Cronache

Vertenza agricola: una questione di dignità, civiltà e chiarezza


“La manifestazione degli agricoltori lucani e pugliesi della fascia jonica ha aperto in questi giorni una vertenza agricola che non va confusa con una protesta fine a se stessa e neanche con le infruttuose azioni di consociativismo sindacale con la politica e il potere”. – Lo dice in una nota stampa l’UCI Basilicata che aggiunge – dalla marcia dei trattori tra Metaponto e Castellaneta bisogna trarre il valore di una iniziativa che è innanzitutto di dignità e di civiltà, di un mondo che ritrova piena consapevolezza delle questioni e delinea con chiarezza i contorni della vertenza, che si apre per ridare fiato a un settore abbandonato totalmente in mano alle oramai evidenti speculazioni”. All’indomani della manifestazione organizzata dalla Rete dei Municipi Rurali, che si è conclusa con la sottoscrizione del Documento illustrato dal portavoce, Gianni Fabbris, e trasmesso al governo nazionale e alle diverse regioni meridionali, il coordinatore regionale dell’Unione Coltivatori Italiani, Nicola Manfredelli, riporta i motivi che hanno indotto l’Uci di Basilicata ad aderire alla mobilitazione e dove si attendono precise risposte da parte del governo e regionale.

“Deve essere chiaro – si legge nella nota inviata oggi, lunedì 6 marzo, dal dirigente dell’organizzazione agricola – che a differenza di quanto si sono affrettate ad affermare alcune organizzazioni di cartelli consociativi contigui alla politica, da parte nostra non è assolutamente pensabile di considerare chiusa la partita delle emergenze con la semplice richiesta di riconoscimento dello stato di calamità avanzata dalla Regione Basilicata al Ministero dell’Agricoltura”.

In effetti – prosegue la nota stampa – si tratta soltanto di un primo passo dovuto e richiesto dalle procedure, ma le esperienze del passato dimostrano che a poco servono i provvedimenti burocratici previsti dalle attuali normative, nel caso specifico il decreto del tutto inadeguato, n.102 del 2004, se non si dà corso a interventi specifici in grado di rispondere in concreto alle esigenze degli operatori agricoli e degli enti locali. La migliore testimonianza della mobilitazione jonica è dovuta alla piena consapevolezza, da parte degli agricoltori e delle amministrazioni comunali, della necessità di dare vita ad un percorso che parte dal basso, in forma autonoma e senza imposizioni di sorta, per confrontarsi con la politica e le istituzioni, sulla base dei problemi reali e non delle appartenenze politiche. Si tratta di recuperare un metodo di chiarezza e di dignità, troppo spesso disatteso dagli amministratori pubblici e dalle rappresentanze del settore, che a lungo andare ha determinato una condizione di collasso del settore primario lucano, a cui bisogna urgentemente porre rimedio”.

Oggettivamente – fa ancora presente l’Uci di Basilicata – pur apprezzando il recepimento da parte della Regione di far propria, la proposta di sollecitare al Ministero la deroga a quanto previsto dal Dlgs 102/2004, per consentire l’indennizzo dei danni causati alle produzioni agricole, la situazione non è tale da indurre ai facili ottimismi, infatti, la piattaforma della vertenza, sottoscritta a Castellaneta a conclusione della manifestazione di mobilitazione, prevede una serie di interventi essenziali che non sono per nulla contemplati nel provvedimento della Regione, in particolare per quanto riguarda: a) l’adeguatezza e la certezza delle risorse finanziarie a disposizione, b) la sospensione e l’esonero dei tributi a carico delle aziende agricole, c) lo snellimento delle procedure burocratiche, d) l’immediata erogazione delle somme dovute dall’organismo pagatore agli agricoltori, e) la rimodulazione del Psr e la definizione di uno specifico pacchetto di interventi specificatamente indirizzato al sostegno e allo stesso rilancio delle imprese agricole”. Finora – conclude Manfredelli – non abbiamo potuto registrare segnali significativi di cambiamento nella politica agricola regionale, contrassegnata da tanti annunci di innovazioni e riforme, che non hanno, però, trovato mai corrispondenza nei metodi praticati e nei provvedimenti adottati, facendo venir meno, così, la fiducia e la credibilità nelle istituzioni pubbliche. Le risposte alla vertenza agricola che si è aperta, rappresentano, pertanto, anche un importante riscontro per il mondo agricolo, rispetto alla volontà di agire per trovare soluzioni utili ai nostri produttori e alle nostre comunità, piuttosto che ai raggruppamenti di interessi che speculano e lucrano sull’agricoltura”.

Rocco Becce robexdj@gmail.com

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