Società e Cultura

Siccità, Basilicata unica regione in controtendenza nella crisi idrica italiana


Il contesto nazionale per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico è sempre più allarmante e le ultime piogge hanno solamente attutito la crisi che si preannuncia in estate. Eppure, in questo scenario la Basilicata rappresenta una piacevole sorpresa.

Basta un dato per capire la portata della crisi idrica che sta coinvolgendo l’Italia: il 2023 è stato, finora, l’anno più caldo di sempre. I dati del CNR spiegano come da gennaio a febbraio la temperatura sia cresciuta di 1,44 gradi rispetto alla media storica. A soffrire è in particolare il nord Italia, che ha visto perdere il 30% delle precipitazioni rispetto al 2022, con conseguente prosciugamento del Po e dei grandi laghi: il Lago di Como è al 19%, quello di Garda al 36% fino ad arrivare al 40% del Lago Maggiore.

Sulla crisi idrica stiamo attivando una cabina di regia per prevenire il fenomeno prima che deflagri“, aveva spiegato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’inizio di marzo, alla Camera. Le piogge dell’ultimo periodo hanno parzialmente arginato l’allarme, ma il rischio di un’estate torrida e senza acqua è sempre più reale. E il peso di tutto questo si registra anche in ambito economico, dove aumentano gli investimenti ESG sostenibili proprio in termini di rispetto ambientale, di produzione etica del cibo, di approvvigionamento idrico. Attualmente, infatti, sono i due quinti della popolazione mondiale a essere costretti a fare i conti con la mancanza di acqua, in una situazione che sta peggiorando sempre di più.

In questo panorama a tratti catastrofico, la Basilicata rappresenta una piacevolissima sorpresa. Stando a quanto si legge in questo articolo, infatti, se i volumi degli invasi artificiali hanno subito una piccola contrazione di 1 milione e 300 mila metri cubi, il valore rimane comunque stabilmente al di sopra dello scorso anno, con più di 30 milioni di metri cubi a disposizione. A guidare la riscossa idrica regionale ci sono i serbatoi della Capitanata, che vantano più di 80 milioni di metri cubi rispetto al 2022, e l’invaso di Montecotugno a Senise, in provincia di Potenza, il più grande d’Europa. Sono questi i dati forniti dall’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia, che calcolano fino a 274 milioni i metri cubi invasati e messi in sicurezza.

Numeri positivi che non possono però farci abbassare la guardia: la crisi idrica è un problema da arginare al più presto.

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