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A Spinoso presentazione del restauro della tela di Francesco Antonio Delfino, opera del 600


Torna all’originaria bellezza la “Madonna delle Grazie con Maddalena Orante, S. Nicola da Tolentino e le anime Purganti” dipinta nella seconda metà del 600 da Francesco Antonio Delfino, che versava in gravi condizioni di conservazione. Francesco Antonio Delfino, pregevole pittore lucano e stato attivo in Basilicata è ancora poco indagato e studiato dalla critica.

Il restauro effettuato magistralmente dal restauratore Michele Braca, sotto la sorveglianza della Dott.ssa Barbara Improta della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio della Basilicata ha riportato all’ antico splendore nei cromastismi riportando alla luce molteplici particolari non più visibili.

L’ Amministrazione Comunale di Spinoso ha commissionato all’ interno del programma MNEMOSYNE “Recupero del culto della Maddalena – Scuola Romantica Spinosese”, con i fondi RIPOV Cultura.

Dagli studi effettuati, ma non ancora definiti completamente, sembrerebbe emergere un particolare straordinario nella raffigurazione del Bambino come uno dei rarissimi ritratti di un celeberrimo e sfortunatissimo Re, Carlo II di Spagna (Madrid 6 novembre 1661 – Madrid 1 novembre 1700) che apre una serie di domande e di rimandi storici ed artistici di carattere internazionale dell’opera.

La preziosa tela, è stata ricollocata nella Cappella dei morti in Chiesa Madre, all’ interno del pregevole altare ligneo coevo all’ opera.

All’interno della stessa chiesa è stato realizzato, sempre con il progetto MNEMOSYNE, l’allestimento museale, con teche in vetro dedicate, di una collezione di statue sacre di pregevolissima fattura che erano depositate in sacrestia, ma non erano fruibili al pubblico da decine di anni.

“Quest’ Amministrazione ha voluto fortemente questo restauro e questo allestimento museale di opere pressoché sconosciute ma di alto valore culturale, – dichiara il sindaco di Spinoso Lino De Luise,- L’ azione del Programma MNEMOSYNE ha proprio lo scopo di consentire alle generazioni future di poter godere di queste opere che hanno accompagnato e reso più bella la storia dell’ intera umanità e per tale ragione il nostro primo dovere è stato quello di restaurarle, di conservarle adeguatamente e soprattutto di renderle fruibili. Il ritratto ritrovato del Re di Spagna, se confermato, apre uno scenario inimmaginabile all’ inizio del progetto, che rende ancora più chiaro il fatto che la Grande Storia abbia albergato anche nei paesi lucani che si confermano un’inesauribile miniera di Cultura Universale”.

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