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Turismo bianco: delusioni ed aspettative degli operatori


A Sellata-Pierfaone le operazioni di manutenzione impianti e battitura neve sono in corso ma le piste da sci ancora chiuse (l’apertura è comunque prossima); nel comprensorio Montagna di Viggiano la neve è insufficiente e si spera in altre nevicate; nell’area lucana e calabrese del Pollino (Rotonda, Viggianello, Terranova del Pollino) si possono fare sci di fondo, nordic walking, ciapole, aree libere (non omologate) per slittini e bob: l’arrivo della neve sinora ha prodotto solo delusioni tra gli operatori del “turismo bianco” oltre che tra gli appassionati dello sci. I più delusi sono al Sirino (Lagonegro, Lauria, Latronico, Nemoli) dove non è caduto un solo fiocco di neve e 5 impianti per 2,6 km e 9 piste per 7,5 km sono fermi.

Per il Volturino (Marsicovetere) dove la neve c’è gli impianti sono chiusi dal 2014 (l’impianto di risalita del Volturino, è stato oggetto di un grave danneggiamento) e nessuno azzarda alcuna previsione di riattivazione. Sei i comprensori di turismo per la neve in provincia di Potenza ma la situazione resta difficile ormai da anni anche se questa volta, a differenza degli anni passati, è quasi dappertutto ricomparsa la neve. E’ questa la fotografia del “turismo bianco” in provincia di Potenza scattata da Federalberghi-Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi Turistici Thalia.

Per il presidente di Federalberghi Michele Tropiano “scontiamo i limiti che segnano in negativo da sempre la stagione sciistica che pure negli anni passati ha prodotto buone presenze ed arrivi nei nostri alberghi per lo più di famiglie e gruppi pugliesi, campani e laziali. Nonostante il sacrificio e l’impegno degli addetti agli impianti, in particolare quelli di Viggiano, non siamo in grado di utilizzare al meglio l’opportunità neve. E mi riferisco non solo alla vicenda incredibile del Volturino, incredibile perchè nonostante gli investimenti abbandonato al suo destino, quanto all’assenza di azioni le uniche in grado di superare i limiti oggettivi delle nostre stazioni sciistiche, alla domanda di sci low cost e comunque a buon mercato, abbinando l’attività sportiva sulle piste con itinerari e programmi in grado di attrarre i due target fondamentali: le famiglie e i giovani. In sostanza gli operatori sono abbandonati a se stessi e tentano di fare il possibile. Siamo noi – continua il presidente di Federalberghi – ad indicare come trascorrere la giornata dopo qualche ora sulla neve, perchè comunque le famiglie con bambini si accontentano anche di pochi centimetri di neve ma vogliono, innanzitutto, strade sgombre e sicure ed informazioni in tempo reale, servizi adeguati che da soli non possiamo garantire”.

Per ovviare all’assenza di neve sufficiente a sciare – aggiungono dal Centro Studi Thalia – si possono proporre pacchetti dedicati ad assicurare il benessere fisico, mentale e spirituale e offrire l’opportunità di avvicinarsi ai principi di vita, salute e alimentazione naturale attraverso le vacanze. L’Osservatorio italiano del turismo montano – Sky Pass Panorama Turismo – ci aiuta ad interpretare il desiderio di soggiornare in montagna per leisure. Quindi, più gente sulla neve, ma anche per il piacere di pranzare in un rifugio gustandone i piaceri legati all’enogastronomia, allo shopping o alle visite ai rifugi, senza mettere mai gli sci ai piedi: sono i clienti definiti Slons, snow lovers no skiers». Quello che propone l’associazione è «un mix equilibrato» tra neve, cultura, buona cucina e cultura.

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