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Tramutola: Consiglio Comunale concede pieno mandato al Sindaco per approfondire vertenze aperte con Acquedotto Lucano


TRAMUTOLA – Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale del 2022 tenutosi lo scorso 23 Dicembre, il Sindaco Luigi Marotta ha ricevuto pieno mandato da parte dell’assise cittadina per approfondire le questioni aperte riguardanti il rapporto tra il Gestore Unico dell’Acqua e l’Ente Comunale. Il primo cittadino ha illustrato al Consiglio, attraverso una dettagliata relazione, tutte le problematiche irrisolte che necessitano risposte immediate ed interventi urgenti.

Incassato il voto favorevole da parte di tutti i consiglieri in merito a questo tema molto rilevante, Marotta ha dichiarato:

Tramutola è il primo paese “produttore” d’acqua dell’Alta Val d’Agri. Siamo costretti a registrare che, in tutti questi anni, la governance che Acquedotto Lucano ha proposto è stata fortemente penalizzante per le aree interne. Si sono concentrate risorse su altre aree di tutto il territorio regionale, senza riconoscere quasi nulla ai Paesi produttori e macrofornitori (in senso lato) come il nostro.
La regione ha applicato solo una parte della riforma che la legge Galli,oramai nel lontano ’94,aveva immaginato. La strutturazione della governance, contravvenendo alla tutela prevista dalla ratio della normativa nazionale, ha mortificato le aree interne e montane ,da sempre le piu’ povere, tributarie del bene acqua verso gli altri territori ,in sostanza capovolgendo, anche in materia di investimenti , quel principio che vede la solidarietà delle aree piu’ prospere nei confronti delle aree marginali e deboli.

Al contrario, vi è un elemento che, se possibile, ha reso la situazione ancora più grave: negli ultimi vent’anni Acquedotto Lucano ha investito zero euro sul territorio comunale di Tramutola, a fronte di una rete che da segni di vetustà, con innumerevoli perdite e che, ricordo a tutti , è stata affidata in concessione ad A.L, peraltro senza un vero verbale di consegna. Anche gli investimenti annunciati ,salvaguardando le scelte tecniche , non sono stati nemmeno partecipati ai comuni che comunque restano gli azionisti di acquedotto Lucano, costringendo i sindaci a pietire le informazioni afferenti i propri territori.

Questo non è piu’ accettabile, anche perché, in passato, il nostro Comune era titolare della Gestione dell’Acqua, riuscendo a garantire condizioni economiche e servizi imparagonabili rispetto a quelli di oggi ed è difficile spiegare ai propri cittadini come si può giustificare tutto questo.

In conclusione, è opportuno ricordare che il nostro Comune non ha mai negato solidarietà e disponibilità nei confronti di tutta la comunità regionale: ricordiamo che Tramutola ospita una centrale idroelettrica che produce “entrate ”dirette ed indirette alla regione, l’impianto di Depurazione per circa 20.000 abitanti che altri territori avevano rifiutato e che, fino allo scorso anno, ha liquidato le rate di un mutuo relativo ad un acquedotto poi trasferito in concessione al gestore unico.

A questo punto, dopo aver raccolto il mandato inequivocabile dell’intero Consiglio Comunale, chiederò all’Amministratore Unico di Acquedotto Lucano un’azione immediata per tutelare le nostre fonti e gli interessi dei cittadini Tramutolesi. Naturalmente in questa rivendicazione sarà coinvolta la regione Basilicata, anche in ragione della prossima attuazione dell’intesa con la regione Puglia in tema di acque.

O si cambia percorso, oppure nessuna soluzione può essere esclusa: nemmeno quella del ritorno alla gestione autonoma da parte del nostro ente nel rispetto delle disposizioni contenute nell’articolato del D.lgs.152/06. A questo proposito, conclusa l’interlocuzione con gli organismi regionali, mi riservo di coinvolgere i miei concittadini per una tematica che riguarda la storia, l’economia, l’ambiente della comunità, paradigma per tutte le aree interne lucane.”

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