Società e Cultura

Idv: osservatorio per monitorare problemi nuovo anno scolastico


Sarà ancora un anno scolastico all’insegna del calo delle iscrizioni degli alunni, di insegnanti lucani in giro per il Nord Italia, di servizi insoddisfacenti per ragazzi e famiglie (ancora disagi si registrano nelle operazioni di vaccinazioni obbligatorie) specie per trasporti e mensa, oltre che di ritardi per rendere le nostre scuole più sicure. E’ il “quadro” delineato in un incontro di dirigenti di Italia dei Valori Basilicata coordinato dal segretario regionale Angelo Rosella.

Sulla sicurezza nelle scuole nell’incontro sono stati forniti dati aggiornati. All’indomani del terremoto di Ischia dai dati diffusi dal Miur emerge che nella regione Basilicata i plessi sono 923 (646 in provincia di Potenza, 277 in quella di Matera), di cui 54 sottoposti a vincoli idrogeologici (46 a Potenza, 8 a Matera), 178 a vincoli paesaggistici (85 e 93). Ben 159 sono considerati edifici vetusti (112 e 47), 88 sono situati in zona a rischio di bassa sismicità (tutti in provincia di Matera), 501 in zone a rischio sismicità medio-alta (312 in provincia di Potenza, 189 in quella di Matera), 334 in aree considerate e censite a rischio di elevata sismicità (tutti in provincia di Potenza). A fronte di tali dati  sono solo 261 le scuole lucane che risultano avere una progettazione antisismica: di queste 241 si trovano nel Potentino e 20 nel Materano. La Giunta regionale della Basilicata venerdì scorso ha approvato l’Avviso pubblico “Scuole ospitali e sicure”, per realizzare interventi per la riqualificazione degli edifici scolastici e degli spazi pubblici, potenziare la capacita’ di offerta degli istituti scolastici, perché le scuole diventino luoghi di offerta culturale e sociale attraverso un uso extra-curriculare dei plessi. La dotazione finanziaria e’ pari a 12.878.787,00 a valere sull’Asse 8 “Potenziamento del sistema di istruzione” del Po Fesr Basilicata 2014-2020. Beneficiari dell’intervento i Comuni lucani, ad esclusione dei 42 rientranti nella strategia per le Aree interne e i due capoluoghi, Potenza e Matera, in quanto destinatari di specifiche risorse per l’edilizia scolastica a valere sul PO Fesr da attivare con procedure negoziali. Ma – è stato detto nell’incontro – bisognerà aspettare i tempi previsti dall’Avviso e quelli di progettazione-esecuzione dei lavori, quindi se tutto va bene il prossimo anno scolastico.

IdV ha deciso di istituire un Osservatorio di monitoraggio su questo e gli altri problemi: trasferimenti di docenti lucani (nonostante il recente impegno del sottosegretario De Filippo è ancora alto il numero di insegnanti emigrati), trasporti e mense, attività didattica.

Ci sono fenomeni demografici, ma anche sociali, che – commenta Angelo Rosella – hanno spostato negli anni il baricentro della scuola italiana, mettendola su un piano inclinato: più studenti al centro-nord spingono un gran numero di docenti, concentrati nel meridione, verso nord. Per IdV bisogna correre ai ripari ed affrontare il fenomeno sociale che presenta un quadro inequivocabile e drammatico facendo ricorso a misure strutturali a lungo termine, che sono finora mancate. La scuola – è scritto nella nota – in fondo è solo la punta dell’iceberg dello spopolamento e quindi della diminuzione demografica della nostra popolazione e gli insegnanti sono tra quanti ne pagano le conseguenze maggiori.  Le cause sono da individuare in una pluralità di fattori, tra i quali spiccano la scarsa considerazione che la politica ha avuto nei confronti della scuola e l’immagine non esaltante della scuola resa dai mass media ( motivi più recenti, può apparire scontato citare le misure di razionalizzazione adottate per la scuola che hanno messo a dura prova la categoria degli insegnanti in termini retributivi e su altri aspetti concernenti le condizioni di lavoro). Noi dell’ Italia dei valori puntiamo sulla scuola e sull’intera filiera dell’istruzione e della formazione con la consapevolezza che sia un vantaggio studiare ai fini di un inserimento globale visto che qualsiasi indagine ci mette come fanalino di coda sia dal punto di vista dell’età anagrafica che della didattica.

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