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Bonus Acqua: domande gratuite al Caf Acli


Dal 1° luglio è scattata la possibilità di presentare la richiesta per il bonus sociale idrico, meglio noto come Bonus Acqua, terza agevolazione in fatto di consumi “energetici” che coesiste col già consolidato duetto dei Bonus Luce-Gas. E come per questi ultimi, anche nel caso del Bonus Acqua la richiesta passa necessariamente attraverso l’Isee del nucleo familiare, vale a dire l’indice reddituale e patrimoniale della famiglia, unico parametro ammesso per capire se si ha diritto o meno all’agevolazione. Cominciamo dunque ad inquadrare quali saranno i nuclei che potranno accedervi.

Saranno quelli il cui Isee (Indicatore di situazione economica equivalente) presenterà un valore massimo non oltre gli 8.107,50 euro, limite che sale invece a 20.000 euro se si hanno più di 3 figli fiscalmente a carico; sono quindi – in buona sostanza – le stesse condizioni già previste per usufruire dei bonus luce e gas. I beneficiari si distinguono inoltre fra diretti e indiretti. I primi sono gli utenti già “direttamente” titolari di una fornitura per il servizio di acquedotto ad uso domestico residente; gli altri, invece, sono quei dichiaranti che fanno parte di nuclei a cui non è intestata un’utenza idrica specifica, ma che usufruiscono di un servizio attivato su scala condominiale (quindi, in altri termini, non un’utenza attivata ad hoc per un titolare membro del nucleo, ma un’utenza appartenente al condominio dove quel nucleo è residente).

Andando a quantificare, il bonus permetterà di usufruire di uno sconto in bolletta “pari al costo di 18,25 mc annui (equivalenti a 50 litri al giorno, cioè il quantitativo minimo stabilito per legge per il soddisfacimento dei bisogni personali) per ciascun componente il nucleo familiare. Lo sconto – specifica inoltre l’ARERA, Autorità per la regolazione delle reti energetiche, ndr – verrà erogato direttamente in bolletta per chi ha un contratto diretto, mentre l’utente indiretto, cioè la famiglia che vive in un condominio e non ha un contratto proprio di fornitura idrica, riceverà il Bonus sociale in un’unica soluzione dal gestore del servizio idrico con le modalità individuate da quest’ultimo (ad esempio su conto corrente o con assegno circolare non trasferibile)”. Veniamo adesso agli aspetti pratici.

Come e dove fare domanda? Si può fare riferimento al proprio CAF di fiducia (per tutte le info contatta una sede CAF ACLI), il quale CAF raccoglierà anzitutto la documentazione necessaria per inoltrare l’istanza (in primis l’occorrente per la DSU Isee), dopodiché, non appena le procedure informatiche lo consentiranno (mentre scriviamo devono essere ancora attivate), inoltrerà telematicamente la domanda. A parte l’attestazione Isee in corso di validità, il regolamento prevede che il dichiarante consegni un documento di identità, un’attestazione che contenga i dati di tutti i componenti del nucleo (nome, cognome e codice fiscale) e in più, se l’ISEE dovesse essere superiore a 8.107,5 euro (in ogni caso entro i 20.000), un’eventuale attestazione per il riconoscimento di famiglia numerosa (almeno 4 figli a carico).

Nel caso in cui la richiesta fosse avanzata per un’utenza diretta, per identificarla servirebbero il codice della fornitura (indicato in bolletta) e il nominativo del gestore idrico (in pratica la società che emette fattura). Nel caso invece delle utenze indirette (forniture condominiali) le informazioni del codice e del gestore non sarebbero obbligatorie, ma è comunque consigliabile averle a disposizione al momento della domanda (sono dati facilmente ottenibili dall’amministratore). È importante specificare, infine, che sebbene la possibilità di consegnare la domanda sia operativa dal 1° luglio, l’istanza vera e propria consente comunque al richiedente di vedersi riconosciuto il bonus retroattivamente a decorrere dal 1° gennaio.

Luca Napolitano

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