Lavoro

Tumori. A Matera con mammografia in 3D diagnosi più precise e accurate


I dati aggiornati del Registro Tumori diffusi ieri dal Crob-Irccs di Rionero confermano che nella graduatoria di incidenza delle patologie oncologiche per le donne al primo posto è sempre il tumore alla mammella a richiedere maggiori attenzioni di prevenzione.

Per correre ai ripari – sottolinea Sanità Futura – c’è la mammografia digitale in 3D che rileva un numero maggiore di tumori al seno invasivi e riduce il numero dei richiami per ulteriori approfondimenti diagnostici spesso inutili. Dunque una maggiore capacità di rilevazione nello specifico attraverso la tomosintesi praticata al Centro Radiologico Madonna della Bruna di Matera.  E’ una tecnologia all’avanguardia che garantisce un elevato livello di sensibilità e specificità grazie allo sviluppo di detettori flat panel e tecniche avanzate di imaging digitale. La tomosintesi digitale della mammella (DBT) è già stata introdotta nella routine clinica per approfondire la diagnosi in caso di immagini mammografiche e sintomatologie sospette. La sua efficienza diagnostica – sottolineano al Centro Radiologico Madonna della Bruna di Matera – è stata comprovata da numerosi studi e molto probabilmente sarà adottata nei futuri protocolli di screening. La tecnologia innovativa sfrutta l’angolo più ampio con il più alto numero di proiezioni per ottenere una migliore visualizzazione. L’acquisizione di 25 proiezioni con un angolo di 50° aumenta la capacità diagnostica in maniera significativa.

Anche se attualmente la mammografia è l’indagine diagnostica di prima scelta per il rilevamento delle patologie neoplastiche della mammella, la sua sensibilità diminuisce all’aumentare della densità tissutale. Le immagini radiografiche possono risultare poco chiare tanto da non permettere l’identificazione della lesione tumorale, specialmente nelle pazienti con tessuto mammario denso. Inoltre, i mammogrammi possono presentare difficoltà di lettura e di interpretazione. La radiografia in 2D di un oggetto tridimensionale come la mammella comporta la perdita di informazioni in termini di profondità d’immagine. A causa della sovrapposizione delle immagini, le lesioni possono essere mascherate dal tessuto sovrastante o sottostante mentre le strutture normali possono risultare falsi positivi.
Con la tomosintesi, un sistema mammografico digitale full-field – spiega Giuseppe Demarzio,  Centro Radiologico Madonna della Bruna, una delle strutture accreditate dal SSN di  eccellenza radiologica nel centro-sud – si acquisisce immagini multiple della mammella. Il tubo radiogeno si muove in un arco isocentrico al di sopra del detettore fisso acquisendo più immagini da differenti angoli. Le immagini vengono poi ricostruite in 3D in formato DICOM per agevolarne la lettura e la refertazione dalle postazioni di lavoro prescelte. Facendo scorrere le diapositive, i medici dispongono di una panoramica completa di immagini per eseguirne la revisione. La qualità e la profondità delle immagini 3D dipendono direttamente da numero di proiezioni, dimensione angolare e algoritmo di ricostruzione.

I ricercatori sono giunti a queste conclusioni dopo aver confrontato retrospettivamente gli approcci diagnostici con i dati relativi a più di 44.000 eventi di screening in quasi 24.000 donne. I dati riportati includevano un intero anno di approcci diagnostici con imaging con la DM solo se negativa, e nei tre anni successivi, quando era stata aggiunta una DBT.

Il Centro materano – entrato nelle rete degli ambulatori dei GVM Point – è  un punto di riferimento in ambito diagnostico non solo per i pazienti di Basilicata e Puglia; prestazioni sono state erogate a utenti di 17 regioni italiane, con alta percentuale di donne. Dotato di sofisticate tecnologie diagnostiche in grado di approfondire tutte le patologie che possono interessare le diverse strutture anatomiche del corpo umano, comprese quelle del cuore, si caratterizza per alto livello di precisione, sicurezza ed efficienza organizzativa con la “mission” di porre il paziente al centro dell’attenzione, garantendogli qualità, sicurezza del servizio e rispetto dei suoi diritti oltre che ricercare e progettare interventi finalizzati ad incrementare l’affidabilità e l’efficacia delle prestazioni erogate.

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