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Victor Salvi, il signore della Arpe. L’ultimo lavoro storico letterario di Biagio Russo presentato nel salotto del centro storico di Guardia Perticara.


I libri aprono la mente ad infinite osservazioni. Ci consentono di capire il passato per osservare il presente ed immaginare il futuro. Quando poi ti capita la grazia di poter partecipare ad una presentazione di un libro che scava nella stratigrafia sociale di una famiglia che, sul finire del 1800, decide di emigrare da Venezia a Viggiano allora prendi definitivamente atto di tale grandezza e di come il suo evolversi diventerà, prima o poi, luogo di ricordi, di storia e di antropologia.

Biagio Russo, si imbatte nella conoscenza di Victor Salvi, il più grande costruttore di Arpe al mondo. Incomincia la sua ricerca e lo studio, affonda le mani nella parte “geologica” della storia e tira fuori un racconto inventato dal vero. Rodolfo Salvi, liutaio di Venezia, sul finire del 1800 decide di emigrare a Viggiano per poter far respirare aria buona alla moglie ammalatasi di tubercolosi. Ciononostante la moglie, dalla quale aveva avuto il primo figlio, Alberto, muore dopo due anni; Rodolfo si risposa con una Viggianese, dalla quale avrà quattro figli.  Emigrerà di nuovo, questa volta in America, per la precisione, a Chicago, per continuare a fare il costruttore di Pianoforti e Arpe. Qui viene alla luce Victor, che inizierà la sua carriera di costruttore di Arpe, e nel corso degli anni si accorge che il meglio della manualità per la lavorazione del legno sta in Italia, e ricercando il meglio della tecnica per la costruzione di Arpe, emigra in Italia, a Piasco, in Piemonte dove ancora oggi c’è la fabbrica più grande al mondo di costruzione di Arpe.

Dunque, dopo la doverosa prima presentazione a Viggiano, Biagio Russo presenta la sua opera a Guardia Perticara, Mercoledì 9 agosto, nella splendida cornice del Borgo medievale (uno dei Borghi più belli d’Italia). Dopo i saluti del Sindaco, Pasquale Montano, la platea ha potuto assistere al dialogo tra Antonella Marinelli scrittrice e docente di lettere, che con l’autore ci porta a spasso nella poesia che struttura il racconto, ascoltando alcuni brani del libro dalla voce dell’Attore Antonio Petrocelli.  A far vibrare il cuore ci ha pensato Daniela Ippolito con la sua Arpa, da Vecchio Frack a Oh Gorizia, passando per le danze di Rocco Rosseti, arpista di strada di Corleto Perticara.

Ma per stare al tema della serata, mi viene da dire che la grandezza di un libro, sta proprio nell’aprire la mente e dare la possibilità a tante riflessioni, ed ho dedotto che Biagio ha fatto un regalo alla Basilicata ed a Viggiano.  Ciò che emerge, velatamente, è che il libro ci restituisce la bellezza di sapere di appartenere ad una grande comunità, com’è la Basilicata, che nella sostanza ha un solo difetto, purtroppo, che è quello di veder sbocciare i suoi fiori in altre terre, dove gli spazi sono ampi e la densità delle relazioni, siano esse economiche o solo di comunicazione, è molto più alta che nelle lande desolate ed aperte a tutti (Al pellegrino che s’affaccia ai suoi valichi, a chi scende per la stretta degli Alburni o fa il cammino delle pecore lungo le coste della Serra, al nibbio che rompe il filo dell’orizzonte con un rettile negli artigli, all’emigrante, al soldato, a chi torna dai santuari o dall’esilio, a chi dorme negli ovili, al pastore, al mezzadro, al mercante, […])

Quando una serata al desueto fresco agostano, ti offre la possibilità di ascoltare la dolcezza delle parole di Antonella Marinelli, la espressività dei brani letti da un attore come Antonio Petrocelli, il tutto fluttuando sulle note sprigionate dall’Arpa di Daniela Ippolito, ti rendi conto che il guizzo dell’Avvocatessa Maria Montani, di intercettare subito la disponibilità del professor Biagio Russo appena annunciò – al Premio Rossetti-Montano a Corleto Perticara – l’imminente uscita del libro, ci consente si poter prendere atto che c’è ancora spazio per il bello. Una bellezza che si traduce in uno strumento “bello” anche nella sua versione materiale, ovvero un libro che oltre ad essere illustrato da una grafica d’eccellenza come quella di Erika De Pieri, si presenta confezionato (Lavieri edizioni) con tutta la nobiltà che ancora merita di avere ogni libro.

Gianfranco Massaro – Agos

 

 

                      

 

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