Lavoro

No all’aumento delle tariffe dell’acqua, Sindacati e PD contro Acquedotto Lucano


Non possiamo trovarci di fronte al “fatto compiuto” dell’aumento delle tariffe di Acquedotto Lucano avvenuto senza alcuna preventiva consultazione dei sindacati e delle organizzazioni dei consumatori, annullando persino normali e consolidate prassi di concertazione. Tra l’altro, dalle informazioni di stampa raccolte, saremmo di fronte ad un aumento retroattivo al 2020 che peserà sulle famiglie lucane per quest’anno secondo modalità che ancora non conosciamo. Oltre al metodo adottato, nel merito del provvedimento non ci convince la motivazione relativa alla situazione finanziaria di Acquedotto Lucano che si scarica direttamente e solo sull’utenza che invece non ha alcuna responsabilità sui “buchi” di bilancio realizzati anno dopo anno da AL.

Ci preoccupa inoltre l’affermazione che viene da un esponente della Giunta che “le tariffe applicate sino ad oggi sono sbagliate da un punto di tecnico”. Si chiarisca e si spieghi cosa significa attraverso un’operazione di trasparenza doverosa soprattutto verso l’utenza. Quanto all’annuncio di una ristrutturazione della società partecipata da Regione e Comuni non possiamo accontentarci di un annuncio che segue i numerosi che abbiamo già ascoltato negli ultimi vent’anni. Aspettiamo di conoscere proposte ed idee della Giunta e dei Comuni. Il sindacato ha da tempo presentato proposte e progetti per l’utilizzo delle risorse idriche lucane al pari di quelle energetiche perchè diventino occasione ed opportunità di sviluppo ma sinora ha registrato atteggiamenti sfuggenti da parte della Giunta ad affrontare un confronto a tutto campo. Anche in questa occasione continuiamo a sollecitare un tavolo con la presenza oltre che della Regione di AL e Comuni.

CGIL, CISL, UIL

 

Alla fine a pagare sono sempre gli stessi.
Non si tratta di un fisiologico aumento di tariffe, ma di una vera e propria stangata per famiglie e imprese lucane. Questo il commento dei consiglieri del PD in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli e Marcello Pittella a seguito della decisione dell’assemblea dell’E.G.R.I.B di aumentare le tariffe dell’acqua in Basilicata.
Questa è la perfetta sintesi dell’ultimo colpo di genio  annunciato dal Governo regionale: l’aumento della tariffa dell’acqua dell’8,5% per il 2020 e per un ulteriore 6% per il 2021. Tutto ciò per fare fronte alle difficoltà economiche di Acquedotto Lucano.
La decisione è stata ufficializzata nel corso dell’assemblea dell’E.G.R.I.B, nonostante gli stessi Sindaci presenti hanno chiesto all’Assessore Rosa di evitare l’aumento in un momento così delicato.
Nulla da fare. L’Assessore si è trincerato dietro il comodo paravento del disavanzo di bilancio di Acquedotto Lucano e ha concluso con il paradossale  invito ai Sindaci a dare soluzioni alternative.
Dal canto nostro, aggiungono i consiglieri del PD, presenteremo una  proposta di legge per fare in modo che sia la Regione a farsi carico di questo aumento .
Non devono e non possono essere le famiglie lucane e le imprese che operano in Basilicata a ripianare i debiti di Acquedotto Lucano, soprattutto in un momento di grave crisi economica e sociale causata dalla pandemia.

“Occorrono soluzioni alternative e dovrebbe darle chi governa, chi ha a cuore la quotidianità delle tante famiglie ed imprese, chi dall’opposizione gridava allo scandalo ad ogni “sospiro” della maggioranza ed, oggi, con linguaggio felpato ed istituzionale decide (non da solo) di operare la scelta più facile per affrontare una criticità finanziaria reale.”
In verità, Acquedotto Lucano ha urgente bisogno di un moderno e avanzato piano di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale che, partendo proprio dal costo dell’energia, preveda da una parte investimenti strutturali per abbattere i costi e dall’altra di ripensare in maniera più efficiente un asset strategico per la vita economica e sociale dell’intero territorio regionale.
Sembra evidente, quindi, concludono Pittella e Cifarelli, che una questione così complessa non va affrontata con un semplice aumento di tariffa ma, soprattutto dopo la discutibile scelta di affidare ad Acquedotto Lucano anche la gestione delle reti e della depurazione dei reflui nelle aree industriali della provincia di Potenza, con una seria programmazione che definisca governance complessiva dell’Ente è responsabilità complessiva di ognuno.
Senza scaricare il peso delle decisioni sui cittadini.

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