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Wonder Woman vive a Primavalle nel racconto di un potentino

di Anna Martino

Il racconto di Antonello Rubino che si ispira al film oggi nelle sale e al murales  della borgata romana a firma di Flavio Solo, è secondo classificato al concorso letterario “Storie di Primavalle” indetto dalla biblioteca romana Franco Basaglia

E se Wonder Woman vivesse a Primavalle, storica borgata romana? Sarebbe incinta del piccolo Francesco. Avrebbe occhi corvini, tratti marcati e neo ingombrante. Lascerebbe andare via Alduccio, l’unico uomo che abbia mai avuto e che le ha fatto dimenticare “i doveri d’eroina patentata”. Non lo tirerebbe a sé con il suo lazo magico perché “noi eroi – dice la stessa Wonder Woman di Primavalle – possiamo cambiare il corso degli eventi ma non la natura degli uomini”.

È uscita dal famoso murales del writer Flavio Solo, dipinto su uno dei muri del quartiere popolare romano, la Wonder Woman del racconto inedito  del potentino Antonello Rubino, premiato al concorso “Storie di Primavalle” indetto dalla biblioteca comunale di Roma Franco Basaglia. Una competizione letteraria dal basso, per raccogliere le storie di chi vive il quartiere da generazioni o da pochi anni, come Antonello, nella capitale per lavoro.

“Non conoscevo bene il quartiere – dice Antonello – non ho l’affezione tipica di chi ci è cresciuto. Così mi sono lasciato ispirare da uno dei murales secondo me più belli realizzati per il progetto di street art Muralacci nostri e dal film in uscita su una delle eroine più amate, Wonder Woman appunto, girato anche in Basilicata. Mi è sembrato il modo più giusto per collegare le mie origini con quella che è la mia destinazione attuale”.

Il risultato è un racconto originale, pubblicato sulla pagina Facebook della biblioteca comunale insieme agli altri cinque racconti vincitori su trentasette – “Wonder Woman vive a Primavalle” si è classificato al secondo posto – premiato appena qualche giorno fa e che ha regalato uno sguardo diverso sul quartiere ai suoi stessi abitanti. Duemila caratteri ricchi di citazioni: c’è Alduccio di “Ragazzi di vita” di Pasolini, la storia originale del fumetto che si fonde perfettamente con una possibile realtà di borgata, riprendendo addirittura uno storico tornello romanesco “Quant’è bella la luna quann’è ppiena/quant’è ppiù bbella la stella Diana/tu sei quella che porti la bbandiera”. Diana è il nome che la Comics dà a Wonder Woman che, guarda caso, indossa una bandiera, la stessa che avvolge il ventre ritratto da Flavio Solo.

Wonder Woman di Primavalle è un racconto che unisce luoghi e miti. Un puntino di congiunzione tra Roma e Potenza, questa  e Matera, dove sono state girate alcune scene del film oggi nelle sale. È  l’unione tra arti e linguaggi diversi ma soprattutto è la storia inedita di un’eroina che vive inaspettatamente la maternità.

FONTE: LA REPUBBLICA.IT

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