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Zes unica, cosa cambia per la Basilicata. Bardi: “ZES unica del Sud é una grande opportunità”

Dal primo gennaio 2024 le otto Zone economiche speciali saranno accorpate. Tra le novità, assunzioni negli enti locali


Cambia la geografia delle zone economiche speciali. Sparisce la Zes Jonica, tra Puglia e Basilicata, che riguarda tredici comuni lucani, con il porto di Taranto come baricentro. Dal prossimo primo gennaio, le otto ZES esistenti confluiranno in una area unica che coprirà tutto il Sud. L’ha deciso il Consiglio dei ministri che ha approvato un decreto legge per il rilancio dello sviluppo nel Mezzogiorno. Proponente il ministro degli Affari Europei, Raffaele Fitto.

Semplificazioni amministrative e fiscalità di vantaggio per le imprese già operative o che vorranno insediarsi nella zona economica. Per queste, la possibilità di ottenere un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali. Sarà attivo un solo Sportello Digitale che concederà l’autorizzazione unica per l’avvio delle attività.

Per il presidente della giunta regionale Vito Bardi “Ci sono tante novità positive nel decreto Sud, che dimostrano l’attenzione del Governo Meloni verso la Basilicata. La ZES unica del Sud é una grande opportunità per tutte le aree della Basilicata, alcune ingiustamente penalizzate nella precedente perimetrazione: la sfida é attrarre nuovi investimenti in Basilicata e su questo servirà un focus dedicato da parte nostra, magari replicando la struttura di missione a livello istituita a livello nazionale. Accolgo positivamente anche il rinnovato ruolo del governo sui fondi di coesione: al netto delle fisiologiche polemiche centralisti contro autonomisti, spesso in una divertente inversione di ruoli, serve una svolta riguardo una gestione che non ha ridotto le distanze nord-sud e anzi spesso é stata utilizzata in aggiunta alla spesa regionale, in barba ai principi e alle finalità di tali risorse. Servono grandi progetti per le macroaree e non più piccoli progettini comunali. Anche su questo siamo in linea con il Ministro Fitto e il Governo Meloni”.

Fino al 31 agosto lo sportello della Zes Jonica ha rilasciato 14 autorizzazioni per un totale di 32 milioni e 300 mila euro d’investimenti, con una ricaduta occupazionale di 363 unità. Incrementate di un miliardo le risorse del Pnrr per gli interventi infrastrutturali. In Basilicata sono 50 i milioni destinati al miglioramento dei trasporti nelle aree industriali di Tito e di Jesce e La Martella a Matera.

Tra le altre novità del decreto-legge, la revisione della strategia per le aree interne, con un piano ancora da definire su istruzione, servizi sociali e infrastrutture in 4.000 comuni. E poi più di 2.100 assunzioni a tempo indeterminato negli enti locali per rafforzare la loro capacità amministrativa e un coordinamento più efficace tra Pnrr e fondi per lo sviluppo e la coesione.

 

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