Società e Cultura

Federmoda-Confcommercio: vendite in su a marzo, invito a maggiore attenzione su “scontistica eccessiva e falso”


Un incremento medio tendenziale nello scorso mese di marzo delle vendite di prodotti di moda dell’8,7% rispetto allo stesso mese del 2022, con il 79% delle imprese associate che hanno risposto al questionario che ha registrato una crescita delle vendite (67%) o una stabilità (11%), a fronte di un 22% che ha registrato un calo. Sono i risultati del monitoraggio svolto da  Federazione Moda Italia-Confcommercio  sulle vendite al fine di valutare le tendenze di acquisto dei consumatori nei negozi di Moda, Tessile, Abbigliamento, Calzature, Accessori, Pelletteria, Tessile Casa ed Articoli Sportivi.

Gli esiti del sondaggio – sottolinea Federmoda – aiutano a conoscere  l’andamento dei consumi nei nostri negozi e i dati sono particolarmente utili anche alle Imprese associate per avere un riferimento del proprio posizionamento rispetto alla media delle vendite nazionali di settore.

Per Antonio Sorrentino, referente Federmoda-Confcommercio Potenza “con l’avvio della stagione estiva la situazione delle vendite di abbigliamento e calzature è in miglioramento specie per effetto della ripresa di matrimoni, cerimonie, feste di famiglia. Qualche contrazione prevediamo ad aprile che ha risentito delle condizioni meteo ma avremo il quadro definitivo nei prossimi giorni. Bisogna tenere conto che il tasso di inflazione acquisita a marzo nel settore abbigliamento e calzature è di più 2,3%. E’ la riprova di listini contenuti dei nostri esercenti che per soddisfare la clientela, in una fase di oggettiva difficoltà, riducono i propri margini di guadagno. Tutto questo nonostante le spese aziendali siano sempre elevate specie per bollette energetiche e trasporti. L’invito che facciamo ai clienti è quello di rivolgersi ai negozi di vicinato, del proprio comune o di quelli limitrofi, contando su professionalità e disponibilità e di fare attenzione ad una scontistica elevata. Federmoda inoltre continua a monitorare il “fenomeno del falso” che riguarda anche la nostra realtà commerciale. La difesa del “made in Italy” e delle piccole imprese perciò appartiene non solo agli esercenti ma coinvolge tutti i cittadini”.

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