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Terre dell’Alta Val d’Agri DOC nella collettiva #BEREBASILICATA al Vinitaly di Verona


“Il Consorzio di Tutela e Valorizzazione della DOC Terre dell’Alta Val d’Agri ha partecipato compatto all’edizione Vinitaly n. 52 del 2018″. Lo rende noto Francesco Pisani, presidente del Consorzio di Tutela.

“Nel complesso non possiamo altro che essere concordi che la 52esima edizione del Vinitaly sia stata senza dubbio la migliore, da almeno 5 anni a questa parte. Visitatori comuni molto più consapevoli e preparati, pochi “disturbatori” e pochissimi allegri beoni.  Tutto questo messo insieme non fa che essere a favore di Vinitaly, che in ogni caso resta l’evento fieristico di settore più importante al mondo.

Concordiamo con l’Assessore Luca Braia e ci uniamo a lui nel ringraziare doverosamente i funzionari del Dipartimento Agricoltura, che soprattutto prima, e poi durante, lo svolgimento del Vinitaly si sono prodigati con serietà e professionalità. Sono soddisfatto che sia emerso che la collettiva regionale non è solo Vulture ma, con i doverosi distinguo, è anche Alta Val d’Agri, Matera e Grottino. Una Regione viticola che cresce soprattutto qualitativamente e che, con orgoglio, affida ai suoi vini il ruolo di eccellente ambasciatore dei territori che la compongono.

Voglio, inoltre, ricordare che in rappresentanza della Val d’Agri e comunque dell’unica area oltre al Vulture, in passato ha partecipato al Vinitaly dal 1991 solo l’Azienda Agricola Pisani, quando la nostra collettiva regionale era costituita da solo 8 aziende.

Ora siamo cresciuti, tanto, e bisogna prendere atto che il comparto viticolo – enologico è stato quello più dinamico, in tutta la Regione Basilicata.  Dopo il riconoscimento della doc Terre dell’Alta Val d’Agri e la immediata costituzione del relativo Consorzio di Tutela, per l’efficienza della comunicazione in generale e quindi anche per la partecipazione ad eventi fieristici, si è pensato che la cosa più logica fosse rappresentata dal partecipare in “comunione”, infatti dal 2007 la partecipazione al Vinitaly della doc Terre dell’Alta Val d’Agri si è sempre realizzata come Consorzio di Tutela e Valorizzazione, con tutti i produttori, sempre solidali e presenti. La linea della condivisione è stata una scelta conseguente alla totalità degli interessi che ci accomuna: Il territorio, la storia, le tradizioni, il vino, la dimensione aziendale.Sebbene siamo convinti di questo, pensiamo anche che il Vinitaly non sia lo stesso degli anni 90 (quando si aveva l’opportunità di chiudere contratti in fiera) e che fondamentalmente rappresenta oggi solo una grande vetrina, una piccola opportunità per farsi conoscere e in più, il bisogno di rivedere in pochi giorni molti dei propri clienti, molti dei tanti “colleghi amici” e scambiare pareri e consigli. Ciò non ha prezzo.Purtroppo, la fiera ha un suo prezzo, e ritengo che il prezzo, benchè dettato da una consolidata legge di mercato della domanda/offerta, sia eccessivo, smisurato, esagerato per il ruolo assunto dal Vinitaly negli ultimi anni.

L’evento fieristico deve rappresentare un momento economico importante per l’azienda espositrice, ossia l’investimento effettuato deve essere proporzionale al ritorno soprattutto economico. Non possiamo non considerare che il Vinitaly ci da l’opportunità di comunicare e promuovere con efficienza e quindi di portare a “conoscenza” di un pubblico più ampio le nostre produzioni. Questo sarebbe già un successo.  Vinitaly però è un evento al quale partecipano 4.500 aziende, quindi vinitaly è esposizione, vinitaly è degustazione, vinitaly è. Qualsiasi evento si realizzi in occasione del vinitaly passa sotto tono, perché Vinitaly è anche questo, è tutto insieme.

Crediamo quindi, conclude Pisani – sia opportuno aggiustare il tiro sugli investimenti”.

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