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Indagini su adolescenti e smartphone


Nel report sul Bullismo e Cyber-Bullismo il Garante per l’Infanzia e Adolescenza di Basilicata, Vincenzo Giuliano ha relazionato come “il suddetto fenomeno è legato al possesso ed all’utilizzo di strumenti elettronici, soprattutto lo smartphone; infatti nel nostro campione regionale, secondo i genitori intervistati, soltanto il 5,79% degli alunni delle scuole elementari non lo possiede”.

 Il Movimento Nazionale Difesa del Cittadino, in attesa  dell’elaborazione di un  secondo rapporto sull’aumento progressivo della dipendenza agli Smartphone, ha presentato i dati relativi alla prima indagine, dalla quale risulta evidente come oggi il cellulare per le nuove generazioni rappresenti una vera e propria “coperta di linus” e, per eccellenza  l’oggetto preferito e insostituibile scelto autonomamente dagli adolescenti.

Le medie  nazionali dimostrano che ben il 90% degli adolescenti tra gli 8 e i 15 anni possiedono un telefonino cellulare, di questi il 45% lo usa per essere sempre rintracciabile dai genitori,affinchè esso sia  uno strumento utile per rendere i genitori più tranquilli e gli adolescenti più sicuri; ma, rischia di diventare un problema per le nuove generazioni lasciate sempre in balia delle nuove tecnologie. Il Presidente del Movimento Nazionale Difesa del Cittadino dice: – L’abuso del cellulare risulta a mio parere contraddittorio; da una parte ci tranquillizza  sull’uso controllato che i nostri ragazzi fanno del cellulare, dall’altro evidenzia una sempre più crescente “solitudine” degli adolescenti. Gli adulti “si liberano” sempre più dei giovanissimi e cercano di riempire il vuoto creato con la loro disattenzione delegando al cellulare un ruolo educativo. Cosi facendo gli adolescenti si chiudono dietro le cuffie dell’ipod e del cellulare isolandosi da chi gli sta attorno e proiettandosi così in un mondo spesso irreale. –  C’è da dire che nelle comunità dei piccoli centri, borgate e frazioni delle nostre regioni, in prevalenza in quelle del sud Italia,  laddove spesso non esistono attività culturali, sociali, ricreative e sportive, si evidenzia da parte degli adolescenti una connessione verso cellulari e ipod, durante l’intero giorno e di sovente anche di notte.  

Sono infatti le ricerche sociologiche e psicologiche le prime a mettere in luce quanto siano soprattutto gli adolescenti a subire dipendenza dagli Smartphone.

Dipendenza che crea come conseguenza anche danni piuttosto gravi, come la depressione – in primo luogo – e l’isolamento dalla società.

Come riportato da “Il Fatto  Quotidiano”, già nel  2013: – “Non ci sono dubbi del profondo impatto biologico delle radiazioni di radiofrequenza dice il ricercatore dell’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Bologna che cita  la Iarc che nel maggio 2011 ha classificato le radiofrequenze nella classe 2B cioè “possibili cancerogeni per l’uomo”.  Non solo ne sconsiglia l’uso continuo, ma ci avverte che chiunque usi telefonini, ovviamente in modo continuativo, si espone a “un rischio serio per i tessuti cerebrali”.

Come riportato ancora da il Fatto Quotidiano: “L’American Psychiatric Association inserirà nel prossimo aggiornamento del manuale di diagnosi e cura delle malattie mentali anche i comportamenti distorti legati all’utilizzo del web“.

Il Movimento Nazionale Difesa del Cittadino sostiene infine che il 60% degli adolescenti si ammala a causa della continua connessione a Smartphone e cellulari per cui necessita un severo controllo da parte dei genitori. E’doveroso a questo punto rammentare che l’accesso, naturalmente libero alle nuove tecnologie, deve portare tutti, famiglie, educatori e istituzioni, a una riflessione sui contenuti e sull’utilizzo dei moderni sistemi  di comunicazione multimediale.

Giulia Giarletta

 

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