Lavoro

XIII Edizione Giornate del lavoro Cgil Basilicata: lavoro, sicurezza, dignità, cittadinanza e democrazia

Si terrà l’1 giugno a Potenza, al parco Baden Powell, il primo appuntamento della tredicesima edizione delle “Giornate del lavoro della Cgil Basilicata – Un mondo nuovo”, in attesa del secondo appuntamento che si terrà a Matera nel mese di settembre. Il programma dell’iniziativa è stato illustrato oggi  nella sede della Cgil del capoluogo dal segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, dal segretario generale della Cgil di Potenza Vincenzo Esposito, e dalle segretarie regionali Anna Russelli e Giuliana Scarano.

Lavoro, sicurezza, dignità, cittadinanza e democrazia sono le parole chiave della tredicesima edizione delle Giornate del lavoro, dedicate ai refererendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza.

Ad aprire la manifestazione di Potenza l’1 giugno il segretario generale della Cgil di Potenza Vincenzo Esposito. A seguire, alle 16, intervista di Giorgia Rombolà, giornalista Rai, al segretario generale della Cgil nazionale Maurizio Landini. Spazio poi alle storie di lavoratori, con testimonianze di precari, di familiari delle vittime sul lavoro e di giovani migranti che studiano e lavorano in Italia ma sono ancora in attesa della cittadinanza, con la segretaria della Cgil di Potenza, Silvia Bubbico. In chiusura, presentazione del rapporto sul mercato del lavoro in Basilicata con il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega e la segretaria nazionale Cgil, Daniela Barbaresi, coordinati da Stefano Milani, direttore di Collettiva. Alle 22 concerto dei Modena City Ramblers.

“Abbiamo deciso di anticipare l’iniziativa di Potenza, che di consueto si svolge a settembre, per dare spazio a questo importante appuntamento elettorale per i cittadini e le cittadine di questo Paese, per i lavoratori poveri pur lavorando, per i precari, per chi lavora senza la garanzia di condizioni di sicurezza, per chi il lavoro non ce l’ha, per i lavoratori e le lavoratrici di oggi e di domani – ha spiegato Mega – Davanti al silenzio di una parte della stampa nazionale e delle Tv, scegliamo la piazza per parlare direttamente con le persone, per convincere gli indecisi. Il nostro non è un “batti-quorum” ma una battaglia di civiltà, una rivolta sociale. Ciascuno di noi può decidere direttamente se cancellare le leggi che hanno reso il lavoro in Italia povero e precario, di dare la cittadinanza agli stranieri che già lavorano e studiano nel nostro Paese, pagano le tasse, ma non godono degli stessi diritti. Nel nostro Paese il centrodestra governa con il 44 percento dei voti degli aventi diritto, ciò significa che un italiano su tre ha votato per il centrodestra, che non è la maggioranza del Paese. È evidente che c’è un problema di rappresentanza e di partecipazione in Italia. Noi puntiamo a battere l’astensionismo perché il tema del lavoro è trasversale, riguarda tutti, elettori di centrodestra e di centrosinistra”.

Esposito ha sottolineato come l’appuntamento dell’1 si inserisce in una campagna referendaria cominciata già nei mesi scorsi e che ha visto i comitati referendari istituiti in quasi tutti i comuni della provincia di Potenza impegnati in azioni di volantinaggio, assemblee nei luoghi di lavoro e incontri pubblici per informare quanto più possibile sulle ragioni del referendum. “Questo pomeriggio alle 18, a Rionero, a Palazzo Fortunato, abbiamo l’incontro pubblico con Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci!. Abbiamo incontrato Adelmo Cervi, unico sopravvissuto dei fratelli nella strage fascista del 1943 a Reggio Emilia, abbiamo incontrato i lavoratori dello stabilimento Stellantis di Melfi e dell’indotto, i lavoratori forestali, della scuola, del pubblico impiego, della sanità, del turismo e dei servizi. Abbiamo incontrato le associazioni studentesche, che appoggiano il referendum, i pensionati e le pensionate, le numerose associazioni presenti sul territorio. Ci siamo rivolti ai tantissimi giovani fuori sede e lucani all’estero, il cui voto può fare davvero la differenza. Il 6 giugno chiuderemo la campagna con un comizio nel centro storico di Potenza per lanciare l’ultimo appello ai lucani e alle lucane ad andare a votare l’8 e il 9 giugno e a votare cinque sì, per maggiori tutele per tutti e tutte, per un lavoro più stabile, sicuro e dignitoso. Con il referendum possiamo cancellare da subito le norme che impediscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamento (Jobs Act), le norme che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese e le norme che hanno liberalizzato l’utilizzo del lavoro a termine; le norme che impediscono, in caso di infortuni sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Il quinto quesito sulla cittadinanza punta al dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni”.

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