutti per poi finire a scontentarne molti. Occorre creare momenti di coesione che diano forza ai programmi politici ed in questo ogni cittadino, anche quello che è ancora convinto che il mondo non può a meno di lui, dovrà mettersi a disposizione della collettività aprendosi al dialogo ed al confronto e farsene una ragione quando alcune cose non vanno secondo il proprio ideale o modello di azione. La collaudata squadra ne è un esempio tale che non ha dato adito a condizioni acché qualche altro gruppo locale pensasse a candidarsi alla guida della comunità.

Credo che dieci persone come quelle elette abbiano le caratteristiche intellettuali  tali da poter sostenere i progetti di tenuta di questo piccolo paese che, ripeto, devono essere sempre più condivisi e non tenuti stretti tra le proprie mani come quei bambini che non vogliono lasciare il pallone per non consentire agli altri compagni di potersi esprimere sullo stesso terreno di gioco, senza però rendersi conto che se il pallone non arriva a terra nessuno ne trarrà vantaggio, nemmeno chi se lo tiene stretto tra le proprie mani.

Montano ha dimostrato capacità di governo, capacità di socializzazione, capacità di sopportazione tali da consentirci di affermare che ora è necessaria solo la giusta serenità per poter proseguire, con reiterato entusiasmo, il cammino intrapreso cinque anni fa.  Buon lavoro dunque, al Sindaco Pasquale Montano ed in bocca al Lupo (non ai Lupi) per questa nuova legislatura.

 

 

 

 

 

Gianfranco Massaro – Agos   

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