E’ tornato a bruciare il cielo della Val d’Agri. Questa notte intorno alle ore 00:30 una fiammata alta, violenta e prolungata si è sprigionata dal Centro Olio di Viggiano. Tanta la paura tra i cittadini residenti nelle vicinanze del Cova, che appena hamnno visto l’enorme lingua di fuoco sprigionata dall’impianto non hanno esistato a lanciare l’allarme sia su social che alla nostra redazione.
L’impianto chiuso per 90 giorni, esattamente dal 15 aprile 2017 a seguito dello sversamento di greggio riscontrato nei pozzetti del Consorzio Industriale di Viggiano, ha riaperto il 17 luglio scorso, ma ieri si è verificata l’ennesima fiammata, la prima dopo il riavvio, gettando nuovamente nello sconforto i cittadini del posto.
L’Eni, l’11 agosto scorso, aveva comunicato che in seguito al riavvio dell’impianto potevano verificarsi eventi limitati di visibilità della fiaccola e di emissione di fumi e fenomeni odorigeni e che verranno costantemente monitorati e registrati sia dalle centraline del COVA sia da quelle Arpab. Tutte le operazioni di riavvio dell’impianto sarebbero state condotte assicurando la massima salvaguardia della salute delle persone e il rispetto dell’ambiente circostante. Inoltre ricorda che “la neutralizzazione dei gas in torcia (fiaccola) costituisce una procedura di sicurezza ed è parte integrante del normale processo produttivo del Centro Oli. Pertanto, la sua attivazione non rappresenta di per sé una condizione di emergenza, bensì una pratica che consente di ridurre potenziali situazioni di rischiosità.