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Un Patto per la Val d’Agri: “Si garantiscano rispetto dell’ambiente, salute pubblica e diritto al lavoro.”

Prosegue, con profitto e successo, la capillare e incessante attività svolta dal Comitato Un Patto per la Val d’Agri, sempre più accreditato presidio in difesa della tutela dell’ambiente, della salvaguardia della salute e del diritto al lavoro. Una delegazione del Comitato ha incontrato Eni due settimane fa per ricevere delucidazioni circa la fuoriuscita di greggio registratasi su alcuni serbatoi. ‘In sede di confronto con Eni – fanno sapere dal Comitato – abbiamo ricevuto notevoli e positive rassicurazioni. Ciononostante, soprattutto alla luce dei recenti sviluppi e delle ultime notizie diffuse, ci vediamo costretti a rialzare il livello di allerta e a vigilare con maggiore attenzione. L’avvenuta contaminazione, certificata anche da Arpab, e l’ammonimento della Regione Basilicata a Eni ci portano a pensare che la vicenda vada affrontata con tutta la premura del caso e con un monitoraggio costante, tanto dal punto di vista tecnico quanto dal punto di vista civico’. L’asse messo in piedi tra Arpab e Comitato rappresenta una delle maggiori conquiste dei fondatori di Un Patto per la Val d’Agri che hanno chiesto un incontro all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente per ottenere aggiornamenti dettagliati riguardanti la portata e le conseguenze della fuoriuscita di greggio, ma anche per dare continuità al progetto sinergico nato a settembre. Se la battaglia in difesa di salute e ambiente non perde spinta e vigore, solido e robusto è il fronte erto dal Comitato sul tema lavoro.‘ La recente presa di posizione e le ultime parole dell’Amministratore delegato di Eni, Descalzi, – sostengono dal Comitato – rappresentano un’apertura di credito, in termini di volontà di ricucire i rapporti, nei confronti delle comunità lucane sempre più depresse e afflitte soprattutto dal punto di vista occupazionale e delle preoccupazioni per l’ambiente. Se da un lato l’apertura fa piacere, dall’altro pone interrogativi e dubbi enormi. Notevoli disagi, difatti, si registrano tra tantissimi lavoratori, anche quelli impiegati presso il Centro Olio o presso l’indotto da 20 anni, che vedono pregiudicata o minacciata la propria stabilità lavorativa, in spregio degli accordi discendenti dal Patto di sito siglato nel 2012. Nonostante il lavoro estenuante dei nostri sindacati che si adoperano e si dannano per scongiurare un’emorragia occupazionale, in fase di cambi d’appalto, nell’ultimo anni si sono registrate centinaia di perdite occupazionali’. Proprio sul tema occupazione, il Comitato Un Patto per la Val d’Agri sposa in pieno l’iniziativa lanciata dai sindaci della Valle per discutere sul cambio di appalto a vantaggio della Maersk e a discapito dell’Ati Sis/Rina. ‘È una criticità che si trascina ormai da tempo – osservano dal Comitato – e auspichiamo che i sindaci valdagrini continuino sulla strada intrapresa, dimostrandosi solidali e collaborativi tanto con noi lavoratori quanto con i nostri rappresentanti sindacali, per raggiungere la risoluzione migliore possibile della vicenda, in termini di garanzia dei livelli occupazionali e salariali. Lo scopo finale è quello di individuare, tutti insieme, gli strumenti più efficaci per regolamentare ancora di più i cambi di appalto, ottimizzando il passaggio dei lavoratori dalle aziende uscenti a quelle entranti. Un esempio potrebbe essere rappresentato dall’inserimento, nei requisiti per la partecipazione alle gare, di tutti i dettagli relativi al personale impiegato e ai costi del lavoro che non dovranno essere sottoposti a ribasso e stabilire in anticipo il contratto collettivo nazionale più confacente alle attività in appalto, in modo da garantire alle aziende di poter essere competitive in fase di gara e allo stesso tempo poter garantire ai lavoratori gli stessi regimi salariali’.

Comitato Un Patto per la Val d’Agri

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