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“Katerine” è il racconto di una donna affetta da neutropenia con il sogno di avere un figlio


Carol Lomanto è una pittrice, grafica e fotografa lucana di trentacinque anni, ma soprattutto è una donna che ha un profondo senso di maternità. Nel suo libro intitolato “Katerine- La mia avventura alla ricerca di un figlio tra FIVET e NEUTROPENIA” racconta la sua reale testimonianza alla ricerca di un figlio, un percorso tortuoso tra fecondazione in vitro e neutropenia, difficoltà, paure e scelte importanti. L’opera pubblicata a gennaio su Amazon è il viaggio di cinque lunghi anni della scrittrice, che proietta il lettore nel suo percorso fatto di siringhe e medicine, speranze e delusioni, con la sua tenace volontà di avere un figlio, spingendo il proprio corpo al limite del possibile.

Una storia forte ed emozionante, cha l’autrice del libro ha vissuto insieme a suo marito, grazie al quale è riuscita a superare tante difficoltà. Tutta la narrazione è piena di suspense, caratterizzata da tante avventure che terminano come se il tutto fosse stato vissuto in una favola dal finale bellissimo con la nascita di Katerine è il sogno realizzato di essere mamma. Per capire meglio la sua storia, ho posto all’autrice alcune domande.

 

Hai deciso di iniziare questa storia con “una sera d’estate”? Cos’ è successo quella sera? Quali sentimenti hai suscitato?

«Quella sera rappresenta per me l’inizio di tutto il percorso che ho affrontato, una normale serata a casa, la cena pronta per essere consumata, tutto sembra perfetto, tutti i pianeti “allineati”, la voglia improvvisa di diventar Mamma, quasi a completare quel momento di serenità».

Come si evince dal titolo, il tutto ruota intorno ad una malattia rara la “neutropenia”. Spiegaci meglio di cosa si tratta e come hai affrontata questa malattia nel corso degli anni?

«La Neutropenia grave autoimmune con deficit assoluto di Iga di cui soffro, è una malattia rara delle difese immunitarie. In pratica, il numero dei miei neutrofili è bassissimo, il mio organismo è carente di “guerrieri” nella lotta contro Virus e Batteri. Nel corso degli anni grazie alla somministrazione di fattori di crescita e cercando di evitare luoghi affollati sono riuscita a stabilizzare il tutto, purtroppo è una situazione in continua evoluzione, difficilmente pianificabile».

Ad un certo punto durante l’inseguimento del vostro sogno sei crollata. Cosa ti faceva stare più male? E perché desideravi a tutti i costi un figlio?

«Sono tantissime le cose che mi hanno ferita e fatta stare male, ad iniziare dalla mancanza di tatto delle persone. Desideravo a tutti i costi un figlio spinta dalla voglia di lasciare un segno dell’unione con mio marito. Non è semplicemente voler diventar Mamma, è qualcosa legato invece proprio all’idea di coppia».

Inoltre, durante questo percorso, hai raccontato che ci sono state delle inesattezze da parte di alcuni dottori, cosa vorresti dire a riguardo?

«Tutti commettiamo degli errori ma quando questi sono il frutto della superficialità e dell’interesse economico non sono ammesse scusanti. È davvero squallido come tutta la sofferenza di una Donna che si trova a vivere una situazione del genere, diventi pura fonte di guadagno per tanti medici senza scrupolo».

Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere con questo libro?

«Mi piacerebbe portar conforto a chi sta vivendo ciò che ho provato sulla mia pelle. Tante Donne che avevano perso la speranza, dopo la lettura del libro hanno ritrovato le forze per riprovare, non hai idea di quanti messaggi sto ricevendo, è una mia piccola grande Gioia».

Cos’ è cambiato adesso nella tua vita con la nascita di Katerine?

«Tutto ha di nuovo un sapore meraviglioso, proprio come quella sera d’estate».

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