“Riattivazione dei borghi tra transizione energetica e rigenerazione delle comunità”. E’ questo il filo conduttore della partecipazione della Regione Basilicata nell’”Italia delle Regioni”, il Festival nazionale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si svolge a Torino dal 30 settembre al 2 ottobre. Tema principale della manifestazione sono le infrastrutture materiali e immateriali e il ruolo dei territori nella sfida cruciale dello sviluppo. La Basilicata, grazie anche al prezioso supporto della “Federazione circoli e associazioni lucani in Piemonte” che sta assicurando spunti di confronto e riflessione importanti sulla percezione del territorio regionale, ha portato all’attenzione dei visitatori i progetti e le iniziative per agevolare la transizione energetica, la rigenerazione di borghi e la sostenibilità. Ha suscitato grande interesse e curiosità un tavolo sulle best practices lucane in tema di energia, con al centro soprattutto l’avviso pubblico noto come “bando non metanizzati”. Una misura inedita che aiuta molte famiglie lucane non coperte dalla rete del gas metano a raggiungere l’autosufficienza energetica. Fino ad oggi sono state presentate circa 5 mila domande di finanziamento per la realizzazione di impianti da energie rinnovabili, con risorse finanziare prenotate per oltre 30 milioni di euro, pari al 75% della spesa prevista per il 2023. Nello spazio dell’area interna e nell’area esterna del “Villaggio delle Regioni” allestito in Piazza Castello, inoltre, sono state presentate due esperienze giovanili che raccontano un nuovo modo di vivere il territorio. E’ stata presentata “Cosetta, la barretta che va di fretta”, simbolo della capacità imprenditoriale giovanile e della impresa endogena lucana, nata nell’Istituto tecnico commerciale Nitti di Potenza. La barretta è uno snack sano fatto con ingredienti del territorio: il grano Carosella del Pollino e la Percoca di Sant’Arcangelo. Dopo lo slot dedicato alla barretta Cosetta, il presidente della Regione Vito Bardi ha salutato le ragazze dell’istituto Nitti, accompagnate dalle professoresse Vigna e Candela. Altra esperienza presentata, nata da un progetto dell’associazione “Io Potentino” e realizzata dal birrificio lucano Basilisca, è la realizzazione di “166, birra antispreco solidale ed inclusiva” che utilizza il pane invenduto dei panifici. I proventi della barretta Cosetta vengono utilizzati per finanziare progetti e infrastrutture scolastiche, mentre i ricavi della birra 166 serviranno a sostenere le famiglie disagiate. Peppone Calabrese, testimonial della Regione, ha raccontato in un monologo le bellezze del territorio nell’evento live che si è tenuto ieri nell’Auditorium Rai di Torino.
“Per lo sviluppo del Paese, a partire dal Mezzogiorno, è fondamentale alimentare prospettive di crescita omogenea ed integrata. L’area unica Zes per il Sud è una grande opportunità per tutto il Sud, un risultato storico ottenuto dal governo Meloni, ma un’area interna come la Basilicata, con pochissime infrastrutture, speso datate, rischia di essere tagliata fuori dai due corridoi mediterranei, quello tirrenico e quello adriatico, in assenza di “diagonali” che colleghino Tirreno e Jonio. È un lusso che non possiamo permetterci”. Lo ha detto il presidente delle Regione Basilicata, Vito Bardi, intervenendo a Torino nell’ambito del Festival delle Regioni alla tavola rotonda sul tema “Il ruolo dei territori per favorire lo sviluppo infrastrutturale del Paese”, alla presenza del ministro per gli Affari europei, il Sud e le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.
“Per quanto riguarda la Basilicata – ha evidenziato Bardi – il vero limite sono le infrastrutture, settore nel quale la regione, secondo l’indice della Commissione europea sulla Competitività regionale registra il dato peggiore pari a 39,9 (su 100 della media EU). Mentre il dato migliore è sulla salute, con un valore pari a 115.0, dato quindi superiore alla media europea.
Perciò, quando si parla di autonomia, è prioritario garantire gli strumenti attraverso i quali colmare i gap storici, secolari come nel caso delle infrastrutture lucane, se pensiamo che Matera ancora non è collegata alla rete ferroviaria nazionale”.
Il presidente Bardi ha parlato poi delle ricadute positive dei “grandi eventi e delle manifestazioni internazionali”, quali Expo Milano, “che ha cambiato completamente la capitale meneghina, al di là di ogni previsione”, citando ”l’esperienza di Matera Capitale europea della cultura 2019” e, in prospettiva, in concomitanza con “il Giubileo di Roma” o con “la candidatura di Roma per Expo 2030”.
“Le infrastrutture, i lasciti, i tempi assolutamente ridotti con cui l’Italia ha dato prova di saper modernizzare il Paese in occasione di questi eventi – ha sottolineato – sono la prova di come anche questo ambito possa assumere un ruolo rilevante per la crescita e lo sviluppo dei territori e come le Regioni abbiano un ruolo preminente da questo punto di vista per essere i soggetti che candidano i propri territori ad essere il luogo fisico dove tutto ciò concretamente si realizza.
Allora, a partire dal Mezzogiorno, è necessario – ha concluso Bardi – creare, amplificare, potenziare le tecnologie, gli apparati, i servizi, le infrastrutture materiali e immateriali, i tessuti imprenditoriali e amministrativi, in altre parole le “occasioni” per realizzare nuove reti, nuove connessioni e interdipendenze interne”.