Società e Cultura

A Viggiano emigrazione di ritorno dall’Australia


E’ stato seguito con viva partecipazione l’incontro a Viggiano, presso il Centro Sociale “Alberti-Marone”, promosso dall’Associazione Bene Comune sul tema “Storie d’emigrazione di ritorno dall’Australia”, non solo perché da Viggiano e da alcuni paesi limitrofi della Val d’Agri (Marsicovetere, Montemurro, Grumento Nova) vi è stato tra gli anni ’40 e ’70 del secolo scorso un notevole flusso migratorio verso quel lontano Paese, ma anche perché erano presenti molti dei rientrati dopo solo pochi anni lì trascorsi in cerca di fortuna. E sono stati proprio questi i protagonisti dell’incontro, insieme al prof. Archimede Fusillo, tornato in Italia a presentare l’esito della sua indagine sociologica realizzata nel 2015/16 e a ringraziare tutti coloro che vi hanno concorso.

Figlio di viggianesi emigrati in Australia, scrittore di racconti per ragazzi e di storie d’emigrazione, noto soprattutto nelle scuole dello Stato del Victoria, e ricercatore presso l’Università di Melbourne, il prof. Fusillo si è occupato dell’emigrazione di ritorno dall’Australia, ossia di lucani lì emigrati e che ci sono rimasti per un certo tempo e poi, per ragioni varie, rientrati definitivamente nei loro paesi d’origine. Attraverso interviste ed incontri ha raccolto le loro storie, contribuendo così a coltivare ed accrescere il patrimonio di memoria che riguarda la vita degli emigrati lucani nel mondo. L’Australia – ha affermato il prof. Fusillo – è stata terra generosa e di grandi opportunità per i lucani, ma ha richiesto duri sacrifici e talvolta vere e proprie sofferenze, davanti alle quali la stragrande maggioranza ce l’ha fatta, ottenendo successo e prosperando in quel Paese; solo in pochi hanno scelto di ritornare in Basilicata a causa di enormi difficoltà d’inserimento (lingua, clima, famiglia lontana…). Ma anche le storie di costoro meritano di essere raccontate – ha proseguito – per comprendere “tutta” la storia dell’emigrazione, dal punto di vista di chi è rimasto e di chi è tornato, mostrando, in entrambi i casi, il coraggio di una scelta difficile.

Ad avviare l’incontro è stato il presidente dell’Associazione Bene Comune, prof. Vittorio Prinzi, il quale ha mostrato notevole apprezzamento per il lavoro del prof. Fusillo, ha ricordato il dramma delle migrazioni oggi, in un mondo totalmente cambiato rispetto al passato, quello degli esodi migratori dell’Ottocento e del Novecento. L’Australia è stata una mèta sognata dai Lucani solo dopo il secondo dopoguerra e Viggiano, ad esempio, ha visto partire in trent’anni (1950-1980) soltanto per quel Paese ben 1327 persone e diminuire la sua popolazione da 4152 a 3088 abitanti. Di esse faranno ritorno appena una cinquantina. Occorre, pertanto – ha detto Prinzi – coltivare la memoria storica di ciò che è stato il fenomeno migratorio e farne tesoro, così come è necessario mantenere e potenziare le relazioni con i Lucani in Australia e nel mondo, poiché si avverte come sempre più tenue stia diventando il legame con la terra d’origine a causa della scomparsa della prima generazione, che l’ha saputo conservare vivo fino ad oggi grazie a rapporti e vincoli diretti con parenti ed amici in Basilicata. Per questo – conclude Prinzi – un appello alle istituzioni, affinchè moltiplichino le occasioni d’incontro (scambi culturali, borse di studio…) dei figli e nipoti dei nostri emigrati con la terra d’origine dei loro genitori, cogliendo anche l’occasione di Matera 2019 con l’aumento della capacità attrattiva della nostra regione nei confronti dei suoi emigrati sparsi nel mondo, che da segno più eloquente della sua povertà possono diventare una sua importante risorsa.

Rassicurazioni di impegno nel senso auspicato dal presidente Prinzi sono venute dal Sindaco di Viggiano,  Amedeo Cicala, per il quale non va disperso il legame con i nostri emigrati d’Australia, sia facendo memoria del passato che attivando iniziative concrete; dal dott. Franco Sabia, membro del Comitato scientifico del Centro Lucani nel mondo “Nino Calice”, che ha molto insistito sull’importante funzione che può svolgere il Museo dell’Emigrazione lucana di Lagopesole come contenitore di “storie” dell’emigrazione; e dall’avv. Aurelio Pace, presidente della Commissione Regionale dei Lucani nel Mondo, il quale ha coniugato memoria ed identità quali valori inscindibili e da non perdere della nostra “lucanità” e ha sottolineato come le storie dei nostri emigrati ne facciano parte integrante, e per questo il lavoro del prof. Fusillo, per il suo significato storico e sociale, va apprezzato e conosciuto.

Sono seguiti alcuni interventi di rientrati dall’Australia, a difesa delle ragioni che li indussero a tornare, e di parenti di emigrati, che vivono e hanno avuto in Australia quel successo che probabilmente in Basilicata non avrebbero mai raggiunto.

Infine, il prof. Fusillo ha presentato la Rivista trimestrale “Segmento” (Italian Culture Magazine), utile strumento di mediazione tra la cultura e la tradizione italiana e la comunità italo-australiana, che in un Paese come l’Australia sempre più multiculturale, tende a salvaguardare la propria identità.

 

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